Recensione
GTO - Great Teacher Onizuka
5.0/10
"Great Teacher Onizuka" è stato un anime di grande successo in Italia, trasmesso da MTV nel 2003 all'interno della mitologica anime night. Narra le avventure di Eikichi Onizuka, un ex teppista laureatosi in un'infima università che decide di diventare professore. Gli sarà assegnata una classe che definire problematica è dire poco, ma grazie ai suoi modi spicci e alla sua anticonformista sensibilità riuscirà ad aiutare gli alunni della sua classe, bollati e abbandonati da professori molto più blasonati ma al tempo stesso educativamente inetti.
Ora, GTO in teoria avrebbe tutte le carte per essere uno di quegli anime cosiddetti "imprescindibili", in quanto, dietro l'aspetto di una demenziale commedia scolastica, si nasconde una profonda denuncia del severissimo sistema educativo giapponese. In pratica tutto questo potenziale viene sprecato puntata per puntata. Il difetto principale di quest'anime infatti è uno solo, ma è grosso come un macigno: il manicheismo. I personaggi buoni sono fichissimi, bravissimi, divertentissimi, mentre quelli negativi sono brutti, sporchi e cattivi. Non c'è una sfumatura, non c'è una terza dimensione nella loro caratterizzazione. Prendiamo per esempio il protagonista, Onizuka. Lui è quello che nel gergo della fanfiction viene denominato un Gary Stu: è un fusto super cool, un ribelle senza causa, nelle risse vince sempre, esce sempre vittorioso da tutte le sfide che deve affrontare, riesce a conquistare la fiducia di tutti, risolve i problemi di tutti (con buona pace dell'intelligenza talvolta, visto che per esempio riesce a liberare Urumi dai suoi demoni interiori scaraventandosi da un ponte su una moto in corsa: insomma, chi non farebbe una cosa del genere per aiutare una ragazza problematica?), è super sensibile, sconfigge sempre i suoi nemici... Potrei continuare all'infinito.
Beh, almeno ha un passato da teppista: qualche scheletro nell'armadio? Magari finalmente qualcosa che possa dare un po' di colore a questo personaggio che è la cosa più piaciona mai vista in un anime? No, assolutamente. Onizuka infatti faceva parte del duo di mototeppisti Oni-baku, ma, come si addice alla caratura del personaggio, l'aggettivo che chiunque lo abbia conosciuto in quelle vesti gli dà è naturalmente "leggendario", "spettacolare", "divino" perché, ovviamente, Onizuka è stato il più forte mototeppista della sua generazione, si scherza, mica poteva essere altrimenti?
I cattivi di questa storia invece sono insopportabili, al massimo se riescono a vedere la luce è grazie - indovinate chi? - a Onizuka. Prendiamo il vice preside Uchiyamada. Lui è il nemico più irriducibile del nostro professore preferito ed è ovviamente brutto come la fame, frustrato, guardone, invidioso, con una moglie che lo tradisce e una figlia che come prescrivono le leggi fisiche si è infatuata di Onizuka. Inoltre la sua adorata berlina viene distrutta in ogni episodio. Come si fa poi a non citare il professore Tashigawara, che odia da morire Onizuka perché non tollera che uno con la laurea presa al CEPU giapponese prende lo stesso identico stipendio di lui che si è laureato alla Todai, l'Harvard giapponese (non so proprio come si possa essere arrabbiati per un motivo de genere, che uomo vergognoso, veramente). Certo, Tashigawara è meno brutto del vicepreside, peccato che sia un uomo con gravi turbe sessuali, a cui - ma che lo dico a fare - andrà a finire male grazie al bellissimo Onizuka.
Il risultato di questa splendida sceneggiatura? Che alla fine io tifavo spudoratamente per chi voleva Onizuka fuori dalla scuola, ma non perché amo il bullismo e il carrierismo spinto della scuola giapponese, ma proprio perché Onizuka è un personaggio talmente pensato per piacere al pubblico che francamente lo trovavo detestabile. Insomma, mi sembrava di vedere un cartone di Bebeep e Willy il Coyote: chi ha mai tifato per Bebeep? Eppure il cattivo era Willy! Sì, ma era così sfortunato e ogni volta mazziato che alla fine faceva tenerezza. Potrei andare avanti ancora con gli esempi, ma mi fermo qui citando Francesco Bruni, il regista di "Scialla!": "il segreto per fare una buona commedia, ma anche una buona storia, è rendere il buono un po' furfantello e dare un motivo al cattivo di essere tale". In poche parole: bilanciare. Qui non c'è nessuno bilanciamento, so solo che appena vedo un episodio di GTO Onizuka risolverà tutto, sconfiggerà i cattivi e un nuovo personaggio scoprirà che sotto i suoi capelli da ribelle c'è un cuore buono & generoso. La denuncia di fondo dell'anime quindi, che in un anime scritto bene sarebbe stata detonante, va completamente a farsi benedire.
Io non capisco mai le origini e i perché di questo clima pessimo nella scuola di Onizuka perché è tutto si mantiene su un livello superficiale e grossolano. Vedo solo ragazzi incompresi che sono così perché i prof e i genitori brutti & cattivi del protagonista sono scarsi educatori, ma tanto che problema c'è? Arriva Onizuka e finalmente c'è il lieto fine assicurato per tutti. Insomma il gravissimo problema dell'Ijime viene banalizzato in un anime che non va oltre lo schema facile facile dei ribelli vs conformismo (o buoni vs cattivi per dirla meglio).
Mi si dirà che comunque GTO è un anime divertente perché caratterizzato da un umorismo demenziale. Non credo proprio. A parte che un professore che dice di volere insegnare in una scuola media per rimorchiare le alunne minorenni non è un espediente comico che mi fa ridere, ma mi fa un filo ribrezzo, però questo è un fattore di personale sensibilità. Tuttavia arrivare nel 1999 e fare ancora le gag con il protagonista donnaiolo che ne combina di tutti i colori a causa della sua libido mi sembra leggermente banale: visto che "Lamù" e "City Hunter", che non sono proprio manga di nicchia, basano su questo tipo di gag il loro successo, non sarebbe stato il caso di spremersi le meningi un po' di più? Senza poi contare tutte le gag slapstick dell'anime, grossolane e forzatissime: spiacente, mi ci vuole un po' di più di una bocca deformata e delle faccette buffe per farmi ridere.
Dal punto di vista tecnico l'anime ha i suoi anni e un po' si vede, le animazioni e il chara, molto buono a mio avviso, sono altalenanti e le musiche non si fanno ricordare. Le sigle sono carine, ma con delle immagini insopportabili: com'è ovvio che sia c'è Onizuka in tutte le pose più cool possibili, o intento a salvare qualche donna a petto nudo e con una sigaretta in bocca. Gli manca solo una pistola e stiamo a posto.
Un anime senza qualità fin troppo sopravvalutato: sostanzialmente sconsigliato.
Ora, GTO in teoria avrebbe tutte le carte per essere uno di quegli anime cosiddetti "imprescindibili", in quanto, dietro l'aspetto di una demenziale commedia scolastica, si nasconde una profonda denuncia del severissimo sistema educativo giapponese. In pratica tutto questo potenziale viene sprecato puntata per puntata. Il difetto principale di quest'anime infatti è uno solo, ma è grosso come un macigno: il manicheismo. I personaggi buoni sono fichissimi, bravissimi, divertentissimi, mentre quelli negativi sono brutti, sporchi e cattivi. Non c'è una sfumatura, non c'è una terza dimensione nella loro caratterizzazione. Prendiamo per esempio il protagonista, Onizuka. Lui è quello che nel gergo della fanfiction viene denominato un Gary Stu: è un fusto super cool, un ribelle senza causa, nelle risse vince sempre, esce sempre vittorioso da tutte le sfide che deve affrontare, riesce a conquistare la fiducia di tutti, risolve i problemi di tutti (con buona pace dell'intelligenza talvolta, visto che per esempio riesce a liberare Urumi dai suoi demoni interiori scaraventandosi da un ponte su una moto in corsa: insomma, chi non farebbe una cosa del genere per aiutare una ragazza problematica?), è super sensibile, sconfigge sempre i suoi nemici... Potrei continuare all'infinito.
Beh, almeno ha un passato da teppista: qualche scheletro nell'armadio? Magari finalmente qualcosa che possa dare un po' di colore a questo personaggio che è la cosa più piaciona mai vista in un anime? No, assolutamente. Onizuka infatti faceva parte del duo di mototeppisti Oni-baku, ma, come si addice alla caratura del personaggio, l'aggettivo che chiunque lo abbia conosciuto in quelle vesti gli dà è naturalmente "leggendario", "spettacolare", "divino" perché, ovviamente, Onizuka è stato il più forte mototeppista della sua generazione, si scherza, mica poteva essere altrimenti?
I cattivi di questa storia invece sono insopportabili, al massimo se riescono a vedere la luce è grazie - indovinate chi? - a Onizuka. Prendiamo il vice preside Uchiyamada. Lui è il nemico più irriducibile del nostro professore preferito ed è ovviamente brutto come la fame, frustrato, guardone, invidioso, con una moglie che lo tradisce e una figlia che come prescrivono le leggi fisiche si è infatuata di Onizuka. Inoltre la sua adorata berlina viene distrutta in ogni episodio. Come si fa poi a non citare il professore Tashigawara, che odia da morire Onizuka perché non tollera che uno con la laurea presa al CEPU giapponese prende lo stesso identico stipendio di lui che si è laureato alla Todai, l'Harvard giapponese (non so proprio come si possa essere arrabbiati per un motivo de genere, che uomo vergognoso, veramente). Certo, Tashigawara è meno brutto del vicepreside, peccato che sia un uomo con gravi turbe sessuali, a cui - ma che lo dico a fare - andrà a finire male grazie al bellissimo Onizuka.
Il risultato di questa splendida sceneggiatura? Che alla fine io tifavo spudoratamente per chi voleva Onizuka fuori dalla scuola, ma non perché amo il bullismo e il carrierismo spinto della scuola giapponese, ma proprio perché Onizuka è un personaggio talmente pensato per piacere al pubblico che francamente lo trovavo detestabile. Insomma, mi sembrava di vedere un cartone di Bebeep e Willy il Coyote: chi ha mai tifato per Bebeep? Eppure il cattivo era Willy! Sì, ma era così sfortunato e ogni volta mazziato che alla fine faceva tenerezza. Potrei andare avanti ancora con gli esempi, ma mi fermo qui citando Francesco Bruni, il regista di "Scialla!": "il segreto per fare una buona commedia, ma anche una buona storia, è rendere il buono un po' furfantello e dare un motivo al cattivo di essere tale". In poche parole: bilanciare. Qui non c'è nessuno bilanciamento, so solo che appena vedo un episodio di GTO Onizuka risolverà tutto, sconfiggerà i cattivi e un nuovo personaggio scoprirà che sotto i suoi capelli da ribelle c'è un cuore buono & generoso. La denuncia di fondo dell'anime quindi, che in un anime scritto bene sarebbe stata detonante, va completamente a farsi benedire.
Io non capisco mai le origini e i perché di questo clima pessimo nella scuola di Onizuka perché è tutto si mantiene su un livello superficiale e grossolano. Vedo solo ragazzi incompresi che sono così perché i prof e i genitori brutti & cattivi del protagonista sono scarsi educatori, ma tanto che problema c'è? Arriva Onizuka e finalmente c'è il lieto fine assicurato per tutti. Insomma il gravissimo problema dell'Ijime viene banalizzato in un anime che non va oltre lo schema facile facile dei ribelli vs conformismo (o buoni vs cattivi per dirla meglio).
Mi si dirà che comunque GTO è un anime divertente perché caratterizzato da un umorismo demenziale. Non credo proprio. A parte che un professore che dice di volere insegnare in una scuola media per rimorchiare le alunne minorenni non è un espediente comico che mi fa ridere, ma mi fa un filo ribrezzo, però questo è un fattore di personale sensibilità. Tuttavia arrivare nel 1999 e fare ancora le gag con il protagonista donnaiolo che ne combina di tutti i colori a causa della sua libido mi sembra leggermente banale: visto che "Lamù" e "City Hunter", che non sono proprio manga di nicchia, basano su questo tipo di gag il loro successo, non sarebbe stato il caso di spremersi le meningi un po' di più? Senza poi contare tutte le gag slapstick dell'anime, grossolane e forzatissime: spiacente, mi ci vuole un po' di più di una bocca deformata e delle faccette buffe per farmi ridere.
Dal punto di vista tecnico l'anime ha i suoi anni e un po' si vede, le animazioni e il chara, molto buono a mio avviso, sono altalenanti e le musiche non si fanno ricordare. Le sigle sono carine, ma con delle immagini insopportabili: com'è ovvio che sia c'è Onizuka in tutte le pose più cool possibili, o intento a salvare qualche donna a petto nudo e con una sigaretta in bocca. Gli manca solo una pistola e stiamo a posto.
Un anime senza qualità fin troppo sopravvalutato: sostanzialmente sconsigliato.