logo GamerClick.it

-

Se c'è un genere che ha una cattiva reputazione, è il remake. Quando mai avete sentito parlare bene di un remake? Sono casi rarissimi. E diciamoci la verità, il genere live action non ha una reputazione molto migliore del remake. Sia remake sia live action sono quasi sempre mosse commerciali per spennare in fan di una serie che ha avuto successo nel passato. Se combinate le due cose e calcolate le probabilità di ottenere un'opera di valore da un live action di un remake di un anime di oltre trent'anni fa, vedrete che sono ridottissime. Eppure, contro ogni previsione, il film di "Yattaman" funziona. Non solo funziona, ma funziona alla grande e lo classifico senza nessuna titubanza come il miglior live action che abbia mai visto.

È un film in cui ci si spancia dalle risate dalla prima all'ultima scena, addirittura superiore all'originale in quanto a livello di demenzialità e di umorismo politicamente scorretto. Come si realizza un simile successo? Seguendo tre semplici linee guida che purtroppo non vengono quasi mai seguite:

1. profonda aderenza all'originale, i personaggi e le situazioni tipiche dell'anime vengono riproposti con fedeltà direi quasi filologica fin nei minimi dettagli;

2. un regista e un cast capaci e appassionati, e questo è senz'altro il caso di Takashi Miike, fan di "Yattaman" fin dall'infanzia e regista di grande valore e successo sia in Giappone sia in occidente;

3. Un buon budget. Sicuramente la produzione ha speso una cifra non indifferente per gli effetti speciali: Robbie Robbie, Yattacan, i robot della banda Dronio, i costumi, tutto è visivamente perfetto.

Del resto anche la serie anime precedente, "Yattaman 2008", è stata realizzata all'insegna del rispetto per il passato (la serie originale del 1977, arrivata da noi nel 1983) e la cosa si vede. Il film segue il canovaccio tradizionale di tutti gli episodi di "Yattaman". Tonzula e Boyakki sono perfetti perfino nella pancia lasciata scoperta dalle loro ridicolissime tutine. Miss Dronio fa sempre la sua figura: segnalo in particolare la scena in cui fa il bagno in una stanza decorata con teschi rosa. Gli assurdi robot di Boyakki sono ridicoli proprio come ce li ricordiamo e le coloratissime armi dei nostri eroi sono riprodotte con cura certosina. 'Spettacolarissimi' i combattimenti, robotici e non. Non mancano Robbie Robbie, Yattacan, il dottor Dokrobei e soprattutto il mitico maialino porta(s)fortuna!

Io ho visto il film due volte, la prima in originale con sottotitoli e la seconda al cinema con doppiaggio italiano: sono pochissimi i cinema italiani in cui è passato, ma io sono riuscito a scovarne uno con grande sforzo. L'adattamento e il doppiaggio italiani meritano un plauso. Opera di professionisti del settore: Monica Pariante direttrice del doppiaggio, Debora Magnaghi nella parte di Miss Dronio, Luca Bottale nella parte di Boyakki, Pietro Ubaldi nella parte di Tonzula. Il doppiaggio è stato realizzato sotto la supervisione del fanclub italiano di Yattaman, che ha assicurato l'aderenza al doppiaggio italiano storico. Si sono seguite così le indicazioni degli stessi giapponesi, che hanno voluto che anche le edizioni internazionali seguissero la filosofia del rispetto del passato, nelle peculiarità di ogni nazione. Tutto del doppiaggio mi è piaciuto, ma in particolar modo ho apprezzato la scelta di tradurre la canzoncina del Trio Drombo, Suttamonda, Kottamonda, Yattamonda... hei he-hei!, di cui finalmente abbiamo potuto conoscere il significato.

P.S. La mia raccomandazione finale è quella di non perdersi i titoli di coda e quanto appare dopo.
P.P.S. Per saperne di più vi consiglio di passare per il sito del fanclub italiano, newbokan.net, in cui è possibile anche firmare una petizione per portare in Italia la serie del 2008.