Recensione
Premetto che la malinconia di Haruhi Suzumiya non è il mio genere, la prima stagione anime mi è piaciuta abbastanza anche se il disordine cronologico mi ha infastidito, della seconda serie salvo poche puntate perché non ho apprezzato minimamente l'endless eight (che ho droppato).
Il film è un'altra cosa percé ci ho trovato un senso, a differenza dell'anime che a mio avviso (come canta un rocker) un senso non ce l'ha.
Questa premessa perché per capire il film bisogna conoscere il mondo di Haruhi ed avere visto almeno la prima stagione anime e la prima puntata della seconda stagione.
Il movie di Haruhi, intitolato "La scomparsa di Haruhi Suzumiya ", è la trasposizione integrale della relativa novel dedicata alla folle liceale, kawai e moe.
Una particolarità di questo film è il ritmo, sembra la sequenza di 7 puntate (dura 2 ore abbondanti!). Personalmente ho gradito questo aspetto (anche se è stato faticoso vederlo d'un fiato essendo subbato) perché spesso i film sacrificano le esigenze narrative a favore di un ritmo più serrato ed incalzante che porta spesso ad esposizioni troppo sbrigative di trame ed eventi.
Quello che mi ha colpito maggiormente, da subito, è il livello tecnico di questa produzione, in una parola: superbo. Le serie anime avevano già una qualità ottima, se non eccellente, ma questo film è andato oltre. Le animazioni fluidissime, la qualità dei disegni, il bellissimo chara dei personaggi, le espressioni facciali realistiche e molto efficaci, il perfetto impiego dei colori, i fondali splendidi e dettagliatissimi, l'uso della luce, la computer grafica discreta e ben piazzata… mi viene in mente solo B5C per trovare un realismo ed una qualità di tale livello. Altra cosa, però, sono la bellezza delle immagini intesa in senso emozionale, non ho visto molta poesia in questo film (a dirla tutta non e` nemmeno il genere), ci sono pochi momenti con l`atmosfera adatta a quel tipo di passaggi, più che altro eccellenza tecnica, comunque ben accetta perché un vero un piacere per gli occhi. Complessivamente tra le cose migliori che abbia mai visto.
La trama è complessa ma scorrevole, originale solo per alcune trovate ma sviluppata molto bene e "credibile" (devo dire che ho un debole per i viaggi/paradossi temporali, soprattutto se fatti bene), troppo lunga ma "perdonabile" perché quasi mai noiosa e utile alla comprensione della complicata situazione. La conclusione/comprensione finale di Kyon mi è sembrata banale sul momento, ma pensandoci non lo è affatto: una risposta semplice è spesso la più credibile e realistica (nonché efficace ed "utile" al genere di storia in cui si può inquadrare Haruhi).
I personaggi sono buoni, caratterizzati abbastanza bene (tranne uno, Yuki Nagato, che ho trovato eccellente), entro i limiti della serie, anche se ci sono solo due veri interpreti: un protagonista e "mezzo", gli altri sono funzionali e reggono la parte. Ho visto un Kyon meno amorfo e soprattutto ho visto poco Haruhi; ho apprezzato molto questo fatto perché la sua invadenza ed il suo personaggio mi garbano poco. Non la disprezzo ma il suo impiego ridotto e mirato a precisi e necessari momenti narrativi del film me l'hanno fatta apprezzare, questa volta. Bellissima Nagato, certi passaggi mi sono sembrati molto alla Asimov, riflessivi ed anche toccanti.
La regia è efficace ma non trascendente, ci sono inquadrature molto belle ma a livello simbolico non ho notato niente di particolare (ancora, a dirla tutta non è nemmeno il genere); diverse scene "quotidiane" sono state trasposte molto bene, la prima che mi viene in mente è quella in cui Kyon, quando ormai è buio, accompagna Nagato a casa e le loro figure sono illuminate a tratti dalle luci delle macchine che passano.
Ultima nota per la colonna sonora, molto bella ed azzeccata, un paio di bgm mi hanno ricordato molto La città incantata.
In conclusione direi un ottimo film, tecnicamente un capolavoro, narrativamente intrigante, ben fatto in tutti i rimanenti comparti. Ringraziando i KORamici che me lo hanno consigliato, gli assegno un bel 9 pieno.
Il film è un'altra cosa percé ci ho trovato un senso, a differenza dell'anime che a mio avviso (come canta un rocker) un senso non ce l'ha.
Questa premessa perché per capire il film bisogna conoscere il mondo di Haruhi ed avere visto almeno la prima stagione anime e la prima puntata della seconda stagione.
Il movie di Haruhi, intitolato "La scomparsa di Haruhi Suzumiya ", è la trasposizione integrale della relativa novel dedicata alla folle liceale, kawai e moe.
Una particolarità di questo film è il ritmo, sembra la sequenza di 7 puntate (dura 2 ore abbondanti!). Personalmente ho gradito questo aspetto (anche se è stato faticoso vederlo d'un fiato essendo subbato) perché spesso i film sacrificano le esigenze narrative a favore di un ritmo più serrato ed incalzante che porta spesso ad esposizioni troppo sbrigative di trame ed eventi.
Quello che mi ha colpito maggiormente, da subito, è il livello tecnico di questa produzione, in una parola: superbo. Le serie anime avevano già una qualità ottima, se non eccellente, ma questo film è andato oltre. Le animazioni fluidissime, la qualità dei disegni, il bellissimo chara dei personaggi, le espressioni facciali realistiche e molto efficaci, il perfetto impiego dei colori, i fondali splendidi e dettagliatissimi, l'uso della luce, la computer grafica discreta e ben piazzata… mi viene in mente solo B5C per trovare un realismo ed una qualità di tale livello. Altra cosa, però, sono la bellezza delle immagini intesa in senso emozionale, non ho visto molta poesia in questo film (a dirla tutta non e` nemmeno il genere), ci sono pochi momenti con l`atmosfera adatta a quel tipo di passaggi, più che altro eccellenza tecnica, comunque ben accetta perché un vero un piacere per gli occhi. Complessivamente tra le cose migliori che abbia mai visto.
La trama è complessa ma scorrevole, originale solo per alcune trovate ma sviluppata molto bene e "credibile" (devo dire che ho un debole per i viaggi/paradossi temporali, soprattutto se fatti bene), troppo lunga ma "perdonabile" perché quasi mai noiosa e utile alla comprensione della complicata situazione. La conclusione/comprensione finale di Kyon mi è sembrata banale sul momento, ma pensandoci non lo è affatto: una risposta semplice è spesso la più credibile e realistica (nonché efficace ed "utile" al genere di storia in cui si può inquadrare Haruhi).
I personaggi sono buoni, caratterizzati abbastanza bene (tranne uno, Yuki Nagato, che ho trovato eccellente), entro i limiti della serie, anche se ci sono solo due veri interpreti: un protagonista e "mezzo", gli altri sono funzionali e reggono la parte. Ho visto un Kyon meno amorfo e soprattutto ho visto poco Haruhi; ho apprezzato molto questo fatto perché la sua invadenza ed il suo personaggio mi garbano poco. Non la disprezzo ma il suo impiego ridotto e mirato a precisi e necessari momenti narrativi del film me l'hanno fatta apprezzare, questa volta. Bellissima Nagato, certi passaggi mi sono sembrati molto alla Asimov, riflessivi ed anche toccanti.
La regia è efficace ma non trascendente, ci sono inquadrature molto belle ma a livello simbolico non ho notato niente di particolare (ancora, a dirla tutta non è nemmeno il genere); diverse scene "quotidiane" sono state trasposte molto bene, la prima che mi viene in mente è quella in cui Kyon, quando ormai è buio, accompagna Nagato a casa e le loro figure sono illuminate a tratti dalle luci delle macchine che passano.
Ultima nota per la colonna sonora, molto bella ed azzeccata, un paio di bgm mi hanno ricordato molto La città incantata.
In conclusione direi un ottimo film, tecnicamente un capolavoro, narrativamente intrigante, ben fatto in tutti i rimanenti comparti. Ringraziando i KORamici che me lo hanno consigliato, gli assegno un bel 9 pieno.