Recensione
Trigun
7.0/10
Una piccola perla.
Nascosta sotto uno strato di putridume grafico, ma pur sempre una perla.
Trigun narra di Vash the Stampede, il primo caso della storia in cui un umano viene considerato una calamità naturale. Sulla sua testa vi è una taglia di 60.000.000.000 di doppi dollari, che attira inevitabilmente i cacciatori di taglie più avidi. Peccato che Vash sia in realtà un pacifista con la fissa delle ciambelle e delle belle donne, e gli toccherà vagare in lungo e in largo insieme a due agenti assicurative che per il bene dei loro affari staranno con lui per assicurarsi che non faccia danni.
La storia non è assolutamente granché per la prima metà serie, ma poi accelera bruscamente: diventa più buia, più cattiva e più massacrante per il credo pacifista del nostro Vash che si ritroverà a mettere in discussione tutto ciò in cui crede. Ma soprattutto ciò che rende eccezionale questa storia sono gli episodi 23 e 24, forse i più belli che abbia mai visto in un anime: commuoventi, epici e narrati magnificamente (il finale di Paradise è qualcosa di indescrivibile).
Cala però nel finale che risulta piuttosto affrettato ed incompleto, ma il livello della storia rimane comunque globalmente più che buona.
Per quanto riguarda il capitolo personaggi: Vash è fantastico. Semplicemente fantastico. La sua scelta di cercare di salvare sempre tutti in un mondo dove la violenza la fa da padrona è resa benissimo in tutta la sua difficile applicazione e rende chiara anche la lotta interiore del protagonista che per sopravvivere è costretto dalla sua fede a scegliere sempre la strada più difficile.
I personaggi secondari e i comprimari in generale sono ben differenziati e i più importanti (come il Reverendo Wolf) sono anche ben definiti psicologicamente, mentre peccano per originalità la maggior parte degli antagonisti che risultano facilmente dimenticabili.
Purtroppo arriviamo all'aspetto tecnico: credetemi, la definizione di "strato di putridume" che ho usato all'inizio non è affatto esagerata. I colori sono spenti, le ambientazioni sono spoglie, il character design non è malvagio ma non ha neanche particolari lodi, oltre ad essere piuttosto particolare per cui magari indigesto ad alcuni. Per non parlare delle animazioni, i combattimenti perdono tutta la loro spettacolarità a causa di movimenti poco fluidi, la regia non riesce sempre a rimediare a questa scarsezza.
Meglio le musiche, grazie soprattutto ad alcune belle tracce (tanto per cambiare, presenti in Paradise) e alla buonissima opening.
In conclusione Trigun sarebbe potuto essere un capolavoro, davvero, ma un aspetto tecnico davvero orribile non gli permette di spiccare il volo verso l'olimpo degli anime, rimane comunque da vedere assolutamente, vi rimarrà nel cuore.
Pagella finale:
Trama: 8.5
Disegno: 4.5
Sonoro: 7.5
Caratterizzazione personaggi: 8.5
Globale: 7 1/2
Nascosta sotto uno strato di putridume grafico, ma pur sempre una perla.
Trigun narra di Vash the Stampede, il primo caso della storia in cui un umano viene considerato una calamità naturale. Sulla sua testa vi è una taglia di 60.000.000.000 di doppi dollari, che attira inevitabilmente i cacciatori di taglie più avidi. Peccato che Vash sia in realtà un pacifista con la fissa delle ciambelle e delle belle donne, e gli toccherà vagare in lungo e in largo insieme a due agenti assicurative che per il bene dei loro affari staranno con lui per assicurarsi che non faccia danni.
La storia non è assolutamente granché per la prima metà serie, ma poi accelera bruscamente: diventa più buia, più cattiva e più massacrante per il credo pacifista del nostro Vash che si ritroverà a mettere in discussione tutto ciò in cui crede. Ma soprattutto ciò che rende eccezionale questa storia sono gli episodi 23 e 24, forse i più belli che abbia mai visto in un anime: commuoventi, epici e narrati magnificamente (il finale di Paradise è qualcosa di indescrivibile).
Cala però nel finale che risulta piuttosto affrettato ed incompleto, ma il livello della storia rimane comunque globalmente più che buona.
Per quanto riguarda il capitolo personaggi: Vash è fantastico. Semplicemente fantastico. La sua scelta di cercare di salvare sempre tutti in un mondo dove la violenza la fa da padrona è resa benissimo in tutta la sua difficile applicazione e rende chiara anche la lotta interiore del protagonista che per sopravvivere è costretto dalla sua fede a scegliere sempre la strada più difficile.
I personaggi secondari e i comprimari in generale sono ben differenziati e i più importanti (come il Reverendo Wolf) sono anche ben definiti psicologicamente, mentre peccano per originalità la maggior parte degli antagonisti che risultano facilmente dimenticabili.
Purtroppo arriviamo all'aspetto tecnico: credetemi, la definizione di "strato di putridume" che ho usato all'inizio non è affatto esagerata. I colori sono spenti, le ambientazioni sono spoglie, il character design non è malvagio ma non ha neanche particolari lodi, oltre ad essere piuttosto particolare per cui magari indigesto ad alcuni. Per non parlare delle animazioni, i combattimenti perdono tutta la loro spettacolarità a causa di movimenti poco fluidi, la regia non riesce sempre a rimediare a questa scarsezza.
Meglio le musiche, grazie soprattutto ad alcune belle tracce (tanto per cambiare, presenti in Paradise) e alla buonissima opening.
In conclusione Trigun sarebbe potuto essere un capolavoro, davvero, ma un aspetto tecnico davvero orribile non gli permette di spiccare il volo verso l'olimpo degli anime, rimane comunque da vedere assolutamente, vi rimarrà nel cuore.
Pagella finale:
Trama: 8.5
Disegno: 4.5
Sonoro: 7.5
Caratterizzazione personaggi: 8.5
Globale: 7 1/2