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Letteralmente si traduce "L'amore del palo telefonico Elemi", immagino che se già il titolo originale non fosse stato invitante quello tradotto abbia finito di attirare particolari attenzioni, ma non disperate perché il vostro tempo non verrà sprecato. Vincitore del 64° Mainichi Film Awards e del 13° Japan Media Arts Festival Awards, 'Denshinbashira elemi no koi' nasce dalla mente del team Sovat Theater con la partecipazione di Hideto Nakata, al che voi direte giustamente: E chi sono questi due? I primi si possono dire sconosciuti, probabilmente questa è la loro unica opera al giorno d'oggi, il secondo invece potreste averlo già sentito, anche se non riguardo al mondo dell'animazione dato che ha collaborato alla produzione di videogiochi come 'Onimusha' e 'Lost Planet'.

L'opera è stata realizzata in Stop-Motion (o 'Passo uno' in italiano), in breve è una tecnica usata per creare corti animati o effetti speciali per film cinematografici, almeno fino agli anni '90, dove viene registrato un fotogramma alla volta per dar vita all'animazione voluta. Si possono utilizzare fogli lucidi o pupazzi, ma la sua caratteristica principale è il fatto di utilizzare fotogrammi sempre diversi, tutto questo produce scene poco fluide e a volte si ha la sensazione che la telecamera sia stata spostata da una scena a quella successiva nonostante si rimanga sullo stesso sfondo.

Parlando da spettatore abituato a un'animazione "classica", sono rimasto un attimo spaesato da un video così rarefatto, sembra quasi di vedere un film a rallentatore e questo influisce anche sulla dinamicità delle scene e quindi della narrazione. Questo ci può ricondurre alla trama e alla regia dell'anime; parlando della prima, esattamente come da titolo, il personaggio principale della storia è Elemi, un palo della luce che un giorno si rompe a causa del maltempo. I pali della luce rispettano certe regole etiche tra cui l'evitare il rapporto con gli esseri umani (inteso come rapporto interpersonale, che avete capito!). La trama dalla chiave fiabesca e sentimentale fa incontrare a Elemi il tecnico che vi effettua le riparazioni: Takashi, di cui si innamora a prima vista; da qui la voglia di risentirlo porta il palo della luce a rintracciarlo tramite la linea telefonica, che può utilizzare sfruttando i cavi elettrici, che passano attraverso di lei, collegati alle centrali per chiamare numeri telefonici o entrare nei sistemi elettronici.

Dicevamo dell'influenza sulla narrazione da parte dello Stop-Motion, che in effetti fa risultare molto pesanti e lenti i primi dieci minuti, dove i personaggi parlano poco, la regia rimane statica e non suscita nello spettatore quella curiosità che dovrebbe portarlo a continuare a guardare l'opera. Senonché con l'evoluzione della storia la poca dinamicità dell'animazione viene compensata da una regia e da una sceneggiatura molto toccanti, i temi affrontati vengono portati all'apice suscitando molte emozioni, il tutto è accompagnato da una colonna sonora un po' bassa, ma molto azzeccata, che sa accompagnare le scene nella giusta direzione.

La "ribellione" di Elemi contro le regole è un chiaro comportamento infantile e istintivo, provocato appunto dal sentimento che sta provando, comportamento che nel corso della storia riuscirà a interrompere perché sbagliato. Non per il fatto di amare, ma per i limiti che gli comporta il fatto stesso di essere un palo della luce, questo però non priverà il suo destino da una sorpresa che riuscirà a toccare sia lei che voi.
Mi sento di consigliare 'Denshinbashira elemi no koi' a chi cerca una visione un po' più impegnativa del solito, nonostante i temi siano "adolescenziali" il modo in cui vengono affrontati diventa complesso. E' una chicca da non perdere che può ricordare vagamente il progetto dei corti di 'Genius Party' dello Studio 4°C, che allo stesso modo ha una narrazione interessante ma complessa.