Recensione
Planzet
7.0/10
Mi sono avvicinato a "Planzet" con curiosità, perché ho visto finora solo altri due film in CG, "FF spirit within" e "Advent Childre". Non mi avevano fatto impazzire quelli e, sarò sincero, lo stesso vale per questo. E, coerentemente, sono quasi gli stessi difetti e gli stessi pregi a caratterizzare i prodotti.
Partiamo dalla trama: una Terra del 2053 viene invasa da alieni (che non vedremo mai direttamente) e semi-distrutta. Pochi sopravvissuti sul pianeta tentano di resistere e la storia si concentra sugli sforzi di quattro soldati giapponesi, più un tecnico che si intravede qualche secondo. Sì, quattro. Sì, l'intera umanità rischia l'estinzione, migliaia di soldati hanno dato la vita, scienziati hanno programmato, costruito e mantenuto robot per la resistenza, i civili apparentemente risiedono da qualche parte in attesa dello scontro che libererà l'umanità dalla più grande minaccia della sua storia, ma noi non li vedremo mai. Vedremo un capitano ubriacone, un ragazzo normale, una ragazza abbastanza normale e un'ufficiale severa. Tutti i membri hanno un accenno di background tormentato, per tutti correlato alla famiglia.
L'aspetto psicologico non è certo il piatto forte dell'opera, essendo così parziale e inesplorato, di modo da non riuscire a emozionare per le difficoltà dei protagonisti. Inoltre, per accentuare la già notevole mancanza di originalità del tutto, anche qui il concetto di "forza di volontà vincente su tutto" trova il suo spazio, sancendo, insieme ai vistosi buchi della trama e alla povera caratterizzazione psicologica, l'ingenuità dell'opera.
Ho parlato dei difetti, ma ovviamente ci sono anche i pregi; in primis "Planzet" gode di un'ottima realizzazione tecnica. I volti dei personaggi, pur non espressivi, come ho visto in alcuni videogiochi ("Heavy Rain"?), sono riprodotti in buon dettaglio, come anche alcune vedute - ad esempio quelle della Terra dallo spazio o del cielo - e i robot. Un po' spogli sono i fondali, specie chiusi, ma sarò buono e interpreterò la mancanza come una scelta di evidenziare le difficoltà di un'umanità chiusa in un angolo dagli alieni cattivi. Anche le animazioni sono buone, in particolar modo durante le battaglie. Queste ultime sono probabilmente la parte meglio realizzata di tutto il film. L'unico loro neo è nel design assolutamente banale dei nemici: dischi volanti di crescente grandezza.
Altra perplessità, che si collega però alle ingenuità della trama, è: ci sono tre piloti in tutto per l'intera umanità, perché hanno quattro munizioni a testa? Ma sto divagando: il punto è che visivamente "Planzet" funziona, e anche bene. La colonna sonora è nella media, senza gloria né infamia. La lunghezza totale è di circa 54 minuti, sigle incluse.
In conclusione: "Planzet" è un film di un genere ancora abbastanza pioneristico; il CG, tuttavia rientra nella logica dei mecha vecchio stampo, in cui l'azione è il focus e i personaggi sono posti in secondo piano. In questo senso, la grafica fa il suo dovere, e solo per questo ne consiglierei la visione. Si badi però di considerare il film per quello che è: un virtuosismo grafico con una trama approssimativa; quindi i fan di fantascienza leggano gli Urania e siano clementi con "Planzet".
Darei 6,5, ma arrotondo perché credo il CG abbia ottime prospettive e voglio incoraggiare.
Partiamo dalla trama: una Terra del 2053 viene invasa da alieni (che non vedremo mai direttamente) e semi-distrutta. Pochi sopravvissuti sul pianeta tentano di resistere e la storia si concentra sugli sforzi di quattro soldati giapponesi, più un tecnico che si intravede qualche secondo. Sì, quattro. Sì, l'intera umanità rischia l'estinzione, migliaia di soldati hanno dato la vita, scienziati hanno programmato, costruito e mantenuto robot per la resistenza, i civili apparentemente risiedono da qualche parte in attesa dello scontro che libererà l'umanità dalla più grande minaccia della sua storia, ma noi non li vedremo mai. Vedremo un capitano ubriacone, un ragazzo normale, una ragazza abbastanza normale e un'ufficiale severa. Tutti i membri hanno un accenno di background tormentato, per tutti correlato alla famiglia.
L'aspetto psicologico non è certo il piatto forte dell'opera, essendo così parziale e inesplorato, di modo da non riuscire a emozionare per le difficoltà dei protagonisti. Inoltre, per accentuare la già notevole mancanza di originalità del tutto, anche qui il concetto di "forza di volontà vincente su tutto" trova il suo spazio, sancendo, insieme ai vistosi buchi della trama e alla povera caratterizzazione psicologica, l'ingenuità dell'opera.
Ho parlato dei difetti, ma ovviamente ci sono anche i pregi; in primis "Planzet" gode di un'ottima realizzazione tecnica. I volti dei personaggi, pur non espressivi, come ho visto in alcuni videogiochi ("Heavy Rain"?), sono riprodotti in buon dettaglio, come anche alcune vedute - ad esempio quelle della Terra dallo spazio o del cielo - e i robot. Un po' spogli sono i fondali, specie chiusi, ma sarò buono e interpreterò la mancanza come una scelta di evidenziare le difficoltà di un'umanità chiusa in un angolo dagli alieni cattivi. Anche le animazioni sono buone, in particolar modo durante le battaglie. Queste ultime sono probabilmente la parte meglio realizzata di tutto il film. L'unico loro neo è nel design assolutamente banale dei nemici: dischi volanti di crescente grandezza.
Altra perplessità, che si collega però alle ingenuità della trama, è: ci sono tre piloti in tutto per l'intera umanità, perché hanno quattro munizioni a testa? Ma sto divagando: il punto è che visivamente "Planzet" funziona, e anche bene. La colonna sonora è nella media, senza gloria né infamia. La lunghezza totale è di circa 54 minuti, sigle incluse.
In conclusione: "Planzet" è un film di un genere ancora abbastanza pioneristico; il CG, tuttavia rientra nella logica dei mecha vecchio stampo, in cui l'azione è il focus e i personaggi sono posti in secondo piano. In questo senso, la grafica fa il suo dovere, e solo per questo ne consiglierei la visione. Si badi però di considerare il film per quello che è: un virtuosismo grafico con una trama approssimativa; quindi i fan di fantascienza leggano gli Urania e siano clementi con "Planzet".
Darei 6,5, ma arrotondo perché credo il CG abbia ottime prospettive e voglio incoraggiare.