Recensione
Recensione di The Narutimate Hero
-
Tutto ha un'origine, si sa. Tutte le favole iniziano con "c'era una volta", tutti i supereroi hanno un qualche mucchio di sfighe alla base delle loro azioni e tutte le storie d'amore nascono con il primo incontro dei due - a meno che non si tratti di un epico incesto gemellare.
Ed ecco quindi che anche gli anime hanno un progenitore, cioè "Moving Picture", o "Katsudo Sashin". Il nome dice tutto, "disegni in movimento", perché questo sono, in effetti.
Quest'anime è facilmente individuabile su Youtube e potete tranquillamente vederlo senza trovarvi la finanza sotto casa, difficilmente verrà licenziato in Italia; infatti si sa che le case d'importazione hanno perso interesse per i classici del passato...
L'anime è peraltro stato probabilmente realizzato per un privato nel 1907, quindi difficilmente colui che ne fu padrone verrà a dirvi qualcosa se lo guarderete (e se dovesse farlo, sarà il caso di chiamare Dan Aykroyd), perciò niente paura e sotto con la visione!
Protagonista di quest'opera è un ometto che scrive appunto Katsudo Shashin sullo sfondo e poi, galante, si toglie il cappello e ci saluta. Finito, e scusate gli spoiler. Sì, dura quattro secondi netti, quindi per l'appunto visionarlo non è un problema, se consideriamo che la pubblicità sfascia-ammennicoli di Youtube stesso dura di più.
Misterioso figuro è, questo protagonista (che d'ora innanzi chiameremo Ernesto; sì, lo so, non è un nome da protagonista di anime e non voglio fare il Valerio Manero di turno, ma essendo il primo protagonista anime della storia, necessita di un nome importante, e la conosciamo tutti l'importanza di chiamarsi Ernesto), con quella tenuta marinaresca... Il primo caso di Sailor Fuku della storia? A tal punto sei innovativo, mio bell'Ernesto? Chi può saperlo.
Comunque, molti quesiti si alzano, inevitabilmente, su quest'enigmatica figura: avrà un fratello di nome Evaristo? Sarà nella marina militare, data l'uniforme? O è un pervertito che si veste da studentessa prima ancora che le studentesse si vestissero così? Avrà famiglia? E che famiglia è (questa family)? Ci saranno suoi cosplayers in giro per le fiere? E sue fanfiction? Perché solo il berretto è rosso? Sarà mica il papà di Super Mario, o di Bison? Saranno mica fratelli, Mario e Bison, quindi? M. Bison sta per Mario Bison, e quindi Bison Mario, Mario Mario e Luigi Mario? Ma che domande sto facendo?
Passiamo al sonoro. Che non c'è, olè! L'avevano sperimentato solo l'anno prima a Pisa, in effetti, quindi, caro Ernesto, sei giustificato.
Detto ciò, va dato atto a questo "Moving Picture" di essere il padre di tutti gli anime. E' grazie a lui, che un sacco di fanciulle sono diventate casalinghe disperate perché sognavano di sposare André Grandier e invece lì sul divano hanno una copia in piccolo di André the Giant. E' grazie a lui che milioni di tiranni galattici si sono ritrovati davanti dei robot fighissimi, tornando a casa con le pive nel sacco. E' grazie a lui che i fan di "Saint Seiya" non perdono un secondo a strapparsi le sopracciglia tra loro appena hanno in mano una connessione LAN, ADSL, Wi-Fi o con i due barattoli con il filo attaccato. E' grazie a lui che ci sono ragazzi che si lanciano in esibizioni con cori stile stadio "Cha-la, Head Cha-la, gnaviga ochideuochi suuuna, enoeno pappaaaa...". E' grazie a lui che si è riusciti a fare l'impossibile rima "Remì-sfiga". E' grazie a lui che ragazzine passano i pomeriggi a discutere di "quantèffigo Light". E' grazie a lui che se un ragazzo regala una rosa a una ragazza lei sente automaticamente nella testa una chitarra e gli vede comparire addosso un mantello rosso e una mascherina bianca. E' grazie a lui che milioni di tentativi di tiri della tigre sono diventati milioni di visite fisioterapiche. E' grazie a lui che legioni di otaku hanno perso numerosissime diottrie con giochi da villani davanti alle scene di hentai, ecchi e kodomo, se necessario. E' grazie a lui che per sentirsi fighi i boys si facevano crescere le basette tenendo la sigaretta in bocca e indossando una giacca rossa (o blu). E potrei andare avanti con tantissimi altri esempi.
Ora, decidete voi se ringraziare Ernesto dal profondo del cuore o augurargli un'orchite apocalittica, a seconda delle vostre esperienze di vita, mentre si giunge alla fatidica domanda: perché guardare "Moving Picture"?
Per curiosità, e perché vi porterà via non più di quattro secondi, come detto più sopra. Il tempo di una puntura dal dentista e potrete aggiungere un nuovo anime alla vostra lista degli anime completati, ed essendo il primo anime della storia, potrete anche bullarvi di essere degli espertoni con i vostri compagni di scuola alle medie, anche se magari non sapete chi è Lady Oscar - ho le prove, esistono anime fan che non lo sanno, ahinoi.
Il voto è 5, essenzialmente perché "Moving Picture" può essere tutto e può non essere nulla, quindi è bene che il voto, puramente indicativo, stia nel mezzo.
Grazie di esistere, Sparalesto.
P.S.: ebbene sì, una recensione di svariate righe su un anime di quattro secondi, evidente prova che si possono scrivere wall of text anche su cose (apparentemente?) insignificanti, se si è abbastanza intelligenti. O scemi.
Ed ecco quindi che anche gli anime hanno un progenitore, cioè "Moving Picture", o "Katsudo Sashin". Il nome dice tutto, "disegni in movimento", perché questo sono, in effetti.
Quest'anime è facilmente individuabile su Youtube e potete tranquillamente vederlo senza trovarvi la finanza sotto casa, difficilmente verrà licenziato in Italia; infatti si sa che le case d'importazione hanno perso interesse per i classici del passato...
L'anime è peraltro stato probabilmente realizzato per un privato nel 1907, quindi difficilmente colui che ne fu padrone verrà a dirvi qualcosa se lo guarderete (e se dovesse farlo, sarà il caso di chiamare Dan Aykroyd), perciò niente paura e sotto con la visione!
Protagonista di quest'opera è un ometto che scrive appunto Katsudo Shashin sullo sfondo e poi, galante, si toglie il cappello e ci saluta. Finito, e scusate gli spoiler. Sì, dura quattro secondi netti, quindi per l'appunto visionarlo non è un problema, se consideriamo che la pubblicità sfascia-ammennicoli di Youtube stesso dura di più.
Misterioso figuro è, questo protagonista (che d'ora innanzi chiameremo Ernesto; sì, lo so, non è un nome da protagonista di anime e non voglio fare il Valerio Manero di turno, ma essendo il primo protagonista anime della storia, necessita di un nome importante, e la conosciamo tutti l'importanza di chiamarsi Ernesto), con quella tenuta marinaresca... Il primo caso di Sailor Fuku della storia? A tal punto sei innovativo, mio bell'Ernesto? Chi può saperlo.
Comunque, molti quesiti si alzano, inevitabilmente, su quest'enigmatica figura: avrà un fratello di nome Evaristo? Sarà nella marina militare, data l'uniforme? O è un pervertito che si veste da studentessa prima ancora che le studentesse si vestissero così? Avrà famiglia? E che famiglia è (questa family)? Ci saranno suoi cosplayers in giro per le fiere? E sue fanfiction? Perché solo il berretto è rosso? Sarà mica il papà di Super Mario, o di Bison? Saranno mica fratelli, Mario e Bison, quindi? M. Bison sta per Mario Bison, e quindi Bison Mario, Mario Mario e Luigi Mario? Ma che domande sto facendo?
Passiamo al sonoro. Che non c'è, olè! L'avevano sperimentato solo l'anno prima a Pisa, in effetti, quindi, caro Ernesto, sei giustificato.
Detto ciò, va dato atto a questo "Moving Picture" di essere il padre di tutti gli anime. E' grazie a lui, che un sacco di fanciulle sono diventate casalinghe disperate perché sognavano di sposare André Grandier e invece lì sul divano hanno una copia in piccolo di André the Giant. E' grazie a lui che milioni di tiranni galattici si sono ritrovati davanti dei robot fighissimi, tornando a casa con le pive nel sacco. E' grazie a lui che i fan di "Saint Seiya" non perdono un secondo a strapparsi le sopracciglia tra loro appena hanno in mano una connessione LAN, ADSL, Wi-Fi o con i due barattoli con il filo attaccato. E' grazie a lui che ci sono ragazzi che si lanciano in esibizioni con cori stile stadio "Cha-la, Head Cha-la, gnaviga ochideuochi suuuna, enoeno pappaaaa...". E' grazie a lui che si è riusciti a fare l'impossibile rima "Remì-sfiga". E' grazie a lui che ragazzine passano i pomeriggi a discutere di "quantèffigo Light". E' grazie a lui che se un ragazzo regala una rosa a una ragazza lei sente automaticamente nella testa una chitarra e gli vede comparire addosso un mantello rosso e una mascherina bianca. E' grazie a lui che milioni di tentativi di tiri della tigre sono diventati milioni di visite fisioterapiche. E' grazie a lui che legioni di otaku hanno perso numerosissime diottrie con giochi da villani davanti alle scene di hentai, ecchi e kodomo, se necessario. E' grazie a lui che per sentirsi fighi i boys si facevano crescere le basette tenendo la sigaretta in bocca e indossando una giacca rossa (o blu). E potrei andare avanti con tantissimi altri esempi.
Ora, decidete voi se ringraziare Ernesto dal profondo del cuore o augurargli un'orchite apocalittica, a seconda delle vostre esperienze di vita, mentre si giunge alla fatidica domanda: perché guardare "Moving Picture"?
Per curiosità, e perché vi porterà via non più di quattro secondi, come detto più sopra. Il tempo di una puntura dal dentista e potrete aggiungere un nuovo anime alla vostra lista degli anime completati, ed essendo il primo anime della storia, potrete anche bullarvi di essere degli espertoni con i vostri compagni di scuola alle medie, anche se magari non sapete chi è Lady Oscar - ho le prove, esistono anime fan che non lo sanno, ahinoi.
Il voto è 5, essenzialmente perché "Moving Picture" può essere tutto e può non essere nulla, quindi è bene che il voto, puramente indicativo, stia nel mezzo.
Grazie di esistere, Sparalesto.
P.S.: ebbene sì, una recensione di svariate righe su un anime di quattro secondi, evidente prova che si possono scrivere wall of text anche su cose (apparentemente?) insignificanti, se si è abbastanza intelligenti. O scemi.