Recensione
Colorful
2.0/10
Se anche tu, per un istante, hai pensato che questa serie di sedici episodi, dal titolo 'Colourful', c'entrasse con il film psicologico del 2010, ecco, entrambi abbiamo sbagliato di grosso. Ci troviamo dinanzi a un prodotto pessimo su ogni punto di vista, non vale la pena neppure di scrivere un solo rigo per tale obbrobrio. Ma è doveroso spendere qualche parola per non consigliare il suddetto anime al pubblico ignaro.
Sia chiaro che la stroncatura non dipende dal fatto che il genere mi è sgradevole, i motivi sono diversi e molteplici.
Anzitutto, questa è una serie ecchi. Ecchi di infima categoria che dimostra di cosa sono capaci i giovani depravati pur di sbirciare sotto la gonnella del gentil sesso. Gli episodi sono brevi, dalla durata di circa cinque minuti, e hanno per protagonisti diversi pervertiti dalla personalità nulla e privi di qualsiasi caratterizzazione che li renda significativi o quantomeno dignitosi. Essi risultano semplicemente patetici. Nessun personaggio ha carisma, tutti anonimi e vuoti. Assente è anche la trama, d'altronde quale sceneggiatura ci può essere dietro una serie tanto futile quanto insulsa?
Uomini disperati che soffrono, sbavano e si esasperano per tutto il tempo, cercano con dei metodi assurdi nonché idioti di spiare un paio di mutandine, e peggio ancora, immaginano ogni donna che entrano nel loro obiettivo completamente nuda oppure in pose sconce. Non si tratta di un hentai, perciò non sono presenti scene di sesso, ma poco importa, rimane comunque una gran boiata.
Epistassi a gogò, lacrime di gioia, espressioni felici, per un nano secondo i personaggi vengono trasportati in quel luogo che chiamano paradiso. Sicché i protagonisti sono sfigati, falliscono e combinano ben poco. L'umorismo è percettibile agli inizi, ammetto e non nego che alcune trovate sono bizzarre e tutto sommato anche divertenti, ma poi è la solita solfa: le gag si ripetono e le situazioni pure. Alla lunga ovvero già dal terzo episodio, malgrado la brevità delle puntate, le vicende - di per sé illogiche e senza un filo conduttore - stancano per la noia. Se la trama è inesistente, lo sono anche i contenuti. Zero. Lo spettacolo penoso non offre nulla di interessante, è solo una gran perdita di tempo visionare cotesta porcata.
La direzione artistica è altrettanto scadente, così come il comparto sonoro. Ma cosa sono quelle figure orripilanti, fin troppo scarne, dai disegni indigesti poiché pieno di difetti e terribilmente sgraziati? I colori sono sgarbati, con fondali trascurabili. Veramente brutta la noncuranza grafica, questa poteva essere una carta vincente per compensare l'insensatezza delle tematiche, e invece "Colorful" non brilla nemmeno sotto il profilo artistico, con animazioni stitiche e un doppiaggio facilmente dimenticabile.
È una visione indirizzata tendenzialmente al pubblico maschile, non perché noi donne siamo meno perverse e maliziose - in determinati contesti lo siamo più degli uomini -, bensì per il fatto che la prospettiva è appunto quella maschile. È un due regalato, benché sia un anime inclassificabile.
Sia chiaro che la stroncatura non dipende dal fatto che il genere mi è sgradevole, i motivi sono diversi e molteplici.
Anzitutto, questa è una serie ecchi. Ecchi di infima categoria che dimostra di cosa sono capaci i giovani depravati pur di sbirciare sotto la gonnella del gentil sesso. Gli episodi sono brevi, dalla durata di circa cinque minuti, e hanno per protagonisti diversi pervertiti dalla personalità nulla e privi di qualsiasi caratterizzazione che li renda significativi o quantomeno dignitosi. Essi risultano semplicemente patetici. Nessun personaggio ha carisma, tutti anonimi e vuoti. Assente è anche la trama, d'altronde quale sceneggiatura ci può essere dietro una serie tanto futile quanto insulsa?
Uomini disperati che soffrono, sbavano e si esasperano per tutto il tempo, cercano con dei metodi assurdi nonché idioti di spiare un paio di mutandine, e peggio ancora, immaginano ogni donna che entrano nel loro obiettivo completamente nuda oppure in pose sconce. Non si tratta di un hentai, perciò non sono presenti scene di sesso, ma poco importa, rimane comunque una gran boiata.
Epistassi a gogò, lacrime di gioia, espressioni felici, per un nano secondo i personaggi vengono trasportati in quel luogo che chiamano paradiso. Sicché i protagonisti sono sfigati, falliscono e combinano ben poco. L'umorismo è percettibile agli inizi, ammetto e non nego che alcune trovate sono bizzarre e tutto sommato anche divertenti, ma poi è la solita solfa: le gag si ripetono e le situazioni pure. Alla lunga ovvero già dal terzo episodio, malgrado la brevità delle puntate, le vicende - di per sé illogiche e senza un filo conduttore - stancano per la noia. Se la trama è inesistente, lo sono anche i contenuti. Zero. Lo spettacolo penoso non offre nulla di interessante, è solo una gran perdita di tempo visionare cotesta porcata.
La direzione artistica è altrettanto scadente, così come il comparto sonoro. Ma cosa sono quelle figure orripilanti, fin troppo scarne, dai disegni indigesti poiché pieno di difetti e terribilmente sgraziati? I colori sono sgarbati, con fondali trascurabili. Veramente brutta la noncuranza grafica, questa poteva essere una carta vincente per compensare l'insensatezza delle tematiche, e invece "Colorful" non brilla nemmeno sotto il profilo artistico, con animazioni stitiche e un doppiaggio facilmente dimenticabile.
È una visione indirizzata tendenzialmente al pubblico maschile, non perché noi donne siamo meno perverse e maliziose - in determinati contesti lo siamo più degli uomini -, bensì per il fatto che la prospettiva è appunto quella maschile. È un due regalato, benché sia un anime inclassificabile.