Recensione
Yume Tsukai
5.0/10
Toko Mishima e la sua sorellina Rinko sono delle yume tsukai, ossia utilizzatrici di sogni. Il loro compito è riportare nella giusta dimensione quei sogni che per qualche motivo si sono incarnati nella realtà sfuggendo al controllo dei loro sognatori.
Se l'idea di fondo può essere interessante il risultato è abbastanza deludente: 12 episodi, quasi tutti autoconclusivi, in cui elementi diversissimi tra loro affluiscono senza alcuna regola a formare un insieme dissonante che lascia perplessi e confonde. È impossibile definire il target di riferimento di questa opera: da un lato abbiamo battaglie così scarne e infantili nel loro schema ripetitivo da risultare quasi imbarazzanti, e la giovanissima età di Rinko, che è colei che si occupa di quasi tutti i casi; dall'altro riferimenti a tematiche sicuramente non adatte ad un pubblico infantile. Oltretutto tali tematiche vengono trattate con una leggerezza straniante che lascia un sensazione spiacevole.
Infine una nota di demerito anche per il character design: scarsa la qualità dei disegni e la caratterizzazione dei personaggi è quasi assente (anche se non del tutto)
Da guardare solo se si ha tanto tempo libero o per il gusto di provare una sensazione di spiacevole disagio. A volte può anche essere divertente.
Se l'idea di fondo può essere interessante il risultato è abbastanza deludente: 12 episodi, quasi tutti autoconclusivi, in cui elementi diversissimi tra loro affluiscono senza alcuna regola a formare un insieme dissonante che lascia perplessi e confonde. È impossibile definire il target di riferimento di questa opera: da un lato abbiamo battaglie così scarne e infantili nel loro schema ripetitivo da risultare quasi imbarazzanti, e la giovanissima età di Rinko, che è colei che si occupa di quasi tutti i casi; dall'altro riferimenti a tematiche sicuramente non adatte ad un pubblico infantile. Oltretutto tali tematiche vengono trattate con una leggerezza straniante che lascia un sensazione spiacevole.
Infine una nota di demerito anche per il character design: scarsa la qualità dei disegni e la caratterizzazione dei personaggi è quasi assente (anche se non del tutto)
Da guardare solo se si ha tanto tempo libero o per il gusto di provare una sensazione di spiacevole disagio. A volte può anche essere divertente.