Recensione
Rinne no Lagrange
7.0/10
Recensione di HagarenRen
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Può un anime con nulla di nuovo da dire piacere? Beh, a me sì.
Certo, "Rinne no Lagrange" non verrà ricordato negli annali per l'innovazione in un plot che incrocia combattimenti a bordo di mecha che sono un piacere per gli occhi (i Vox, almeno; gli Ovid che vediamo pilotati dai nostri cattivi-ma-poi-neanche-tanto sono veramente osceni) a una narrazione che ricorda più un majokko, con momenti in cui si combatte e problemi nella vita reale; il tutto condito con una buona dose di school comedy, che in fondo calza a pennello con il genere. Nemmeno i personaggi sono davvero una ventata di novità, ma qui sta sicuramente un punto di forza della serie: far risaltare così bene personaggi che, di per sé, hanno una caratterizzazione stereotipata. Infatti, le situazioni che coinvolgono Madoka, Lan e poi anche Muginami danno un grande spazio a tutte e tre per confrontarsi con le altre e mostrare di essere personaggi a tutto tondo e dinamici.
Eppure, è in ciò che si riscontra anche il problema più grande della serie: i personaggi secondari, ovvero tutti quelli che non compaiono nella (OMG, quanto è stupenda) opening, sono talmente statici e banali da dare addirittura fastidio. Perché non solo non hanno personalità di spicco (tranne forse un po' vagamente Youko, già meno Villagiulio e solo nell'episodio finale Asteria), ma sono insulsi, come lo è il nono episodio: venti minuti in cui tre tizi random fanno cose random. Ah sì, e uno è vestito da maid. Yawn.
Comunque, nonostante l'anime punti molto più verso la commedia che il vero e proprio mecha, alla fine ce n'è un po' per tutti: qualche mistero semplice e per niente pretestuoso, ma comunque appagante, ragazze in tuta, pure timidone e oppai per i più esigenti: un bel mix estremamente estivo, leggero e per niente noioso.
E poi, dopo un finale che ammicca molto a 'The end of Eva', la seconda stagione non potrà che restituirci altra ottima CG e magari qualche spiegazione.
Ho già parlato della sigla? Sì, ma ripetiamoci: è veramente meravigliosa. La canzone, più che orecchiabile e molto adatta, si adatta divinamente alle splendide immagini e, beh, l'inglese a caso fa sempre la sua porca figura.
Insomma, riassumiamo: ottimo chara - ma cos'ha Muginami sul petto? Due mongolfiere? Fa paura - ottima animazione, e per una volta un'ottima CG, battaglie tra mecha riuscite, caratterizzazione stereotipata, ma protagonisti ben sviluppati, trama un po' debole, ma leggera e divertente. E shoujo-ai (neanche troppo) occulto q.b. Sarà il nome 'Madoka'.
Sette.
Certo, "Rinne no Lagrange" non verrà ricordato negli annali per l'innovazione in un plot che incrocia combattimenti a bordo di mecha che sono un piacere per gli occhi (i Vox, almeno; gli Ovid che vediamo pilotati dai nostri cattivi-ma-poi-neanche-tanto sono veramente osceni) a una narrazione che ricorda più un majokko, con momenti in cui si combatte e problemi nella vita reale; il tutto condito con una buona dose di school comedy, che in fondo calza a pennello con il genere. Nemmeno i personaggi sono davvero una ventata di novità, ma qui sta sicuramente un punto di forza della serie: far risaltare così bene personaggi che, di per sé, hanno una caratterizzazione stereotipata. Infatti, le situazioni che coinvolgono Madoka, Lan e poi anche Muginami danno un grande spazio a tutte e tre per confrontarsi con le altre e mostrare di essere personaggi a tutto tondo e dinamici.
Eppure, è in ciò che si riscontra anche il problema più grande della serie: i personaggi secondari, ovvero tutti quelli che non compaiono nella (OMG, quanto è stupenda) opening, sono talmente statici e banali da dare addirittura fastidio. Perché non solo non hanno personalità di spicco (tranne forse un po' vagamente Youko, già meno Villagiulio e solo nell'episodio finale Asteria), ma sono insulsi, come lo è il nono episodio: venti minuti in cui tre tizi random fanno cose random. Ah sì, e uno è vestito da maid. Yawn.
Comunque, nonostante l'anime punti molto più verso la commedia che il vero e proprio mecha, alla fine ce n'è un po' per tutti: qualche mistero semplice e per niente pretestuoso, ma comunque appagante, ragazze in tuta, pure timidone e oppai per i più esigenti: un bel mix estremamente estivo, leggero e per niente noioso.
E poi, dopo un finale che ammicca molto a 'The end of Eva', la seconda stagione non potrà che restituirci altra ottima CG e magari qualche spiegazione.
Ho già parlato della sigla? Sì, ma ripetiamoci: è veramente meravigliosa. La canzone, più che orecchiabile e molto adatta, si adatta divinamente alle splendide immagini e, beh, l'inglese a caso fa sempre la sua porca figura.
Insomma, riassumiamo: ottimo chara - ma cos'ha Muginami sul petto? Due mongolfiere? Fa paura - ottima animazione, e per una volta un'ottima CG, battaglie tra mecha riuscite, caratterizzazione stereotipata, ma protagonisti ben sviluppati, trama un po' debole, ma leggera e divertente. E shoujo-ai (neanche troppo) occulto q.b. Sarà il nome 'Madoka'.
Sette.