Recensione
Welcome to the N.H.K.
10.0/10
Recensione di GeassOfLelouch
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"Welcome to the NHK" è un'anime del 2006 in 24 episodi prodotto dallo studio Gonzo e basato su una celebre light novel avente il medesimo nome. La storia racconta di Sato, un hikikomori che si è rinchiuso di propria volontà in un monolocale senza mai uscirne da ben 4 anni, eccetto una volta al mese per fare compere e gettare la spazzatura.
Il contesto è di disadattamento, di deviazione mentale causata da forti traumi nella società, di autostima pressoché nulla, di paura, odio e rigetto del contatto con il prossimo, di evasione totale ed eremitica dal mondo per inseguire le proprie passioni allo stremo. Questi sono già elementi preoccupanti e seri che permettono d'inquadrare una visione di sopraffazione del mondo nei confronti del protagonista già di per sé grave, seria e discutibile. Le premesse sono quindi tutt'altro che rincuoranti e ci portano ad addentrarci con pungente ironia ma al contempo cruda realtà in mondi deviati e portati all'eccesso da sembrare paradossali, pur trovando applicazione nella vita di tutti i giorni.
Questo fenomeno, degli hikikomori appunto, in Giappone è abbastanza diffuso ma è uno dei tanti mondi assurdi in cui una persona fragile e con poca autostima può ficcarsi. Certo si fa presto a parlare e a criticare una situazione che non stiamo vivendo, non abbiamo vissuto o che noi avremmo affrontato in modo diverso. Bisognerebbe invece analizzare con freddezza le cause che hanno portato a questo comportamento estremo cercando quindi di entrare insieme alla persona in quel mondo, risoluti e senza farsi deviare o affascinare, e con delicatezza dare stimoli diretti o indiretti a uscire da quella condizione. Allo stesso modo ogni situazione andrebbe analizzata volta per volta e contestualizzata visto che i drammi e i labirinti della mente sono infiniti, in modo da cercare di uscire da questa non-vita ma con metodi differenti da un individuo all'altro.
Ma NHK non parla solo di hikokomori visto che questo è solo l'inizio, ci racconta di uno spaccato di società, aberrata o emarginata, che fa paura. NHK parla anche di otaku ovvero appassionati solitamente di videogiochi, cosplay, anime, manga, action figures, hentai e altro, o di una parte di essi, che trascorre la propria vita e la immola alle proprie passioni al punto da deviarsi e dimenticare tutto il resto che circonda una vita "sana" e normale. NHK ci racconta anche di maniaci, guardoni che fanno foto a biancheria intima o fanno la posta alle ragazzine delle scuole medie o superiori. NHK ci fa vedere che esistono anche persone frustrate dalla vita che li ha massacrati, umiliati, vessati e gli ha tolto tutto (soldi, amore, famiglia, amici) che al culmine di tutto si incontrano su internet raccontandosi i propri drammi per poi trovarsi in gruppo e porre termine alla propria esistenza suicidandosi in massa.
NHK ci mostra anche esistenze di gente frodata da subdoli truffatori quanto abili oratori, in grado di spacciare ruggine per polvere d'oro, che non riescono a uscire dalla propria condizione in seguito ai debiti accumulati in cui sono inguaiati fino al collo. Società fantasma, scatole cinesi, vendite multi-livello e catene di Sant'Antonio insomma. NHK parla anche del fenomeno dei cosiddetti "guadagni facili" su internet in cui praticamente si guadagna pochissimo, ma ciò richiede un enorme dispendio di tempo passato magari a giocare per poi vendere oggetti virtuali in cambio di soldi veri, piuttosto che compiere altre attività quali spamming e così via. Il problema è quando ciò diventa un comportamento compulsivo e cronico, che spinge a sprecare la totalità del proprio tempo in questo genere di pseudo-lavoro.
Ma NHK non ha una visione cupa, unidirezionale e immodificabile della vita e dei suoi innumerevoli drammi: infatti a questi reietti della società è sempre possibile concedere un'altra possibilità perché si riscattino. Perché in fondo la vita è così: si "muore" molte volte in seguito a drammi, eventi e imprevedibilità dell'esistenza, spesso ci vuole molto tempo per attutire, assorbire e lenire il colpo, prima di rinascere nuovamente, magari con una concezione differente della vita, più provati ma più forti di prima. Un continuo ciclo di vita, "morte" e rinascita fino al giorno in cui la nostra candela si spegnerà.
Certo molte persone spesso non ce la fanno, chiudendosi in se stesse o in seguito a guai più grandi di loro, ma bisogna credere che esista sempre un'alternativa, una seconda possibilità per quanto piccola possa essere, e avere "fede" in ciò, perché per quanto noi possiamo stare male c'è sempre qualcuno che sta peggio di noi. Le avversità del vivere spesso sono crude e ci mettono all'angolo senza via di uscita, ma bisogna credere che anche nei momenti più bui ci sia sempre qualcuno che ci aiuterà e avere fiducia in sé stessi, perché spesso ci sottovalutiamo e non ci rendiamo conto di quel che potremmo fare, del nostro immenso potenziale e di quanto siamo belli.
Vivere non è facile per nessuno: ognuno ha i suoi piccoli, grandi o immensi problemi e grattacapi, ma a volte sfogarsi, fare una passeggiata, prendersi una pausa di riflessione più o meno lunga, fare un esame di coscienza o valutare la situazione sotto un altro punto di vista aiutano a districarsi dal fango in cui siamo immersi.
Il tema del complotto di sovente affrontato non sembra nient'altro che un palliativo, una scusa per giustificare la condizione che si sta vivendo, che si è cercata facendo ricadere tutte le colpe sul prossimo quando invece non si vogliono vedere e accettare le proprie debolezze.
A corredo di quanto detto va sottolineato che molti episodi non erano presenti nel concept originario dell'opera e quindi alcune situazioni vanno a intaccare la credibilità del finale e di alcuni comportamenti che paiono insensati o comunque non troppo coerenti. Però ciò consiglio la lettura del manga e della novel, l'opera prima, che forniscono differenti chiavi di lettura della medesima storia spesso con un finale dal contesto differente.
Infine un breve commento sul lato tecnico: la grafica risulta spesso povera, le animazioni sono sufficienti, la scelta di colori discreta e nel comparto sonoro spiccano la splendida opening "Puzzle" dei Round Table feat. Nino e molte BGM tra cui s'innalza su tutte "Tenshi wa Namida to Tsubasa wo Otosu" eseguita nella seconda parte dai Pearl Kyoudai.
Consiglio a tutti di addentrarsi nel mondo della Nihon Hikikomori Kyoukai (N.H.K.), come Sato chiama l'organizzazione che secondo lui tiene le fila di questo fantomatico complotto, per i tanti spunti di riflessione che offre e nel quale l'utente verrà coinvolto in primis. Voto: 10.
Il contesto è di disadattamento, di deviazione mentale causata da forti traumi nella società, di autostima pressoché nulla, di paura, odio e rigetto del contatto con il prossimo, di evasione totale ed eremitica dal mondo per inseguire le proprie passioni allo stremo. Questi sono già elementi preoccupanti e seri che permettono d'inquadrare una visione di sopraffazione del mondo nei confronti del protagonista già di per sé grave, seria e discutibile. Le premesse sono quindi tutt'altro che rincuoranti e ci portano ad addentrarci con pungente ironia ma al contempo cruda realtà in mondi deviati e portati all'eccesso da sembrare paradossali, pur trovando applicazione nella vita di tutti i giorni.
Questo fenomeno, degli hikikomori appunto, in Giappone è abbastanza diffuso ma è uno dei tanti mondi assurdi in cui una persona fragile e con poca autostima può ficcarsi. Certo si fa presto a parlare e a criticare una situazione che non stiamo vivendo, non abbiamo vissuto o che noi avremmo affrontato in modo diverso. Bisognerebbe invece analizzare con freddezza le cause che hanno portato a questo comportamento estremo cercando quindi di entrare insieme alla persona in quel mondo, risoluti e senza farsi deviare o affascinare, e con delicatezza dare stimoli diretti o indiretti a uscire da quella condizione. Allo stesso modo ogni situazione andrebbe analizzata volta per volta e contestualizzata visto che i drammi e i labirinti della mente sono infiniti, in modo da cercare di uscire da questa non-vita ma con metodi differenti da un individuo all'altro.
Ma NHK non parla solo di hikokomori visto che questo è solo l'inizio, ci racconta di uno spaccato di società, aberrata o emarginata, che fa paura. NHK parla anche di otaku ovvero appassionati solitamente di videogiochi, cosplay, anime, manga, action figures, hentai e altro, o di una parte di essi, che trascorre la propria vita e la immola alle proprie passioni al punto da deviarsi e dimenticare tutto il resto che circonda una vita "sana" e normale. NHK ci racconta anche di maniaci, guardoni che fanno foto a biancheria intima o fanno la posta alle ragazzine delle scuole medie o superiori. NHK ci fa vedere che esistono anche persone frustrate dalla vita che li ha massacrati, umiliati, vessati e gli ha tolto tutto (soldi, amore, famiglia, amici) che al culmine di tutto si incontrano su internet raccontandosi i propri drammi per poi trovarsi in gruppo e porre termine alla propria esistenza suicidandosi in massa.
NHK ci mostra anche esistenze di gente frodata da subdoli truffatori quanto abili oratori, in grado di spacciare ruggine per polvere d'oro, che non riescono a uscire dalla propria condizione in seguito ai debiti accumulati in cui sono inguaiati fino al collo. Società fantasma, scatole cinesi, vendite multi-livello e catene di Sant'Antonio insomma. NHK parla anche del fenomeno dei cosiddetti "guadagni facili" su internet in cui praticamente si guadagna pochissimo, ma ciò richiede un enorme dispendio di tempo passato magari a giocare per poi vendere oggetti virtuali in cambio di soldi veri, piuttosto che compiere altre attività quali spamming e così via. Il problema è quando ciò diventa un comportamento compulsivo e cronico, che spinge a sprecare la totalità del proprio tempo in questo genere di pseudo-lavoro.
Ma NHK non ha una visione cupa, unidirezionale e immodificabile della vita e dei suoi innumerevoli drammi: infatti a questi reietti della società è sempre possibile concedere un'altra possibilità perché si riscattino. Perché in fondo la vita è così: si "muore" molte volte in seguito a drammi, eventi e imprevedibilità dell'esistenza, spesso ci vuole molto tempo per attutire, assorbire e lenire il colpo, prima di rinascere nuovamente, magari con una concezione differente della vita, più provati ma più forti di prima. Un continuo ciclo di vita, "morte" e rinascita fino al giorno in cui la nostra candela si spegnerà.
Certo molte persone spesso non ce la fanno, chiudendosi in se stesse o in seguito a guai più grandi di loro, ma bisogna credere che esista sempre un'alternativa, una seconda possibilità per quanto piccola possa essere, e avere "fede" in ciò, perché per quanto noi possiamo stare male c'è sempre qualcuno che sta peggio di noi. Le avversità del vivere spesso sono crude e ci mettono all'angolo senza via di uscita, ma bisogna credere che anche nei momenti più bui ci sia sempre qualcuno che ci aiuterà e avere fiducia in sé stessi, perché spesso ci sottovalutiamo e non ci rendiamo conto di quel che potremmo fare, del nostro immenso potenziale e di quanto siamo belli.
Vivere non è facile per nessuno: ognuno ha i suoi piccoli, grandi o immensi problemi e grattacapi, ma a volte sfogarsi, fare una passeggiata, prendersi una pausa di riflessione più o meno lunga, fare un esame di coscienza o valutare la situazione sotto un altro punto di vista aiutano a districarsi dal fango in cui siamo immersi.
Il tema del complotto di sovente affrontato non sembra nient'altro che un palliativo, una scusa per giustificare la condizione che si sta vivendo, che si è cercata facendo ricadere tutte le colpe sul prossimo quando invece non si vogliono vedere e accettare le proprie debolezze.
A corredo di quanto detto va sottolineato che molti episodi non erano presenti nel concept originario dell'opera e quindi alcune situazioni vanno a intaccare la credibilità del finale e di alcuni comportamenti che paiono insensati o comunque non troppo coerenti. Però ciò consiglio la lettura del manga e della novel, l'opera prima, che forniscono differenti chiavi di lettura della medesima storia spesso con un finale dal contesto differente.
Infine un breve commento sul lato tecnico: la grafica risulta spesso povera, le animazioni sono sufficienti, la scelta di colori discreta e nel comparto sonoro spiccano la splendida opening "Puzzle" dei Round Table feat. Nino e molte BGM tra cui s'innalza su tutte "Tenshi wa Namida to Tsubasa wo Otosu" eseguita nella seconda parte dai Pearl Kyoudai.
Consiglio a tutti di addentrarsi nel mondo della Nihon Hikikomori Kyoukai (N.H.K.), come Sato chiama l'organizzazione che secondo lui tiene le fila di questo fantomatico complotto, per i tanti spunti di riflessione che offre e nel quale l'utente verrà coinvolto in primis. Voto: 10.