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7.0/10
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Steins; Gate è esattamente il contrario di un viaggio in aereo. L'aereo dal mio punto di vista dà il meglio di sé al decollo e all'atterraggio. Le due cose più divertenti del viaggiare in aereo. Mentre Steins;Gate secondo me è gestito esattamente al contrario. La serie parte con quello che secondo me è una delle peggiori "prima puntata" che io ricordi. Statica e rarefatta come poche. Quasi satura della consapevolezza d'essere scientificamente curata (le teorie ovviamente), dava la sensazione di un prodotto che si prendeva talmente sul serio da dimenticarsi il suo scopo principale: l'intrattenimento. Per quanto riguarda la parte finale di questa serie tv trovo sia troppo concentrata in proporzione alla parte centrale, che, invece, è un vero e proprio loop ed è anche la parte che ho apprezzato di più. La parte finale soffre quasi della brusca accelerazione degli eventi, perdendo quasi il senso di dramma ed oppressione che la ripetitività ossessiva delle puntate centrali era riuscita a creare.

La storia ruota intorno all'autoproclamatosi scenziato pazzo Rintaro Okabe. Un ragazzo che di primo acchito sarei indeciso se definire pazzoide o psicopatico. Artefice di spassosi deliri di onnipotenza, imbarazzanti teorie sui complotti e siparietti comici veramente demenziali. Okabe passa tutto il suo tempo con la sua amica di infanzia Mayuri è con il "super hacker" Daru. Una ragazza appassionata di cosplay che lavora in un maid café e un otaku (nella sua forma negativa) che frequenta solo ragazze 2D. I tre passano tutto il loro tempo nel "Laboratorio dei Gadget Futuristici", costruendo strambe invenzioni quasi tutte prive di senso.

La serie inizia un giorno in cui Okabe si reca all'Akihabara Radio Hall building per assistere ad una conferenza sui viaggi nel tempo insieme a Mayushi e lì incontra una giovane scienziata: Kurisu Makise la quale di li a poco muore assassinata. Okabe per caso trova il cadavere e decide di fuggire da li insieme a Mayushi. Avvertendo via mail (tramite il cellulare) l'amico Daru dell'omicidio proprio mentre un oggetto identificato si schianta contro il palazzo e una frazione di secondo dopo nessuno ricorda più la morte di Kurisu Makise. Solo Okabe ricorda quell'evento, peccato che la ragazza sia ancora viva e i due si incontrino di nuovo.

Di come Kurisu Makise diventi l'assistente dello scienziato pazzo Okabe, e di come un cellulare collegato ad un forno a microonde, possa diventare una macchina in grado di inviare e-mail indietro nel tempo è meglio che lo scopriate da soli.
Quello che vi posso anticipare e che i ragazzi non sono gli unici ad essere interessati allo ricerca di viaggiare nel tempo. Fin dagli anni settanta l'ente chiamato Sern* con sede a Ginevra porta avanti tali esperimenti in modo assolutamente segreti. E con risultati che i ragazzi non dovranno mai scoprire. Pena pagarne le conseguenze.

Dal punto di vista psicologico la serie è basata tutta su Okabe, è lui il personaggio a tutto tondo che evolverà dal punto alfa al punto beta. Passera dall'essere infantile (personaggio umoristico) alla coscienza adulta e della responsabilità (personaggio drammatico). Come detto in precedenza all'inizio è solo. Le uniche due persone con cui interagisce davvero sono Mayuri e in maniera minore Daru. Pian piano riesce ad avvicinare il prossimo e a farsi dei nuovi amici: Ruka ragazzo dalle fattezze femminili, Feyris collega di Mayuri al maid cafè, Moeka una ragazza bellissima (però è una hikikomori) e non ultima il "soldato part-time" Suzuha Amane che lavora part-time nel negozio di riparazione TV a tubo catodico sottostante il "Laboratorio dei Gadget Futuristici"

Dal punto di vista tecnico mi è piaciuta molto la fotografia con il filtro grigio che ben rispecchia una torrida distesa di cemento che trasuda afa come la Tokyo estiva. Mentre dal punto di vista dei disegni, devo dire che sono molto curati, anche se con alcuni percepibili cali qualitativi in determinate scene. Le animazioni sono abbastanza scarne, ma qui il tutto è direttamente proporzionale agli investimenti della produzione per cui non intacca la qualità della storia e, comunque, tecnicamente veleggia brillantemente nella media serie del 2011. La colonna sonora non mi ha lasciato ricordi particolari, ma fa il lavoro sporco senza essere mai invadente. Mentre ho apprezzato molto la sigla di chiusura. Nulla di eccezionale ma efficace il giusto.

Tirando le conclusioni, va considerato che è un anime di genere. Potrebbe essere necessario vederlo più di una volta per tirare le somme di tutti gli eventi e dei salti temporali e i relativi rapporti effetti cause. D'altronde stiamo pur sempre parlando di tornare indietro nel tempo. Realisticamente non mi sento di dare più di un sette alla serie come voto generale, ma se siete appassionati del genere, se riuscite a percepire le citazioni di "Ritorno al Futuro" e "Terminator", o solo riuscite ad immedesimarvi nei drammi dei personaggi e ad entrare nel mood giusto: alzate pure il voto di un punto.
Alzatelo anche se siete di quelli che credono che se ci si sbatte le cose possano cambiare!

I LOVE CRT

*nel nostro mondo si chiama Cern ed ha davvero sede a Ginevra. Famoso per il suo acceleratore di particelle che teoricamente potrebbe creare davvero un buco nero sulla terra.