Recensione
Redline
9.0/10
Recensione di Turboo Stefo
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Il confine tra genio e follia è sottile, come risaputo, ma ci sono persone audaci che travalicano qualunque logica per sostare in entrambe le fazioni. Ecco quindi un progetto incredibilmente ambizioso, che ha richiesto ben 7 anni per essere prodotto, soprattutto per via dei 100.000 disegni eseguiti a mano.
A far nascere quest'audace film si sono riuniti nomi altisonanti e importanti: la storia è stata scritta da Katsuhito Ishii (collaboratore in "Kill Bill"), sceneggiata dal visionaro Yoji Enokido (sceneggiatore di opere del calibro di "FLCL"," Evangelion", "La rivoluzione di Utena") e diretta da Takeshi Koike (animatore di "Trigun", "Samurai Champloo" e direttore di "Animatrix"), e alle musiche un debuttante Joe Shimoji, che ha dimostrato il suo valore in mezzo ai nomi altisonanti.
Ovviamente non bastano le idee, ma ci vuole anche uno studio d'animazione in grado di sfornare un prodotto di alta qualità. Ovviamente non poteva trattarsi - visto anche il nome azzeccato - che dello Studio Madhouse che ha sfornato l'ambizioso e audace "Redline" nel 2010.
In tutte le galassie si svolgono corse futuristiche pericolose e violente, nelle quali i vincitori passano alle gare di livello superiore per arrivare infine alla tanto agognata "Redline", la mirabolante corsa che determina il miglior corridore dell'universo. Tra questi presenzia anche JP, un ragazzo che trucca le gare per un giro sporco di scommesse, grazie al voto del pubblico che adora i suoi mirabolanti incidenti.
Una trama profonda, intrigante e riccamente strutturata è il principio base di ogni buon film che vuole ammaliare lo spettatore. E in "Redline" non si troverà.
L'opera va oltre questo banale tentativo e instaura una storia tremendamente semplice ma efficace, che nel suo svolgimento mostra il minimo necessario per assistere poi alla tanto attesa corsa, arricchendola con un'esplosiva e superficiale storia d'amore e qualche intrigo planetario che possa rendere il tutto esplosivo.
La storia quindi, pur non risultando banale, va a instaurare situazioni comode a se stessa in modo palese, fregandosene di risultare assurda o forzata: l'importante è divertire lo spettatore e tenerlo attento quanto basta.
Sorprendentemente però nella sua audace linearità riesce ad appassionare lo spettatore, inserendo al contempo velate derisioni alla civiltà moderna - il pubblico delle corse che soffre il caldo per osservare due veicoli che sfrecciano pochi secondi, i giornalisti invasivi e apparentemente senza cervello, e i capi di stato che si contraddicono e agiscono senza cognizione di causa - e un'infinità di citazioni e rimandi come se già il plot non fosse un sufficiente richiamo ai diversi videogame di corse futuristiche, come "Wipeout" o "F-Zero".
Il tutto si chiude con un finale adrenalinico, esplosivo e perfettamente in linea con il resto, ovvero semplice e ricercato nella sua banale forma. Ovviamente è inutile dire che corona perfettamente l'intero film.
Quello che si può evincere dalla trama è molto semplice: essa è un pretesto per tenere lo spettatore davanti al televisore, e lo fa dannatamente bene. Cosa c'è però da vedere per dare al film tanta importanza?
Le animazioni sono fluide e curate - esclusione fatta per il movimento meccanico delle bocche nei dialoghi - mentre balza immediatamente all'occhio l'originale stile grafico formato da colori brillanti e vivi ricchi di grandi ombreggiature, uno stile che ben ricorda quello usato e apprezzato da Goichi Suda. Il design è ben studiato e variegato, dai veicoli e i loro piloti agli alieni che animano le folle, distaccandosi completamente solo per il protagonista dalla Banana anni '80, e la sua Muscle Car.
Ovviamente a rendere il tutto funzionale e appassionante è la fantastica regia, che rende ogni scena della corsa esaltante e adrenalinica, sfruttando efficacemente riprese statiche a veloci carrellate, attraversando esplosioni e nuvole di polvere, mentre le vetture schizzano a destra e sinistra per evitare detriti ed effettuare audaci sorpassi, ma la ciliegia sulla torta è rappresentata dai "Boost" effettuati dal protagonista, accompagnati da sublimi distorsioni della prospettiva che ben trasmettono l'incredibile velocità del tutto.
Il profilo sonoro è perfetto, alternando canzoni dai bassi frequenti e potenti ad altre di natura rock in uno sferragliare di chitarre, mentre divertono i gingle che accompagnano i diversi piloti durante la loro presentazione.
Anche gli effetti sonori non sono meno riusciti, tra il clangore dei veicoli che sbattono, ai furiosi rombi dei motori, che urlano tutta la loro potenza.
L'anime è disponibile in Italia grazie alla Kazé che propone un buon doppiaggio che purtroppo pecca d'intensità proprio nel protagonista. Il DVD e il Blu-Ray offrono una buona qualità video e l'immancabile audio multicanale, ma - come la Kazé ha abituato - non ci sono extra o speciali di sorta.
Nel complesso "Redline" è un film incredibilmente semplice e ricercato nei suoi contenuti, con una storia d'amore superficiale e dalle morali sportive banali, che nel suo complesso diverte e intrattiene con efficacia, ma la punta di diamante di questa piccola perla d'animazione è la ricchezza grafica e registica profondamente strutturata, in grado di comunicare grazie alla semplicità dei brillanti colori e delle mirabolanti azioni che esplodono letteralmente sullo schermo, trasmettendo in questo modo una carica d'adrenalina incontenibile, in grado di smuovere ed esaltare anche lo spettatore più freddo e tranquillo.
"Redline" è un'esplosione di energia indescrivibile a parole, in grado di far provare brividi in ogni singolo arto del corpo grazie alla genialità. Chiunque sia un appassionato di corse non dovrebbe perdere questo gioiello, si tratta di un lavoro originale e talmente ben fatto che chiunque ne sarebbe esaltato dalla visione.
A far nascere quest'audace film si sono riuniti nomi altisonanti e importanti: la storia è stata scritta da Katsuhito Ishii (collaboratore in "Kill Bill"), sceneggiata dal visionaro Yoji Enokido (sceneggiatore di opere del calibro di "FLCL"," Evangelion", "La rivoluzione di Utena") e diretta da Takeshi Koike (animatore di "Trigun", "Samurai Champloo" e direttore di "Animatrix"), e alle musiche un debuttante Joe Shimoji, che ha dimostrato il suo valore in mezzo ai nomi altisonanti.
Ovviamente non bastano le idee, ma ci vuole anche uno studio d'animazione in grado di sfornare un prodotto di alta qualità. Ovviamente non poteva trattarsi - visto anche il nome azzeccato - che dello Studio Madhouse che ha sfornato l'ambizioso e audace "Redline" nel 2010.
In tutte le galassie si svolgono corse futuristiche pericolose e violente, nelle quali i vincitori passano alle gare di livello superiore per arrivare infine alla tanto agognata "Redline", la mirabolante corsa che determina il miglior corridore dell'universo. Tra questi presenzia anche JP, un ragazzo che trucca le gare per un giro sporco di scommesse, grazie al voto del pubblico che adora i suoi mirabolanti incidenti.
Una trama profonda, intrigante e riccamente strutturata è il principio base di ogni buon film che vuole ammaliare lo spettatore. E in "Redline" non si troverà.
L'opera va oltre questo banale tentativo e instaura una storia tremendamente semplice ma efficace, che nel suo svolgimento mostra il minimo necessario per assistere poi alla tanto attesa corsa, arricchendola con un'esplosiva e superficiale storia d'amore e qualche intrigo planetario che possa rendere il tutto esplosivo.
La storia quindi, pur non risultando banale, va a instaurare situazioni comode a se stessa in modo palese, fregandosene di risultare assurda o forzata: l'importante è divertire lo spettatore e tenerlo attento quanto basta.
Sorprendentemente però nella sua audace linearità riesce ad appassionare lo spettatore, inserendo al contempo velate derisioni alla civiltà moderna - il pubblico delle corse che soffre il caldo per osservare due veicoli che sfrecciano pochi secondi, i giornalisti invasivi e apparentemente senza cervello, e i capi di stato che si contraddicono e agiscono senza cognizione di causa - e un'infinità di citazioni e rimandi come se già il plot non fosse un sufficiente richiamo ai diversi videogame di corse futuristiche, come "Wipeout" o "F-Zero".
Il tutto si chiude con un finale adrenalinico, esplosivo e perfettamente in linea con il resto, ovvero semplice e ricercato nella sua banale forma. Ovviamente è inutile dire che corona perfettamente l'intero film.
Quello che si può evincere dalla trama è molto semplice: essa è un pretesto per tenere lo spettatore davanti al televisore, e lo fa dannatamente bene. Cosa c'è però da vedere per dare al film tanta importanza?
Le animazioni sono fluide e curate - esclusione fatta per il movimento meccanico delle bocche nei dialoghi - mentre balza immediatamente all'occhio l'originale stile grafico formato da colori brillanti e vivi ricchi di grandi ombreggiature, uno stile che ben ricorda quello usato e apprezzato da Goichi Suda. Il design è ben studiato e variegato, dai veicoli e i loro piloti agli alieni che animano le folle, distaccandosi completamente solo per il protagonista dalla Banana anni '80, e la sua Muscle Car.
Ovviamente a rendere il tutto funzionale e appassionante è la fantastica regia, che rende ogni scena della corsa esaltante e adrenalinica, sfruttando efficacemente riprese statiche a veloci carrellate, attraversando esplosioni e nuvole di polvere, mentre le vetture schizzano a destra e sinistra per evitare detriti ed effettuare audaci sorpassi, ma la ciliegia sulla torta è rappresentata dai "Boost" effettuati dal protagonista, accompagnati da sublimi distorsioni della prospettiva che ben trasmettono l'incredibile velocità del tutto.
Il profilo sonoro è perfetto, alternando canzoni dai bassi frequenti e potenti ad altre di natura rock in uno sferragliare di chitarre, mentre divertono i gingle che accompagnano i diversi piloti durante la loro presentazione.
Anche gli effetti sonori non sono meno riusciti, tra il clangore dei veicoli che sbattono, ai furiosi rombi dei motori, che urlano tutta la loro potenza.
L'anime è disponibile in Italia grazie alla Kazé che propone un buon doppiaggio che purtroppo pecca d'intensità proprio nel protagonista. Il DVD e il Blu-Ray offrono una buona qualità video e l'immancabile audio multicanale, ma - come la Kazé ha abituato - non ci sono extra o speciali di sorta.
Nel complesso "Redline" è un film incredibilmente semplice e ricercato nei suoi contenuti, con una storia d'amore superficiale e dalle morali sportive banali, che nel suo complesso diverte e intrattiene con efficacia, ma la punta di diamante di questa piccola perla d'animazione è la ricchezza grafica e registica profondamente strutturata, in grado di comunicare grazie alla semplicità dei brillanti colori e delle mirabolanti azioni che esplodono letteralmente sullo schermo, trasmettendo in questo modo una carica d'adrenalina incontenibile, in grado di smuovere ed esaltare anche lo spettatore più freddo e tranquillo.
"Redline" è un'esplosione di energia indescrivibile a parole, in grado di far provare brividi in ogni singolo arto del corpo grazie alla genialità. Chiunque sia un appassionato di corse non dovrebbe perdere questo gioiello, si tratta di un lavoro originale e talmente ben fatto che chiunque ne sarebbe esaltato dalla visione.