Recensione
Digimon Savers
8.0/10
La serie inizia con l'incontro tra un digimon fuggiasco e il protagonista dell'anime: Masaru Daimon, un giovane teppista di strada, che fermerà la fuga di Agumon con la forza dei suoi pugni. Un incontro carico di atipicità, che segna soltanto la prima delle numerose e sostanziali differenze che rendono 'Digimon Savers' un titolo profondamente diverso rispetto a quelli precedenti.
Non è la prima volta che una serie digimon, subisce un trattamento dai forti tratti sperimentali, infatti il lontano 'Tamers' è stato il primo anime dei digimon a segnare le divisioni tra i fan, che criticano/stimano il cambio di stile narrativo e la caratterizzazione dei protagonisti. Tuttavia 'Savers' rappresenta un vero e proprio punto di rottura, poiché tutti gli elementi che componevano le serie precedenti vengono rielaborati in una versione del tutto differente.
Il mondo di 'Savers' presenta per l'appunto la DATS, una sorta di "polizia" per digimon che si occupa della cattura di questi ultimi, per poi rimandarli nel mondo di loro appartenenza. Il tutto viene eseguito in estrema segretezza, infatti nonostante l'interazione più agevolata tra digimon e uomini, questi ultimi non sono pienamente coscienti della presenza di tali creature. Un esperimento alquanto azzardato, che permette di aprire delle nuove vie narrative del tutto diverse da quelle precedenti, dove i digimon e gli uomini stabiliscono un rapporto più profondo, che si riscontra nella società moderna, in una forma più oscura e differente, dove l'umanità stessa viene coinvolta interamente nel confronto con i digimon.
Un aspetto che potrebbe impressionare i fan di vecchia data è la forte presenza di parolacce, violenza e morte che si presentano nella serie, infatti i digimon possono morire, seppur in un modo differente rispetto a quello di 'Tamers'. L'introduzione di questi elementi, particolarmente intensi, può apparire completamente priva di senso o un banale tentativo di forzare la maturità della serie. Tuttavia, in seguito ai primi 10 episodi, la serie assumerà una maggiore consistenza, grazie a una trama dotata di un ritmo incalzante, che permette l'identificazione della vera faccia di 'Savers'.
Uno degli aspetti rivoluzionari di 'Savers' è Masaru stesso, che si differenzia profondamente dallo standard che si può riscontrare in Tai, Davis o Takuya, infatti il protagonista presenta le caratteristiche dei personaggi precedentemente accennati, in una versione elevata all'ennesima potenza. Masaru rappresenta l'esaltazione del ragazzo ribelle e irascibile, che esibisce i tipici tratti del vero teppista e non del classico bambino carico di energia e voglia di sognare. Infatti il protagonista non si basa esclusivamente sui sogni dei bambini, ma sulla forza di volontà e sulla determinazione che lo porta a realizzare qualunque suo scopo, non importa come e in che modo. E' un personaggio a mio avviso rivoluzionario, che preferisce sferrare i pugni ancor prima di parlare, tuttavia non si risolve unicamente nella figura di un teppista privo di aspettative o di ideali, infatti ben presto dovrà imparare a usare i suoi pugni non solo per sfogare il suo ego, ma anche per difendere le persone a cui tiene di più.
Il protagonista può essere comparato alla figura di Domon Kasshu ('Mobile Fighter G Gundam'), ovvero un personaggio rude e forte nel suo carattere, che si basa sulla filosofia della "strada di un vero uomo", un ideale assurdo e completamente atipico per molti personaggi, che tuttavia si lega perfettamente ai personaggi del calibro di Masaru.
Insieme al protagonista vi è Tohma Norstein, un ragazzo dall'atteggiamento freddo e perfezionista, che si basa unicamente sulla sua individualità; il tutto genera il completo opposto di Masaru, che non perderà l'occasione d'incrociare i suoi pugni con Tohma, un conflitto che sfocerà ben presto nell'amicizia. Nonostante l'ampio spazio che viene riservato al protagonista, Tohma non si risparmierà nel commuovere lo spettatore attraverso i suoi punti di vista e il suo passato, che verrà presentato più volte allo spettatore, in modo da comprendere la profondità che cela tale personaggio.
Infine abbiamo Yoshino, ovvero l'immancabile figura femminile che presenzia in tutte le serie, tuttavia, nonostante i numerosi tentativi di maturazione del personaggio, quest'ultimo non riesce a essere incisivo quanto quelli precedenti, il che lo porta inevitabilmente a essere messo in disparte da questi ultimi. Infatti trovo che Yoshino avrebbe meritato un maggiore spazio per esibire il suo carattere - senza contare che è la senpai del gruppo.
Da menzionare i numerosi personaggi secondari, che faranno valere la loro presenza al punto da incidere profondamente nella trama, che riserverà numerosi misteri e scontri tra i digimon e gli umani, una disputa che non mancherà di esibire delle figure oneste e malvagie in entrambe le parti, che incrementeranno gli intrecci all'interno della trama oltre alla caratterizzazione di entrambe le razze: come ci vedono i Digimon se ognuno di loro ha un'opinione diversa come noi umani?
Le digi-evoluzioni appariranno decisamente semplificate nel loro raggiungimento e avranno una base alquanto futile, che tuttavia presenterà una crescita qualitativa non indifferente, che troverà la giusta risoluzione nell'episodio finale. Viene introdotta la digisoul, una forma di energia che permette di stabilire un contatto diretto tra gli umani e digimon, nonostante le loro differenze.
Perfino i digimon subiscono un'ulteriore modernizzazione, che li distingue dalle serie precedenti, tale processo presenta dei risultati alquanto altalenanti: Agumon appare in una forma più umanoide, che gli permette una maggiore interazione con il mondo degli umani. Tengo a fare notare che il muso appare fin troppo semplificato, rispetto a quello originale. Lo stesso vale per Lalamon e Sunflowmon, che non presentano la giusta bellezza dell'elemento di loro appartenenza, eppure l'attesa viene ripagata con le nuove digi-evoluzioni, dalla forma più agile e umanoide rispetto a quelle originali. Da menzionare Shinegreymon (che ricorda il God Gundam di Domon Kasshu) e BanchouLeomon, che attraverso il suo Gakuren appare come un rimando a Jotaro ('Le bizzarre avventure di JoJo'); lo stesso vale per tutte le altre digi-evoluzioni, che mostrano un maggiore carisma di quelle precedenti, insomma si assiste a una vera e propria crescita qualitativa dei digimon modernizzati.
L'aspetto grafico appare completamente diverso dallo stile classico che delinea le serie precedenti, i ragazzi appariranno molto più grandi e maturi, lo stesso vale per l'ambientazione, che presenterà una forte componente urbana - che dovrà sottostare a una vera e propria apocalisse -, anche se non risulta affascinante come quella di Tamers. Ho notato molte critiche riguardo alla quantità di fanservice che accompagna i personaggi femminili: tengo a fare notare che il risultato non è esagerato come si vuole credere: la maggior parte delle donne presenta un fisico identificabile, ma non volgare, inoltre questo aspetto non viene mai enfatizzato in un modo tale da risultare fastidioso.
L'assenza di Wada Kouji ha suscitato molte critiche, infatti la prima opening, "Going!Going!My Soul! dei DynamiteSHU, presenta un ritmo fin troppo atipico rispetto al classico stile rock che presentava le serie precedenti. Il riscatto avviene con "Hirari" di Wada Kouji, che insieme alle due ending, "One Star" di Itou Yosuke e "Ryuusei" di MiyuMiyu, rappresenta la corsa verso il proprio futuro, attraverso la forza di volontà e l'energia della gioventù. La soundtrack necessitava di qualche brano più avvincente per supportare i momenti critici, lo stesso vale per la debole presenza di "Believer" di "Ikuo" che spesso non accompagna le numerose digi-evoluzioni.
'Digimon Savers' appare come una serie dallo stile 'deconstruzionista', che cerca di raggiungere la qualità di 'Tamers', tuttavia, a causa degli episodi iniziali e dei numerosi problemi tecnici che imperversano al suo interno, non riesce a compiere pienamente il suo compito. Ma sostanzialmente si è rivelato un esperimento piacevole nella sua profonda differenza, che offre una visione più ampia e matura del rapporto tra i digimon e gli umani. Il tutto viene accompagnato da una trama fantastica quanto intensa che lo rende meritevole della visione.
Non è la prima volta che una serie digimon, subisce un trattamento dai forti tratti sperimentali, infatti il lontano 'Tamers' è stato il primo anime dei digimon a segnare le divisioni tra i fan, che criticano/stimano il cambio di stile narrativo e la caratterizzazione dei protagonisti. Tuttavia 'Savers' rappresenta un vero e proprio punto di rottura, poiché tutti gli elementi che componevano le serie precedenti vengono rielaborati in una versione del tutto differente.
Il mondo di 'Savers' presenta per l'appunto la DATS, una sorta di "polizia" per digimon che si occupa della cattura di questi ultimi, per poi rimandarli nel mondo di loro appartenenza. Il tutto viene eseguito in estrema segretezza, infatti nonostante l'interazione più agevolata tra digimon e uomini, questi ultimi non sono pienamente coscienti della presenza di tali creature. Un esperimento alquanto azzardato, che permette di aprire delle nuove vie narrative del tutto diverse da quelle precedenti, dove i digimon e gli uomini stabiliscono un rapporto più profondo, che si riscontra nella società moderna, in una forma più oscura e differente, dove l'umanità stessa viene coinvolta interamente nel confronto con i digimon.
Un aspetto che potrebbe impressionare i fan di vecchia data è la forte presenza di parolacce, violenza e morte che si presentano nella serie, infatti i digimon possono morire, seppur in un modo differente rispetto a quello di 'Tamers'. L'introduzione di questi elementi, particolarmente intensi, può apparire completamente priva di senso o un banale tentativo di forzare la maturità della serie. Tuttavia, in seguito ai primi 10 episodi, la serie assumerà una maggiore consistenza, grazie a una trama dotata di un ritmo incalzante, che permette l'identificazione della vera faccia di 'Savers'.
Uno degli aspetti rivoluzionari di 'Savers' è Masaru stesso, che si differenzia profondamente dallo standard che si può riscontrare in Tai, Davis o Takuya, infatti il protagonista presenta le caratteristiche dei personaggi precedentemente accennati, in una versione elevata all'ennesima potenza. Masaru rappresenta l'esaltazione del ragazzo ribelle e irascibile, che esibisce i tipici tratti del vero teppista e non del classico bambino carico di energia e voglia di sognare. Infatti il protagonista non si basa esclusivamente sui sogni dei bambini, ma sulla forza di volontà e sulla determinazione che lo porta a realizzare qualunque suo scopo, non importa come e in che modo. E' un personaggio a mio avviso rivoluzionario, che preferisce sferrare i pugni ancor prima di parlare, tuttavia non si risolve unicamente nella figura di un teppista privo di aspettative o di ideali, infatti ben presto dovrà imparare a usare i suoi pugni non solo per sfogare il suo ego, ma anche per difendere le persone a cui tiene di più.
Il protagonista può essere comparato alla figura di Domon Kasshu ('Mobile Fighter G Gundam'), ovvero un personaggio rude e forte nel suo carattere, che si basa sulla filosofia della "strada di un vero uomo", un ideale assurdo e completamente atipico per molti personaggi, che tuttavia si lega perfettamente ai personaggi del calibro di Masaru.
Insieme al protagonista vi è Tohma Norstein, un ragazzo dall'atteggiamento freddo e perfezionista, che si basa unicamente sulla sua individualità; il tutto genera il completo opposto di Masaru, che non perderà l'occasione d'incrociare i suoi pugni con Tohma, un conflitto che sfocerà ben presto nell'amicizia. Nonostante l'ampio spazio che viene riservato al protagonista, Tohma non si risparmierà nel commuovere lo spettatore attraverso i suoi punti di vista e il suo passato, che verrà presentato più volte allo spettatore, in modo da comprendere la profondità che cela tale personaggio.
Infine abbiamo Yoshino, ovvero l'immancabile figura femminile che presenzia in tutte le serie, tuttavia, nonostante i numerosi tentativi di maturazione del personaggio, quest'ultimo non riesce a essere incisivo quanto quelli precedenti, il che lo porta inevitabilmente a essere messo in disparte da questi ultimi. Infatti trovo che Yoshino avrebbe meritato un maggiore spazio per esibire il suo carattere - senza contare che è la senpai del gruppo.
Da menzionare i numerosi personaggi secondari, che faranno valere la loro presenza al punto da incidere profondamente nella trama, che riserverà numerosi misteri e scontri tra i digimon e gli umani, una disputa che non mancherà di esibire delle figure oneste e malvagie in entrambe le parti, che incrementeranno gli intrecci all'interno della trama oltre alla caratterizzazione di entrambe le razze: come ci vedono i Digimon se ognuno di loro ha un'opinione diversa come noi umani?
Le digi-evoluzioni appariranno decisamente semplificate nel loro raggiungimento e avranno una base alquanto futile, che tuttavia presenterà una crescita qualitativa non indifferente, che troverà la giusta risoluzione nell'episodio finale. Viene introdotta la digisoul, una forma di energia che permette di stabilire un contatto diretto tra gli umani e digimon, nonostante le loro differenze.
Perfino i digimon subiscono un'ulteriore modernizzazione, che li distingue dalle serie precedenti, tale processo presenta dei risultati alquanto altalenanti: Agumon appare in una forma più umanoide, che gli permette una maggiore interazione con il mondo degli umani. Tengo a fare notare che il muso appare fin troppo semplificato, rispetto a quello originale. Lo stesso vale per Lalamon e Sunflowmon, che non presentano la giusta bellezza dell'elemento di loro appartenenza, eppure l'attesa viene ripagata con le nuove digi-evoluzioni, dalla forma più agile e umanoide rispetto a quelle originali. Da menzionare Shinegreymon (che ricorda il God Gundam di Domon Kasshu) e BanchouLeomon, che attraverso il suo Gakuren appare come un rimando a Jotaro ('Le bizzarre avventure di JoJo'); lo stesso vale per tutte le altre digi-evoluzioni, che mostrano un maggiore carisma di quelle precedenti, insomma si assiste a una vera e propria crescita qualitativa dei digimon modernizzati.
L'aspetto grafico appare completamente diverso dallo stile classico che delinea le serie precedenti, i ragazzi appariranno molto più grandi e maturi, lo stesso vale per l'ambientazione, che presenterà una forte componente urbana - che dovrà sottostare a una vera e propria apocalisse -, anche se non risulta affascinante come quella di Tamers. Ho notato molte critiche riguardo alla quantità di fanservice che accompagna i personaggi femminili: tengo a fare notare che il risultato non è esagerato come si vuole credere: la maggior parte delle donne presenta un fisico identificabile, ma non volgare, inoltre questo aspetto non viene mai enfatizzato in un modo tale da risultare fastidioso.
L'assenza di Wada Kouji ha suscitato molte critiche, infatti la prima opening, "Going!Going!My Soul! dei DynamiteSHU, presenta un ritmo fin troppo atipico rispetto al classico stile rock che presentava le serie precedenti. Il riscatto avviene con "Hirari" di Wada Kouji, che insieme alle due ending, "One Star" di Itou Yosuke e "Ryuusei" di MiyuMiyu, rappresenta la corsa verso il proprio futuro, attraverso la forza di volontà e l'energia della gioventù. La soundtrack necessitava di qualche brano più avvincente per supportare i momenti critici, lo stesso vale per la debole presenza di "Believer" di "Ikuo" che spesso non accompagna le numerose digi-evoluzioni.
'Digimon Savers' appare come una serie dallo stile 'deconstruzionista', che cerca di raggiungere la qualità di 'Tamers', tuttavia, a causa degli episodi iniziali e dei numerosi problemi tecnici che imperversano al suo interno, non riesce a compiere pienamente il suo compito. Ma sostanzialmente si è rivelato un esperimento piacevole nella sua profonda differenza, che offre una visione più ampia e matura del rapporto tra i digimon e gli umani. Il tutto viene accompagnato da una trama fantastica quanto intensa che lo rende meritevole della visione.