Recensione
Elfen Lied
8.0/10
'Elfen Lied' tratta della storia di strani esseri chiamati diclonius del tutto simili agli umani eccetto che per un paio di corna e per l'abilità di utilizzare dei "vettori", cioè delle specie di braccia invisibili molto potenti. I diclonius sono esseri che vengono studiati in appositi centri di ricerca e vengono soppressi in quanto potenzialmente mortali per tutta la razza umana. La storia dell'anime si sviluppa con questo sotto-testo analizzando le vicende di due cugini che si ritrovano dopo molto tempo e del loro rapporto con un diclonius che sfugge dal laboratorio. In seguito si aggiungeranno altri personaggi.
La storia è incentrata principalmente sul rapporto tra i diclonius e il genere umano ma vero protagonista è il triangolo amoroso tra i due cugini e il diclonius fuggito dal laboratorio, gli altri personaggi che si uniranno successivamente nell'anime lo renderanno caratteristico per alcuni punti del genere harem. Sono presenti scene e intermezzi crudi e molto realistici, non manca di certo lo splatter anche se il realismo spesso per quanto riguarda le azioni dei personaggi lascia un po' a desiderare e tende a esasperarsi in alcuni punti (nota per quelli che l'hanno già visto, ad esempio la scena del cane). L'idea in fondo del cartone è originale ma sviluppata male in alcuni punti.
La storia in sé spesso risulta complicata e nell'anime a mio avviso si lascia un po' troppo alla fantasia e all'immaginazione, in particolar modo nel finale. L'intreccio è spesso complicato da flashback a spezzoni che vengono ripresi a più puntate e che si scioglieranno completamente solo alla fine dell'anime. I colpi di scena non mancano e di certo la storia non annoia.
La caratterizzazione principale dell'anime è sicuramente splatter e d'azione, ma il sentimento che lega i vari personaggi ogni tanto porta a situazioni più proprie dei generi sentimentale ed ecchi, soprattutto per quanto riguarda scene di parziale nudo. L'anime lascia comunque spazio all'analisi di temi più seri - ad esempio la pedofilia - anche se questi rimangono sicuramente in secondo piano e più che offrire uno spunto di riflessione allo spettatore servono a creare un'atmosfera ancora più cupa e gravosa. L'eccessiva violenza di alcune scene esce dal contesto della serie in alcuni punti e pare più una trovata per fare parlare di sé che non qualcosa fine allo sviluppo della vicenda.
I personaggi si presentano in maniera classica, i diclonius non si discostano particolarmente dai tipici esseri sovrannaturali che si trovano in altri anime. I rapporti psicologici dei personaggi sono sempre visti in contrapposizione tra il bene e il male e la lotta tra queste due forze porta anche a sdoppiamenti di personalità degli stessi personaggi, ad esempio Lucy. Alcuni dialoghi risultano a mio parere fuori luogo e si hanno alcune situazioni che passano di palo in frasca senza un nesso preciso, senza apparenti collegamenti logici.
Temi che ricorrono in tutti i personaggi e che li caratterizzano sono la discriminazione, la solitudine e il dolore, i quali portano a reazioni diverse considerando i diclonius o gli umani.
Lucy come personaggio è quello che mi è piaciuto di meno, presenta troppe incongruenze e troppo cambi di personalità che avvengono a comando a volte giusto per potere sviare una situazione difficoltosa o per crearne una artificiosamente.
L'unico personaggio un po' diverso dagli schemi è il killer dell'associazione che, a differenza dei soliti killer che si vedono negli anime, è meno forte di quanto sembra e non può niente contro i diclonius.
Mi è capitato a volte di trovare delle prospettive un po' strane e non coerenti con l'ambientazione ma forse è stata una mia impressione, i fondali sono curati e i disegni dei personaggi sembrano troppo schematici e semplicistici.
I colori sono scuri e poco sfumati e si ha l'utilizzo della computer grafica in particolare per quanto riguarda il disegno dei "vettori" dei diclonius.
Le musiche sono molto belle, in particolare la sigla di apertura che viene usata in maniera anche massiccia all'interno della serie, in scene particolarmente drammatiche o cariche di pathos.
Il finale a mio avviso lascia troppo all'immaginazione e rispetto al manga non rende assolutamente merito allo sviluppo della storia, sembra un po' buttato lì e troncato a metà.
In conclusione, 'Elfen Lied' è un bell'anime, peccato per il finale, mi ha lasciato un po' perplesso perché poteva essere ripreso quello del manga che a mio avviso rende meglio. La storia nel complesso è abbastanza originale e la serie merita una visione dato che dura solo 13 puntate.
La storia è incentrata principalmente sul rapporto tra i diclonius e il genere umano ma vero protagonista è il triangolo amoroso tra i due cugini e il diclonius fuggito dal laboratorio, gli altri personaggi che si uniranno successivamente nell'anime lo renderanno caratteristico per alcuni punti del genere harem. Sono presenti scene e intermezzi crudi e molto realistici, non manca di certo lo splatter anche se il realismo spesso per quanto riguarda le azioni dei personaggi lascia un po' a desiderare e tende a esasperarsi in alcuni punti (nota per quelli che l'hanno già visto, ad esempio la scena del cane). L'idea in fondo del cartone è originale ma sviluppata male in alcuni punti.
La storia in sé spesso risulta complicata e nell'anime a mio avviso si lascia un po' troppo alla fantasia e all'immaginazione, in particolar modo nel finale. L'intreccio è spesso complicato da flashback a spezzoni che vengono ripresi a più puntate e che si scioglieranno completamente solo alla fine dell'anime. I colpi di scena non mancano e di certo la storia non annoia.
La caratterizzazione principale dell'anime è sicuramente splatter e d'azione, ma il sentimento che lega i vari personaggi ogni tanto porta a situazioni più proprie dei generi sentimentale ed ecchi, soprattutto per quanto riguarda scene di parziale nudo. L'anime lascia comunque spazio all'analisi di temi più seri - ad esempio la pedofilia - anche se questi rimangono sicuramente in secondo piano e più che offrire uno spunto di riflessione allo spettatore servono a creare un'atmosfera ancora più cupa e gravosa. L'eccessiva violenza di alcune scene esce dal contesto della serie in alcuni punti e pare più una trovata per fare parlare di sé che non qualcosa fine allo sviluppo della vicenda.
I personaggi si presentano in maniera classica, i diclonius non si discostano particolarmente dai tipici esseri sovrannaturali che si trovano in altri anime. I rapporti psicologici dei personaggi sono sempre visti in contrapposizione tra il bene e il male e la lotta tra queste due forze porta anche a sdoppiamenti di personalità degli stessi personaggi, ad esempio Lucy. Alcuni dialoghi risultano a mio parere fuori luogo e si hanno alcune situazioni che passano di palo in frasca senza un nesso preciso, senza apparenti collegamenti logici.
Temi che ricorrono in tutti i personaggi e che li caratterizzano sono la discriminazione, la solitudine e il dolore, i quali portano a reazioni diverse considerando i diclonius o gli umani.
Lucy come personaggio è quello che mi è piaciuto di meno, presenta troppe incongruenze e troppo cambi di personalità che avvengono a comando a volte giusto per potere sviare una situazione difficoltosa o per crearne una artificiosamente.
L'unico personaggio un po' diverso dagli schemi è il killer dell'associazione che, a differenza dei soliti killer che si vedono negli anime, è meno forte di quanto sembra e non può niente contro i diclonius.
Mi è capitato a volte di trovare delle prospettive un po' strane e non coerenti con l'ambientazione ma forse è stata una mia impressione, i fondali sono curati e i disegni dei personaggi sembrano troppo schematici e semplicistici.
I colori sono scuri e poco sfumati e si ha l'utilizzo della computer grafica in particolare per quanto riguarda il disegno dei "vettori" dei diclonius.
Le musiche sono molto belle, in particolare la sigla di apertura che viene usata in maniera anche massiccia all'interno della serie, in scene particolarmente drammatiche o cariche di pathos.
Il finale a mio avviso lascia troppo all'immaginazione e rispetto al manga non rende assolutamente merito allo sviluppo della storia, sembra un po' buttato lì e troncato a metà.
In conclusione, 'Elfen Lied' è un bell'anime, peccato per il finale, mi ha lasciato un po' perplesso perché poteva essere ripreso quello del manga che a mio avviso rende meglio. La storia nel complesso è abbastanza originale e la serie merita una visione dato che dura solo 13 puntate.