Recensione
Come nel più famoso e celebrato anime "Una tomba per le lucciole", ci troviamo davanti a un'opera che parla della seconda guerra mondiale e lo fa principalmente usando il linguaggio della musica. Ambientata in Giappone dieci anni dopo la fine della guerra, ci permette di vedere quanto essa sia stata atroce per i Giapponesi, quanto lo scoppio della bomba atomica abbia cambiato le loro vite e la loro quotidianità.
Ci troviamo in una scuola elementare in cui, dopo l'arrivo di una nuova maestra e di una nuova alunna, una classe si deve preparare per un concorso canoro in cui verranno presentate canzoni popolari giapponesi, canzoni che i bambini non conoscono e che si stanno perdendo a favore di una crescita e di un nuovo Giappone proiettato nel futuro.
L'arrivo della nuova alunna permetterà all'autore di presentare inizialmente momenti dolci tra lei e un ragazzo che se ne invaghisce. Dopo un inizio leggero e quasi allegro succederà un fattaccio (che non vi rivelo per non rovinarvi la visione) e da quel momento la leggerezza iniziale scomparirà lasciando il posto a momenti molto tragici e in grado di emozionare.
Visto che tratta della guerra, del cambiamento di una società e dei risvolti che essa ha avuto sulle nuove generazioni, "Le voci della nostra infanzia" è un anime un po' difficile da vedere se non lo si guarda con attenzione, ma ha dalla sua una splendida colonna sonora e una marea canzoni, che anche se son state lasciate in giapponese (ovviamente con i sottotitoli in italiano) sono musicalmente apprezzabili e con testi in grado di far pensare.
I disegni realistici ben si adattano a una storia di questo tipo e molto belli sono gli scenari oltre la scuola in cui si svolgono le principali azioni.
Personalmente il film non è un'opera a cui do un voto pieno perché ci ho trovato molto dell'anime sopra citato e m'è venuto naturale farne un paragone all'interno della mia testa trovando in questo qualche pecca, tra cui una certa monotonia; credo però che valga la pena guardarlo perché racconta molto del Giappone, dei Giapponesi e della loro cultura. "Le voci della nostra infanzia" è un anime che emoziona e le canzoni mi hanno dato modo arricchirmi di qualcosa che prima non conoscevo.
Ci troviamo in una scuola elementare in cui, dopo l'arrivo di una nuova maestra e di una nuova alunna, una classe si deve preparare per un concorso canoro in cui verranno presentate canzoni popolari giapponesi, canzoni che i bambini non conoscono e che si stanno perdendo a favore di una crescita e di un nuovo Giappone proiettato nel futuro.
L'arrivo della nuova alunna permetterà all'autore di presentare inizialmente momenti dolci tra lei e un ragazzo che se ne invaghisce. Dopo un inizio leggero e quasi allegro succederà un fattaccio (che non vi rivelo per non rovinarvi la visione) e da quel momento la leggerezza iniziale scomparirà lasciando il posto a momenti molto tragici e in grado di emozionare.
Visto che tratta della guerra, del cambiamento di una società e dei risvolti che essa ha avuto sulle nuove generazioni, "Le voci della nostra infanzia" è un anime un po' difficile da vedere se non lo si guarda con attenzione, ma ha dalla sua una splendida colonna sonora e una marea canzoni, che anche se son state lasciate in giapponese (ovviamente con i sottotitoli in italiano) sono musicalmente apprezzabili e con testi in grado di far pensare.
I disegni realistici ben si adattano a una storia di questo tipo e molto belli sono gli scenari oltre la scuola in cui si svolgono le principali azioni.
Personalmente il film non è un'opera a cui do un voto pieno perché ci ho trovato molto dell'anime sopra citato e m'è venuto naturale farne un paragone all'interno della mia testa trovando in questo qualche pecca, tra cui una certa monotonia; credo però che valga la pena guardarlo perché racconta molto del Giappone, dei Giapponesi e della loro cultura. "Le voci della nostra infanzia" è un anime che emoziona e le canzoni mi hanno dato modo arricchirmi di qualcosa che prima non conoscevo.