Recensione
Puella Magi ★ Madoka Magica
10.0/10
Tu, che sei perplesso per la grafica di quest'anime e stai leggendo che è un majokko e hai tutta l'intenzione di non vedere questa serie, fermati: non è neanche lontanamente quello che sembra e potresti commettere l'errore di perderti, a mio avviso, uno degli anime più belli della storia.
Proprio ieri sera ho finito di visionare la serie e la prima considerazione a mente lucida che posso fare è la seguente: ero molto sfiduciata dall'animazione giapponese in questo periodo e soprattutto ero sempre più convinta che non avrei trovato mai più un anime come "FullMetal Alchemist" (quello del 2003), il mio preferito, per storia, contenuti, tecnica e forti emozioni che mi ha regalato. Dopo anni ho trovato finalmente un anime pari a FMA, e questo è proprio "Puella Magi Madoka Magica".
Quanto ho storto il naso quando ho visto la grafica. L'anime mi ha fatto pensare subito a Doremì, solo che quest'ultima e le sue amiche sembravano molto più adulte rispetto a Madoka & company, però l'apparenza horror della serie mi incuriosiva parecchio e mi son detta: "dai, sono 12 episodi, in due giorni ti vedi tutta la serie", e così, nella speranza che mi stupisse, ho iniziato la visione e alla fine non ero sorpresa, ma di più, perché "Puella Magi Madoka Magica" è arrivato a oltrepassare totalmente ogni mia aspettativa, finendo per farmi consacrare questa serie come una delle più belle, coinvolgenti, emozionanti e profonde che io abbia mai visto, e tra tanti finali (a volte anche immaginati) in serie diverse, Madoka credo che abbia il finale più bello che abbia visto, ma non vi rivelo se in positivo o in negativo: di sicuro lascia senza parole ed emoziona.
Cos'è alla fine Puella Magi? Per quanto sia etichettato come majokko, secondo me lo è solo in apparenza, è un anti-majokko, per questo credo che a molti non sia piaciuto. Queste serie con maghette protagoniste sono così ricche di buonismo, con le loro magie vivono avventure fantastiche, combattono per la giustizia e spesso sono anche veri e propri idoli per la gente comune, sempre con al fianco l'animaletto kawaii che ha dato loro i poteri, che realizza i desideri, e c'è una purezza nel cuore di questi personaggi surreali. Ebbene, Puella Magi secondo me non è questo. Le protagoniste ricevono in cambio di un miracolo la loro magia dal mefistofelico Kyubei, e dall'incontro con esso mostrano di avere tutte un lato oscuro, un forte egoismo che le motiva. La magia non è qualcosa di bello, ma diventa una maledizione, non c'è nessuna avventura fantastica, piuttosto incubi che prendono forma e verso i quali le maghe sono legate per sempre, costrette così a dire addio alla loro purezza e alla loro felicità e, se anche all'inizio pensano che combattano per la giustizia, dopo poco comprendendo la loro situazione e che nessuno mai si renderà conto di quello che fanno per l'umanità. I loro cuori diventano freddi, rischiando di cadere nell'odio.
E così il colorato e brillante mondo e il concetto di majokko acquistano sembianze oscure, angoscianti, paurose, e se tutte le bambine da piccole hanno desiderato poter diventare delle maghette, da adulte vedendo questa serie rimarranno terrorizzate alla sola idea - perché questo è assolutamente un anime per un pubblico maturo e tra i generi io ci scriverei pure un bel seinen; questo sogno all'inizio era pure quello di Madoka, una ragazzina semplice, ordinaria e ingenua, ma scoprendo poi cosa significa essere una maga, viene terrorizzata dall'idea. Eppure è troppo coinvolta per poter voltare le spalle a questa realtà, alle sue amiche, in particolare alla sua migliore amica Sayaka. Già dall'inizio si intuisce che la storia prenderà oscure vie, episodio dopo episodio il carattere dark e drammatico della serie diventa sempre più concreto, lascia angoscia, e qui il character design così "kawaii" assume un ruolo importante dal punto di vista narrativo, contribuendo a far risultare la serie ancora più "creepy", ma saprà meravigliarvi la stessa grafica, che durante gli scontri con le streghe dà vita a luoghi pittoreschi, fuori dagli schemi di disegno manga.
C'è un bell'omaggio ai capolavori della storia dell'arte, ma anche alle tecniche più contemporanee di disegno (ricordo l'omaggio al tratto gotico di Tim Burton). A mio avviso è un vero spettacolo per gli occhi, soprattutto perché le animazioni sono così fluide e realistiche che garantiscono un prodotto di qualità eccelsa, qualità che trionfa grazie anche a una sceneggiatura articolatissima e complessa - ma che risponderà a tutte le vostre domande -, quanto a una colonna sonora grandiosa e indimenticabile. Ho adorato, tra l'altro, sia l'opening sia l'ending, 'Magia', delle Kalafina, che credo rispecchi alla perfezione l'animo e gli umori della serie, e la sigla speciale dedicata a Kyoko e Sayaka, 'And I'm Home'.
Chicca, per gli amanti del genere, scoprire che questa serie è anche marcatamente shoujo-ai, in modo delicato, poetico, ma che per certi versi risulta "poco consolatoria" vista la drammaticità presente che coinvolge totalmente lo spettatore, che si troverà a riflettere su tematiche di un certo livello e di una certa profondità, attualissime e impossibili da ignorare, per poi rendersi conto dell'importanza della tematica religiosa al suo interno.
Quindi, qualcuno potrà dire, Madoka parla di tutto fuorché di magia? Oh no, la magia è onnipresente nella serie, ed è la magia del coinvolgimento, della sorpresa e poi la magia finale - reale - che saprà fare, se comprendete il suo messaggio, qualcosa che vi porterete dentro e per il quale credo sia un must vedere la serie.
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Mi è piaciuto vedere "Puella Magi Madoka Magica" come una grande storia d'amore, al di là dell'amore puro di Homura per Madoka, come amore nel suo senso più primo, amore in cui Madoka si incarna diventando divinità e credo che il concetto di Dio sia stato reso benissimo in quest'anime: un messaggio di speranza che rincuora e lascia emozioni positive dentro di te, ripagando totalmente la negatività e la tristezza del resto della serie, quasi a voler dire che, nonostante esista tanto male al mondo, tanti fatti e azioni terribili, l'amore li assolve ed è più forte di tanto male.
La mia visione della cosa è molto romantica e religiosa, sì, ma non credo che per questo sia lontana dal messaggio che la serie lascia.
Proprio ieri sera ho finito di visionare la serie e la prima considerazione a mente lucida che posso fare è la seguente: ero molto sfiduciata dall'animazione giapponese in questo periodo e soprattutto ero sempre più convinta che non avrei trovato mai più un anime come "FullMetal Alchemist" (quello del 2003), il mio preferito, per storia, contenuti, tecnica e forti emozioni che mi ha regalato. Dopo anni ho trovato finalmente un anime pari a FMA, e questo è proprio "Puella Magi Madoka Magica".
Quanto ho storto il naso quando ho visto la grafica. L'anime mi ha fatto pensare subito a Doremì, solo che quest'ultima e le sue amiche sembravano molto più adulte rispetto a Madoka & company, però l'apparenza horror della serie mi incuriosiva parecchio e mi son detta: "dai, sono 12 episodi, in due giorni ti vedi tutta la serie", e così, nella speranza che mi stupisse, ho iniziato la visione e alla fine non ero sorpresa, ma di più, perché "Puella Magi Madoka Magica" è arrivato a oltrepassare totalmente ogni mia aspettativa, finendo per farmi consacrare questa serie come una delle più belle, coinvolgenti, emozionanti e profonde che io abbia mai visto, e tra tanti finali (a volte anche immaginati) in serie diverse, Madoka credo che abbia il finale più bello che abbia visto, ma non vi rivelo se in positivo o in negativo: di sicuro lascia senza parole ed emoziona.
Cos'è alla fine Puella Magi? Per quanto sia etichettato come majokko, secondo me lo è solo in apparenza, è un anti-majokko, per questo credo che a molti non sia piaciuto. Queste serie con maghette protagoniste sono così ricche di buonismo, con le loro magie vivono avventure fantastiche, combattono per la giustizia e spesso sono anche veri e propri idoli per la gente comune, sempre con al fianco l'animaletto kawaii che ha dato loro i poteri, che realizza i desideri, e c'è una purezza nel cuore di questi personaggi surreali. Ebbene, Puella Magi secondo me non è questo. Le protagoniste ricevono in cambio di un miracolo la loro magia dal mefistofelico Kyubei, e dall'incontro con esso mostrano di avere tutte un lato oscuro, un forte egoismo che le motiva. La magia non è qualcosa di bello, ma diventa una maledizione, non c'è nessuna avventura fantastica, piuttosto incubi che prendono forma e verso i quali le maghe sono legate per sempre, costrette così a dire addio alla loro purezza e alla loro felicità e, se anche all'inizio pensano che combattano per la giustizia, dopo poco comprendendo la loro situazione e che nessuno mai si renderà conto di quello che fanno per l'umanità. I loro cuori diventano freddi, rischiando di cadere nell'odio.
E così il colorato e brillante mondo e il concetto di majokko acquistano sembianze oscure, angoscianti, paurose, e se tutte le bambine da piccole hanno desiderato poter diventare delle maghette, da adulte vedendo questa serie rimarranno terrorizzate alla sola idea - perché questo è assolutamente un anime per un pubblico maturo e tra i generi io ci scriverei pure un bel seinen; questo sogno all'inizio era pure quello di Madoka, una ragazzina semplice, ordinaria e ingenua, ma scoprendo poi cosa significa essere una maga, viene terrorizzata dall'idea. Eppure è troppo coinvolta per poter voltare le spalle a questa realtà, alle sue amiche, in particolare alla sua migliore amica Sayaka. Già dall'inizio si intuisce che la storia prenderà oscure vie, episodio dopo episodio il carattere dark e drammatico della serie diventa sempre più concreto, lascia angoscia, e qui il character design così "kawaii" assume un ruolo importante dal punto di vista narrativo, contribuendo a far risultare la serie ancora più "creepy", ma saprà meravigliarvi la stessa grafica, che durante gli scontri con le streghe dà vita a luoghi pittoreschi, fuori dagli schemi di disegno manga.
C'è un bell'omaggio ai capolavori della storia dell'arte, ma anche alle tecniche più contemporanee di disegno (ricordo l'omaggio al tratto gotico di Tim Burton). A mio avviso è un vero spettacolo per gli occhi, soprattutto perché le animazioni sono così fluide e realistiche che garantiscono un prodotto di qualità eccelsa, qualità che trionfa grazie anche a una sceneggiatura articolatissima e complessa - ma che risponderà a tutte le vostre domande -, quanto a una colonna sonora grandiosa e indimenticabile. Ho adorato, tra l'altro, sia l'opening sia l'ending, 'Magia', delle Kalafina, che credo rispecchi alla perfezione l'animo e gli umori della serie, e la sigla speciale dedicata a Kyoko e Sayaka, 'And I'm Home'.
Chicca, per gli amanti del genere, scoprire che questa serie è anche marcatamente shoujo-ai, in modo delicato, poetico, ma che per certi versi risulta "poco consolatoria" vista la drammaticità presente che coinvolge totalmente lo spettatore, che si troverà a riflettere su tematiche di un certo livello e di una certa profondità, attualissime e impossibili da ignorare, per poi rendersi conto dell'importanza della tematica religiosa al suo interno.
Quindi, qualcuno potrà dire, Madoka parla di tutto fuorché di magia? Oh no, la magia è onnipresente nella serie, ed è la magia del coinvolgimento, della sorpresa e poi la magia finale - reale - che saprà fare, se comprendete il suo messaggio, qualcosa che vi porterete dentro e per il quale credo sia un must vedere la serie.
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Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> Mi è piaciuto vedere "Puella Magi Madoka Magica" come una grande storia d'amore, al di là dell'amore puro di Homura per Madoka, come amore nel suo senso più primo, amore in cui Madoka si incarna diventando divinità e credo che il concetto di Dio sia stato reso benissimo in quest'anime: un messaggio di speranza che rincuora e lascia emozioni positive dentro di te, ripagando totalmente la negatività e la tristezza del resto della serie, quasi a voler dire che, nonostante esista tanto male al mondo, tanti fatti e azioni terribili, l'amore li assolve ed è più forte di tanto male.
La mia visione della cosa è molto romantica e religiosa, sì, ma non credo che per questo sia lontana dal messaggio che la serie lascia.