Recensione
Claymore
6.0/10
Recensione di AmarantaKiller
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L'anime di "Claymore" realizzato nel 2007 dalla Madhouse è tratto dall'omonimo manga fantasy scritto e disegnato da Norihiro Yagi.
Spinta dalla curiosità e dal tanto parlare intorno alla versione italiana della quale è appena iniziata la trasmissione, ho deciso di dedicarmi alla visione di quest'opera. Premetto che all'inizio ero un po' prevenuta sulla sua effettiva qualità, innanzitutto perché si parlava di una sua ipotetica somiglianza con "Berserk", ma anche perché il soggetto non è proprio originalissimo.
L'inizio dell'anime - visto per caso in italiano - non mi ha particolarmente colpita, anzi ho trovato l'introduzione delle vicende abbastanza debole. Tuttavia, con lo scorrere delle puntate in versione giapponese, la trama si è fatta più interessante e l'anime è diventato più godibile e accattivante fino alla fine, o per meglio dire, prima del tracollo nel finale.
Si tratta di una storia di vendetta che si intreccia con l'amore, che spinge la protagonista, Claire, una guerriera per metà umana e per metà yoma, ad affrontare mille peripezie e battaglie devastanti per perseguire il suo obiettivo sanguinario, in nome di una persona cara, la cui vita le è stata strappata via a tradimento.
La storyline originaria del manga sicuramente è valida, peccato però che non sia soddisfatta della resa, anche se nondimeno devo riconoscere che la struttura episodica riesce a catturare l'attenzione dello spettatore senza mai annoiarlo. Quando parlo di resa, mi riferisco innanzitutto alla grafica: il character design di Claire e delle altre guerriere, che in un certo senso richiama alla memoria la figura algida, robusta e nordica delle valchirie, non è estremamente variegato, anzi è il contrario. Poi avrei da ridire anche sull'animazione, che in taluni casi è davvero mediocre, il che non ce lo si aspetta da uno studio serio e impeccabile come la Madhouse.
Inoltre, benché riconosca la bellezza delle colonne sonore, la scelta musicale, non la trovo molto coerente. Si trovano sicuramente brani che evocano uno scenario medievale, che costituisce il setting della storia, ma anche pochi brani rock e metal che ricorrono nei momenti in cui la battaglia si fa più accesa, che secondo il mio gusto sono troppo moderni.
Infine, tornando alla struttura narrativa, credo che, nonostante la fruibilità di ciascun episodio, talvolta gli eventi vengano trattati un modo un po' sommario e approssimativo. Per non parlare della conclusione che è l'apoteosi di questo modo sbrigativo e affrettato di procedere nel racconto degli eventi. Essa sembra quasi essere un nonsense, è deludente a tal punto da fare crollare tutto quello che di buono si era creato in precedenza, nonché l'aspettativa dello spettatore. E' vero che il manga non è stato ancora completato, ma fare terminare una serie così in quel modo è stata una forzatura evidente, oltre che una scelta davvero infelice da parte degli sceneggiatori.
Al di là delle critiche tecniche, "Claymore" resta comunque un'opera dalla storia molto valida, come ho già detto in precedenza. Amore, vendetta, dramma e grande introspezione dei protagonisti si intrecciano dando vita a qualcosa di affascinante e di bello, che le scene molto crude tendenti al genere splatter e i fiumi di sangue e pezzi di arti staccati non riescono a intaccare.
Per me la resa dell'anime non va oltre il 6 e mezzo. Consigliato a coloro che hanno uno stomaco forte e agli appassionati di fantasy un bel po' violenti.
Spinta dalla curiosità e dal tanto parlare intorno alla versione italiana della quale è appena iniziata la trasmissione, ho deciso di dedicarmi alla visione di quest'opera. Premetto che all'inizio ero un po' prevenuta sulla sua effettiva qualità, innanzitutto perché si parlava di una sua ipotetica somiglianza con "Berserk", ma anche perché il soggetto non è proprio originalissimo.
L'inizio dell'anime - visto per caso in italiano - non mi ha particolarmente colpita, anzi ho trovato l'introduzione delle vicende abbastanza debole. Tuttavia, con lo scorrere delle puntate in versione giapponese, la trama si è fatta più interessante e l'anime è diventato più godibile e accattivante fino alla fine, o per meglio dire, prima del tracollo nel finale.
Si tratta di una storia di vendetta che si intreccia con l'amore, che spinge la protagonista, Claire, una guerriera per metà umana e per metà yoma, ad affrontare mille peripezie e battaglie devastanti per perseguire il suo obiettivo sanguinario, in nome di una persona cara, la cui vita le è stata strappata via a tradimento.
La storyline originaria del manga sicuramente è valida, peccato però che non sia soddisfatta della resa, anche se nondimeno devo riconoscere che la struttura episodica riesce a catturare l'attenzione dello spettatore senza mai annoiarlo. Quando parlo di resa, mi riferisco innanzitutto alla grafica: il character design di Claire e delle altre guerriere, che in un certo senso richiama alla memoria la figura algida, robusta e nordica delle valchirie, non è estremamente variegato, anzi è il contrario. Poi avrei da ridire anche sull'animazione, che in taluni casi è davvero mediocre, il che non ce lo si aspetta da uno studio serio e impeccabile come la Madhouse.
Inoltre, benché riconosca la bellezza delle colonne sonore, la scelta musicale, non la trovo molto coerente. Si trovano sicuramente brani che evocano uno scenario medievale, che costituisce il setting della storia, ma anche pochi brani rock e metal che ricorrono nei momenti in cui la battaglia si fa più accesa, che secondo il mio gusto sono troppo moderni.
Infine, tornando alla struttura narrativa, credo che, nonostante la fruibilità di ciascun episodio, talvolta gli eventi vengano trattati un modo un po' sommario e approssimativo. Per non parlare della conclusione che è l'apoteosi di questo modo sbrigativo e affrettato di procedere nel racconto degli eventi. Essa sembra quasi essere un nonsense, è deludente a tal punto da fare crollare tutto quello che di buono si era creato in precedenza, nonché l'aspettativa dello spettatore. E' vero che il manga non è stato ancora completato, ma fare terminare una serie così in quel modo è stata una forzatura evidente, oltre che una scelta davvero infelice da parte degli sceneggiatori.
Al di là delle critiche tecniche, "Claymore" resta comunque un'opera dalla storia molto valida, come ho già detto in precedenza. Amore, vendetta, dramma e grande introspezione dei protagonisti si intrecciano dando vita a qualcosa di affascinante e di bello, che le scene molto crude tendenti al genere splatter e i fiumi di sangue e pezzi di arti staccati non riescono a intaccare.
Per me la resa dell'anime non va oltre il 6 e mezzo. Consigliato a coloro che hanno uno stomaco forte e agli appassionati di fantasy un bel po' violenti.