Recensione
Sword of the Stranger
9.0/10
Recensione di MangaItalia
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Attenzione: la recensione contiene spoiler
L'anime che vado a recensire oggi, è un anime che, quando uscì l'edizione italiana curata dalla Dynit nel 2010, molte persone erano curiose di vedere, anzi direi che non aspettavano altro. Perché questa aspettativa? Perché quest'anime, seppur recente (è del 2007), era salito alla ribalta delle cronache. Innanzitutto aveva vinto il premio come miglior animazione al Fantaspoa 2008. L'anno seguente aveva partecipato fuori concorso all'Annency Festival, e, nonostante ciò, aveva ottenuto una selezione ufficiale. Ed infine, all'arrivo in Italia, al Future Film Festival, sempre dello stesso anno, si era fatto notare notare quando gli venne assegnata una menzione speciale.
Insomma i requisiti per un ottimo anime c'erano tutti, ma veniamo alla trama:
Giappone medievale, braccato dai Ming, guerrieri provenienti dalla Cina, il giovane Kotaro incontra un altro giovane nanashi o samurai, continuamente perseguitato dagli incubi di un passato oscuro, rappresentato da alcuni flashback. Quando i protagonisti si scontrano con un signorotto locale, un generale, il cui scopo nella vita è quello di trovare un avversario alla sua altezza, ed alcuni monaci si viene a conoscenza del segreto dietro la caccia dei Ming.
Da segnalare che questo anime è dello studio BONES, famoso per aver ideato serie come Full Metal Alchemist e Eureka Seven.
Tecnicamente l'anime si presenta in modo eccellente, colori vividi e veramente ben fatti, combattimenti e scene d'azione che coinvolgono sino all'ultimo colpo, grazie anche anche all'ottima regia di Masahiro Ando. Piccola nota sulle scene splatter, dove c'è tanto sangue, per il sottoscritto non c'è nessun problema, ma per altri, che magari non si abituano subito alla cosa, può risultare di cattivo gusto. Le musiche sono stupende, ben orchestrate a seconda dei momenti: calme ed evocative nei pochi momenti tranquilli, tese e ricche di pathos nelle scene d'azione.
Il doppiaggio nostrano è di ottimo livello c'è poco da fare: ho da fare due annotazioni però, non adeguata secondo me Monica Bertolotti su Kotaro avrei messo Patrizia Scianca perché il personaggio risulta avere una voce troppo femminile e non adatta al carattere e al carisma dello stesso. Menzione speciale va fatta per il compianto Gianni Musy nel ruolo del Byakuran.
L'edizione italiana portata dalla Dynit è curatissima davvero un ottimo lavoro di Carlo Cavazzoni. Abbiamo 2 dvd nel cofanetto: nel primo ci si presenta davanti un menù digitale da cui possiamo avviare i vari capitoli dell'anime, poi abbiamo le varie tracce in italiano e giapponese con sottotitoli nelle medesime lingue tutte in Dolby Digital 5.1, che tra l'altro non mi ha dato dato alcun tipo di problema nel lettore che ho usato sul pc. Nel secondo dvd è presente il pilot della durata di 4 minuti doppiato in italiano e in Dolby Digital 2.0 - lo dico perché si nota la differenza di audio -, interviste allo staff e al cast sottotitolate in italiano, molto interessanti poiché si parla del backstage dell'anime e della sua realizzazione. Siccome poi volevano esagerare è presente un booklet denominato Sword Book di ben 28 pagine in carta color seppia con interviste, cenni storici e tantissimi schizzi preparatori. Veramente
grande Dynit!
In conclusione, che voto dare a Sword of the stranger?In se per se l'anime è bellissimo, fantastico, ma ad uno sguardo attento e critico non sarà sfuggito comunque che la trama ha qualche buco qua e là lasciato lì senza spiegazione; primo fra tutti il passato dei due protagonisti appena accennato e che io ho fatto fatica a capire sinceramente. Ora io capisco che non si possa far durare un lungometraggio 3 ore, ma andava spiegato meglio. La vicenda in cui noi vediamo i cinesi in Giappone a costruire una non meglio precisata torre o fortezza per un a non meglio precisata profezia. Secondo me ci sono delle cose che andavano chiarite meglio magari allungando l'anime di una mezz'oretta. Lo consiglio, ma ad un pubblico adulto per le scene crude e splatter e per la storia comunque non certo per tutti. Capitolo Tobimaru, cane e amico di Kotaro: semplicemente un mito. Voto: 9
L'anime che vado a recensire oggi, è un anime che, quando uscì l'edizione italiana curata dalla Dynit nel 2010, molte persone erano curiose di vedere, anzi direi che non aspettavano altro. Perché questa aspettativa? Perché quest'anime, seppur recente (è del 2007), era salito alla ribalta delle cronache. Innanzitutto aveva vinto il premio come miglior animazione al Fantaspoa 2008. L'anno seguente aveva partecipato fuori concorso all'Annency Festival, e, nonostante ciò, aveva ottenuto una selezione ufficiale. Ed infine, all'arrivo in Italia, al Future Film Festival, sempre dello stesso anno, si era fatto notare notare quando gli venne assegnata una menzione speciale.
Insomma i requisiti per un ottimo anime c'erano tutti, ma veniamo alla trama:
Giappone medievale, braccato dai Ming, guerrieri provenienti dalla Cina, il giovane Kotaro incontra un altro giovane nanashi o samurai, continuamente perseguitato dagli incubi di un passato oscuro, rappresentato da alcuni flashback. Quando i protagonisti si scontrano con un signorotto locale, un generale, il cui scopo nella vita è quello di trovare un avversario alla sua altezza, ed alcuni monaci si viene a conoscenza del segreto dietro la caccia dei Ming.
Da segnalare che questo anime è dello studio BONES, famoso per aver ideato serie come Full Metal Alchemist e Eureka Seven.
Tecnicamente l'anime si presenta in modo eccellente, colori vividi e veramente ben fatti, combattimenti e scene d'azione che coinvolgono sino all'ultimo colpo, grazie anche anche all'ottima regia di Masahiro Ando. Piccola nota sulle scene splatter, dove c'è tanto sangue, per il sottoscritto non c'è nessun problema, ma per altri, che magari non si abituano subito alla cosa, può risultare di cattivo gusto. Le musiche sono stupende, ben orchestrate a seconda dei momenti: calme ed evocative nei pochi momenti tranquilli, tese e ricche di pathos nelle scene d'azione.
Il doppiaggio nostrano è di ottimo livello c'è poco da fare: ho da fare due annotazioni però, non adeguata secondo me Monica Bertolotti su Kotaro avrei messo Patrizia Scianca perché il personaggio risulta avere una voce troppo femminile e non adatta al carattere e al carisma dello stesso. Menzione speciale va fatta per il compianto Gianni Musy nel ruolo del Byakuran.
L'edizione italiana portata dalla Dynit è curatissima davvero un ottimo lavoro di Carlo Cavazzoni. Abbiamo 2 dvd nel cofanetto: nel primo ci si presenta davanti un menù digitale da cui possiamo avviare i vari capitoli dell'anime, poi abbiamo le varie tracce in italiano e giapponese con sottotitoli nelle medesime lingue tutte in Dolby Digital 5.1, che tra l'altro non mi ha dato dato alcun tipo di problema nel lettore che ho usato sul pc. Nel secondo dvd è presente il pilot della durata di 4 minuti doppiato in italiano e in Dolby Digital 2.0 - lo dico perché si nota la differenza di audio -, interviste allo staff e al cast sottotitolate in italiano, molto interessanti poiché si parla del backstage dell'anime e della sua realizzazione. Siccome poi volevano esagerare è presente un booklet denominato Sword Book di ben 28 pagine in carta color seppia con interviste, cenni storici e tantissimi schizzi preparatori. Veramente
grande Dynit!
In conclusione, che voto dare a Sword of the stranger?In se per se l'anime è bellissimo, fantastico, ma ad uno sguardo attento e critico non sarà sfuggito comunque che la trama ha qualche buco qua e là lasciato lì senza spiegazione; primo fra tutti il passato dei due protagonisti appena accennato e che io ho fatto fatica a capire sinceramente. Ora io capisco che non si possa far durare un lungometraggio 3 ore, ma andava spiegato meglio. La vicenda in cui noi vediamo i cinesi in Giappone a costruire una non meglio precisata torre o fortezza per un a non meglio precisata profezia. Secondo me ci sono delle cose che andavano chiarite meglio magari allungando l'anime di una mezz'oretta. Lo consiglio, ma ad un pubblico adulto per le scene crude e splatter e per la storia comunque non certo per tutti. Capitolo Tobimaru, cane e amico di Kotaro: semplicemente un mito. Voto: 9