Recensione
Soul Eater
9.0/10
Recensione di deathsonny92
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L'anime "Soul Eater" rappresenta tecnicamente un ottimo prodotto. La cura nei disegni ne è la prima prova tangibile. Infatti i personaggi nel manga erano solamente abbozzati, con imprecisioni che troppo spesso rendevano un viso troppo schiacciato o troppo gonfio. Nell'anime invece le proporzioni sono pienamente rispettate, anche nelle diverse caricature presenti, tanto che anche Death the Kid, il ragazzo fissato con la simmetria, ne risulterebbe soddisfatto.
Ma non è tutto. Per quanto concerne le ambientazioni, gli sfondi risultano essere particolarmente interessanti. Magnifica è Death City, la città che si arrocca ai piedi della maestosa Shibusen, la scuola dei maestri d'armi. La stanza che più mi ha colpito di questo edificio è quella dove si trova il somma Shinigami, in quanto non è dotata di pareti ma è delimitata da un cielo troppo azzurro per un cupo Dio della Morte come lui. Una piacevolissima novità è la presenza di astri "viventi": infatti si possono vedere il Sole che emette suoni, oppure si appisola al tramonto, ma anche la luna, i cui denti si tingono di rosso se vengono commessi degli omicidi.
Per quanto riguarda i colori, sono azzeccati, adatti ai singoli personaggi: il Prof. Stein non lo vedrei con nessun altro colore se non il grigio; gli occhi di Death the Kid, in oro, richiamano la sua natura divina. Forse l'unico un po' spinto è Krona, con i suoi capelli fucsia smorto che non si adattano molto all'introspezione del suo personaggio.
Le musiche legate all'apparizione di determinati personaggi sono un po' fiacche, non rispecchiano completamente il sentimento dominante nell'anime, la follia. Questa infatti richiede sia musiche lente, che siano sgradevoli all'orecchio, risultino troppo lente o risuonino come un carillon rotto, ma anche dei momenti di forte vitalità, eccitazione, morbosità, soprattutto quando appare lo sguardo folle di Stein.
Le sigle iniziali e finali sono perfette, sia per il ritmo accattivante, sia per il significato delle parole. La mia sigla preferita è la prima della prima seria, in particolare nel pezzo in cui c'è il sommo Shinigami che balla a ritmo di musica.
La trama dell'anime è la seguente: nella città di Death City il sommo Shinigami, un Dio della Morte, ha fondato, la Shibusen, una scuola dove giovani studenti divisi in maestri d'armi e armi vengono educati a combattere il male. In particolare il maestro d'armi che riuscirà a mietere 99 anime malvagie e una di una strega, farà trasformare la propria arma in Falce della Morte, un'arma molto potente che può essere usata dal sommo Shinigami in persona. Lo scopo di Maka, Black Star e Death the Kid, con le loro armi Soul Eater, Tsubaki, Liz e Patty, è proprio questo. Le loro vite intrecciano in missioni scontri e battaglie contro i nemici della Shibusen.
In conclusione trovo questo anime imperdibile per chi ha voglia di sorridere di fronte a caricature demenziali o a chi piace avventurarsi nel mondo della follia.
Ma non è tutto. Per quanto concerne le ambientazioni, gli sfondi risultano essere particolarmente interessanti. Magnifica è Death City, la città che si arrocca ai piedi della maestosa Shibusen, la scuola dei maestri d'armi. La stanza che più mi ha colpito di questo edificio è quella dove si trova il somma Shinigami, in quanto non è dotata di pareti ma è delimitata da un cielo troppo azzurro per un cupo Dio della Morte come lui. Una piacevolissima novità è la presenza di astri "viventi": infatti si possono vedere il Sole che emette suoni, oppure si appisola al tramonto, ma anche la luna, i cui denti si tingono di rosso se vengono commessi degli omicidi.
Per quanto riguarda i colori, sono azzeccati, adatti ai singoli personaggi: il Prof. Stein non lo vedrei con nessun altro colore se non il grigio; gli occhi di Death the Kid, in oro, richiamano la sua natura divina. Forse l'unico un po' spinto è Krona, con i suoi capelli fucsia smorto che non si adattano molto all'introspezione del suo personaggio.
Le musiche legate all'apparizione di determinati personaggi sono un po' fiacche, non rispecchiano completamente il sentimento dominante nell'anime, la follia. Questa infatti richiede sia musiche lente, che siano sgradevoli all'orecchio, risultino troppo lente o risuonino come un carillon rotto, ma anche dei momenti di forte vitalità, eccitazione, morbosità, soprattutto quando appare lo sguardo folle di Stein.
Le sigle iniziali e finali sono perfette, sia per il ritmo accattivante, sia per il significato delle parole. La mia sigla preferita è la prima della prima seria, in particolare nel pezzo in cui c'è il sommo Shinigami che balla a ritmo di musica.
La trama dell'anime è la seguente: nella città di Death City il sommo Shinigami, un Dio della Morte, ha fondato, la Shibusen, una scuola dove giovani studenti divisi in maestri d'armi e armi vengono educati a combattere il male. In particolare il maestro d'armi che riuscirà a mietere 99 anime malvagie e una di una strega, farà trasformare la propria arma in Falce della Morte, un'arma molto potente che può essere usata dal sommo Shinigami in persona. Lo scopo di Maka, Black Star e Death the Kid, con le loro armi Soul Eater, Tsubaki, Liz e Patty, è proprio questo. Le loro vite intrecciano in missioni scontri e battaglie contro i nemici della Shibusen.
In conclusione trovo questo anime imperdibile per chi ha voglia di sorridere di fronte a caricature demenziali o a chi piace avventurarsi nel mondo della follia.