Recensione
"Perché sono qui?"
Questa è la domanda che si pone un ragazzo di 11 anni, mentre si trova in un luogo sperduto, pieno di fiori, con la brezza che soffia e accarezza i suoi capelli, mentre il giovane guarda verso l'alto, cercando di trovare, insieme allo spettatore, una risposta alla sua domanda, che nella sua semplicità nasconde un ricordo decisamente particolare, che lo spinge a interrogarsi riguardo al suo "io" attuale.
"Digimon Adventure" è un mediometraggio, che racconta in prima persona l'infanzia di Tai e del suo primo contatto con le creature chiamate Digimon, che saranno di fondamentale importanza in un futuro non molto lontano, dove si svolgeranno gli eventi della serie TV.
Insieme a Tai troviamo sua sorella minore Kari; insieme i due bambini verranno a contatto con un uovo, che si materializza, per motivi a loro sconosciuti, dal computer di casa. L'innocenza dei bambini li spingerà a prendere l'uovo sotto la loro protezione, senza porsi particolari domande sulla sua provenienza e sulla sua natura. Tuttavia con il passare del tempo si assisterà alla nascita di un Digimon e da qui si verifica la prima interazione tra l'essere umano e le creature provenienti dal mondo digitale.
Il film ospiterà delle scene metaforiche, come il litigio tra Tai e Botamon, oppure la leggera quanto allegra "comunicazione" tra Kari e Botamon stesso, per mezzo del fischietto e delle bolle che emette la creatura.
Con l'avanzare del tempo si assisterà a un legame affettivo sempre più forte, che porterà i bambini a stringere una forte amicizia con la creatura, il tutto ovviamente verrà affrontato con l'innocenza dei protagonisti e non con le grida di spavento degli adulti, che commentano la visione di una creatura dall'aspetto poco umano. Insomma anche se il film mira sostanzialmente a proporre un effetto flashback, s'intravede anche un leggero accenno alla bellezza dell'infanzia e del comportamento dei bambini che percorrono tale fase. "Digimon Adventure" può essere descritto come una vera e propria "favola moderna" data la sua forte componente fantascientifica.
La colonna sonora propone un brano di particolare importanza, ovvero "Bolero" di Ravel, in una versione riadattata per tale mediometraggio, che riesce a mantenere ugualmente la sua epicità e la grande emozione di quello che è un ricordo che ha segnato profondamente il passato di un essere umano. Nonostante la presenza di tale brano, bisogna far notare che viene abusato in un modo eccessivo, infatti si comincia ad avvertire il peso di tale presenza verso le scene finali, dove si verificano per appunto gli eventi più importanti di tale mediometraggio.
I disegni e le animazioni sono fortemente minimalisti e stilizzati rispetto a quelli della serie TV, inoltre i colori sono decisamente più caldi e meno intensi che in quest'ultima, tale scelta cerca d'incrementare l'aspetto innocente e giovane dei personaggi. Per quanto possa adorare questa scelta, ritengo giusto dovere sottolineare la mancanza delle ombreggiature che delineano le articolazioni di Tai, infatti i suoi piedi risultano eccessivamente sminuiti per identificarne i movimenti.
Lo stile grafico è un elemento particolarmente caro all'uomo che ha diretto questo mediometraggio, l'autore che applica questa tecnica è Mamoru Hosoda, particolarmente noto per i suoi film "La ragazza che saltava nel tempo" e "Summer Wars", il quale offre il suo contributo nello staff della serie TV e nell'epilogo di quest'ultima: "Bokura no War Game".
"Digimon Adventure" ha fatto il suo debutto prima della serie TV, per offrire una sorta di prologo nei confronti di quest'ultima; a differenza della madrepatria, il resto del mondo ha avuto la possibilità di vederlo attraverso la versione alternativa e ridotta degli americani, per questo mi sento di consigliare caldamente la visione con la lingua originale, poiché molte scene sono state tagliate e le musiche sono state rimpiazzate, il tutto per avvicinare il più possibile il film alla versione americana. Anche se è stato concepito come prequel, ritengo che la visione risulti più comprensibile dopo la serie TV, al fine di comprendere a fondo alcuni dettagli che vengono proposti nell'arco finale di quest'ultima.
Nonostante la sua durata, "Digimon Adventure" si rivela un mediometraggio decisamente godibile, a patto che si rispettino alcuni dettagli per favorirne la visione. Il mio voto è 8.
Questa è la domanda che si pone un ragazzo di 11 anni, mentre si trova in un luogo sperduto, pieno di fiori, con la brezza che soffia e accarezza i suoi capelli, mentre il giovane guarda verso l'alto, cercando di trovare, insieme allo spettatore, una risposta alla sua domanda, che nella sua semplicità nasconde un ricordo decisamente particolare, che lo spinge a interrogarsi riguardo al suo "io" attuale.
"Digimon Adventure" è un mediometraggio, che racconta in prima persona l'infanzia di Tai e del suo primo contatto con le creature chiamate Digimon, che saranno di fondamentale importanza in un futuro non molto lontano, dove si svolgeranno gli eventi della serie TV.
Insieme a Tai troviamo sua sorella minore Kari; insieme i due bambini verranno a contatto con un uovo, che si materializza, per motivi a loro sconosciuti, dal computer di casa. L'innocenza dei bambini li spingerà a prendere l'uovo sotto la loro protezione, senza porsi particolari domande sulla sua provenienza e sulla sua natura. Tuttavia con il passare del tempo si assisterà alla nascita di un Digimon e da qui si verifica la prima interazione tra l'essere umano e le creature provenienti dal mondo digitale.
Il film ospiterà delle scene metaforiche, come il litigio tra Tai e Botamon, oppure la leggera quanto allegra "comunicazione" tra Kari e Botamon stesso, per mezzo del fischietto e delle bolle che emette la creatura.
Con l'avanzare del tempo si assisterà a un legame affettivo sempre più forte, che porterà i bambini a stringere una forte amicizia con la creatura, il tutto ovviamente verrà affrontato con l'innocenza dei protagonisti e non con le grida di spavento degli adulti, che commentano la visione di una creatura dall'aspetto poco umano. Insomma anche se il film mira sostanzialmente a proporre un effetto flashback, s'intravede anche un leggero accenno alla bellezza dell'infanzia e del comportamento dei bambini che percorrono tale fase. "Digimon Adventure" può essere descritto come una vera e propria "favola moderna" data la sua forte componente fantascientifica.
La colonna sonora propone un brano di particolare importanza, ovvero "Bolero" di Ravel, in una versione riadattata per tale mediometraggio, che riesce a mantenere ugualmente la sua epicità e la grande emozione di quello che è un ricordo che ha segnato profondamente il passato di un essere umano. Nonostante la presenza di tale brano, bisogna far notare che viene abusato in un modo eccessivo, infatti si comincia ad avvertire il peso di tale presenza verso le scene finali, dove si verificano per appunto gli eventi più importanti di tale mediometraggio.
I disegni e le animazioni sono fortemente minimalisti e stilizzati rispetto a quelli della serie TV, inoltre i colori sono decisamente più caldi e meno intensi che in quest'ultima, tale scelta cerca d'incrementare l'aspetto innocente e giovane dei personaggi. Per quanto possa adorare questa scelta, ritengo giusto dovere sottolineare la mancanza delle ombreggiature che delineano le articolazioni di Tai, infatti i suoi piedi risultano eccessivamente sminuiti per identificarne i movimenti.
Lo stile grafico è un elemento particolarmente caro all'uomo che ha diretto questo mediometraggio, l'autore che applica questa tecnica è Mamoru Hosoda, particolarmente noto per i suoi film "La ragazza che saltava nel tempo" e "Summer Wars", il quale offre il suo contributo nello staff della serie TV e nell'epilogo di quest'ultima: "Bokura no War Game".
"Digimon Adventure" ha fatto il suo debutto prima della serie TV, per offrire una sorta di prologo nei confronti di quest'ultima; a differenza della madrepatria, il resto del mondo ha avuto la possibilità di vederlo attraverso la versione alternativa e ridotta degli americani, per questo mi sento di consigliare caldamente la visione con la lingua originale, poiché molte scene sono state tagliate e le musiche sono state rimpiazzate, il tutto per avvicinare il più possibile il film alla versione americana. Anche se è stato concepito come prequel, ritengo che la visione risulti più comprensibile dopo la serie TV, al fine di comprendere a fondo alcuni dettagli che vengono proposti nell'arco finale di quest'ultima.
Nonostante la sua durata, "Digimon Adventure" si rivela un mediometraggio decisamente godibile, a patto che si rispettino alcuni dettagli per favorirne la visione. Il mio voto è 8.