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9.0/10
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"Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno! Il vostro futuro è come ve lo creerete, perciò createvelo buono!". E' con questa frase che si concludeva la saga cinematografica di "Ritorno al futuro", e le parole espresse dall'eccentrico Doc diedero così una fine e un senso a tutte le peripezie spaziotemporali che lo videro protagonista, assieme al fido amico Marty McFly. E' sicuramente un messaggio romantico e pieno di speranza, per cui ognuno di noi deve farsi carico delle proprie responsabilità per cercare di costruirsi un futuro felice e il più libero possibile da ogni sorta di preoccupazione. Ma probabilmente il giovane Rintaro Okabe non sarebbe stato d'accordo con le parole del vecchio scienziato, se mai le avesse udite, vista la sua personale esperienza nel campo narrato nella serie anime "Steins;Gate". Un'esperienza che difficilmente si sentirebbe di ripetere, visti gli accaduti.

"Steins;Gate" è una serie ispirata all'omonimo gioco per Xbox 360, pc e PSP, che oltre a un anime ha ispirato anche diversi manga e vari drama cd. Perno centrale di questo titolo è il viaggio nel tempo con tutte le varie conseguenze che esso comporta a ogni minima variazione. L'anime vede protagonista il giovane Rintaro Okabe, autoproclamatosi "Mad Scientist Kyouma Hououin" vista la sua grande passione per il mondo della scienza e in particolar modo per le teorie riguardanti il viaggio nel tempo. Un giorno, insieme alla sua amica Mayuri Shiina, si reca a una conferenza dove un esperto del campo avrebbe esposto una teoria per il viaggio spaziotemporale. Allo stesso dibattito è presente anche una giovane scienziata di nome Kurisu Makise, che viene ritrovata uccisa a causa di una coltellata in pieno petto. Rintaro, scioccato per l'accaduto, durante il suo ritorno a casa spedisce una mail al suo amico Daru riferendogli il terribile accaduto e in quello stesso momento si sente improvvisamente stordito, come se fosse proiettato al di fuori dello stesso tempo, per poi ritornarci qualche secondo dopo. Sembrerebbe essere tutto normale se non ritrovasse, qualche giorno dopo davanti a sé la stessa Kurisu, viva e vegeta senza ricordare praticamente nulla del precedente accaduto. Da lì in poi deciderà di dare tutto se stesso per lo studio e la creazione di una sua personalissima macchina del tempo, assieme ai fidati amici Mayuri e Daru e con tanti altri personaggi che man mano si uniranno allo strambo nonché originale progetto del ragazzo.

"Steins;Gate" si presenta nelle prime puntate con una struttura di tipo slice of life, con le rocambolesche vicende dei protagonisti alle prese con teorie di fisica quantistica, chimica, cospirazione, nonché alla ricerca di tutti quegli strumenti che potrebbero essere utili al loro progetto. Lungo la loro strada incontreranno vari personaggi, che man mano verranno presentati accuratamente e nella stessa maniera verranno analizzati, apparendo più o meno spesso e godendo di un'iniziale caratterizzazione buona e sufficiente. Inizialmente "Steins;Gate" sembrerebbe sfruttare un numero discreto di personaggi-stereotipo tipici di molte produzioni anime (complice anche un tratto non proprio eccellente ma giusto per qualche personaggio), come l'otaku un po' sovrappeso amante di hentai e modellismo, la ragazza-gatto frivola e sempre su di giri, la tsundere, la hikikomori sempre incollata al suo cellulare e via discorrendo, ma pian piano che la vicenda prenderà forma quegli stessi personaggi dimostreranno di non essere solo mere figure fini solo a se stesse, ma dimostreranno di avere una profondità non indifferente. Nella stessa maniera lo stile devierà su toni molto più drammatici e cupi, portando la serie in una grande introspezione psicologica veramente accurata e ben strutturata. Saremo perciò spettatori e allo stesso tempo scopritori di lati inediti e sensazionali di molti personaggi secondari che godranno di episodi interamente dedicati a loro.

"Steins;Gate" si dimostra essere non solo una serie basata sui viaggi nel tempo ma un titolo che fa della psicologia, dell'introspezione caratteriale e della sua evoluzione il suo maggior vanto, unite a una trama costellata da infiniti colpi di scena, originale e mai noiosa. Proprio il tema trattato, che è ricco di riferimenti alla teoria delle stringhe, alla teoria dei multiversi, al cosiddetto "Effetto Farfalla" concepito dalla Teoria del Caos, a varie nozioni di chimica e fisica nonché a un'inedita attenzione riposta al mito del web di John Titor, sedicente viaggiatore del tempo giunto nell'anno 2000 da un futuro distopico, rende "Steins;Gate" un'opera non particolarmente fruibile a tutti. Specialmente chi ha difficoltà a familiarizzare con meccaniche tipiche dei viaggi temporali, con i vari paradossi che comporterebbero e a specifiche soluzioni per evitarli, potrebbe perdersi nel mare di eventi che caratterizzano la serie. "Steins;Gate" necessita di una grande attenzione da parte dello spettatore, che dovrà anche rimandare indietro più e più volte certe scene per capire appieno il modo in cui certi eventi si sono svolti. Se i temi e lo schema non allontaneranno lo spettatore di turno, esso godrà di una serie imperdibile, bella sotto ogni aspetto e che lascerà un bel ricordo nei suoi 24 episodi, che scorreranno più o meno lentamente - anche se in questo titolo la concezione di "tempo" è molto relativa.
Lasciando trama e personaggi e andando ad analizzare il lato tecnico della serie, la prima nota di merito va alle splendide animazioni dalle quali la serie è caratterizzata. Per tutti gli episodi il titolo ha goduto di animazioni ottime, di tonalità cromatiche stupende che hanno dato una vitalità propria a tutti quei scorci urbani che si son visti, a quei tramonti suggestivi che hanno reso certe scene indimenticabili. Inoltre il tono cupo e oscuro che è stato usato più volte ha conferito quell'alone di angoscia che certi momenti richiedevano e che grazie all'ottima resa è riuscito a colpire in maniera decisamente efficace.
Le musiche di sottofondo non le ho trovate particolarmente d'impatto, a differenza invece delle due sigle, che con la loro carica elettronica (specialmente l'opening "Hacking to the Gate") mi sono rimaste in mente per intere giornate.

In conclusione "Steins;Gate", per la sua grande profondità, per la sua cura rivolta ai personaggi e alla trama, nonché a un eccellente lavoro tecnico, risulta essere uno dei titoli migliori dell'annata 2011. La sua complessità di temi non lo rende un titolo mainstream e adatto a tutti, ma coloro che cercano una serie atipica, originale e con un'introspezione non indifferente potrebbero trovare ciò che cercano.