Recensione
Cross Game
9.0/10
Quasi mi provoca dispiacere lasciare una recensione di quest'anime, perché ho paura di potere sminuire, con parole poco appropriate, il vero fascino che nasconde quest'opera. Allo stesso modo, mi sarebbe dispiaciuto moltissimo non lasciare questo meritatissimo 9 a una serie che ha accompagnato gli ultimi giorni della mia estate, facendomi provare contemporaneamente le emozioni di un anime di genere sportivo, di uno sentimentale e di uno malinconico. Ma passiamo ora alla recensione vera e propria.
La trama vede come protagonista Ko, un ragazzo delle medie che ritrova la passione per il baseball dopo alcuni anni in cui si era allontanato da esso, grazie a un suo vecchio compagno di squadra che gli propone di giocare una partita con i giocatori di quel che era allora il suo team.
Sotto lo stupore di tutti, si scoprirà che Ko ha un talento particolare che ha coltivato negli anni. Il ragazzo decide quindi di unirsi alla squadra della sua scuola, la Seishu, dove il suo obiettivo sarà raggiungere il Koshien, uno degli stadi di baseball più importanti del Giappone.
Ciò che mi ha colpito di questa serie è stata senza dubbio la sua atipicità, caratteristica ormai estremamente rara nei prodotti più recenti. Essa tenderà molto a sorprendere lo spettatore, già dal primo episodio, che si aspetterà spesso l'esatto contrario di ciò che sta effettivamente per succedere. E' un grave errore attribuire a quest'anime un target minore di quel che gli spetta, perché, nonostante il genere sportivo e divertente, tratta temi ben più profondi e toccanti.
I disegni sono molto appariscenti, è facile notare che l'autore non si sia volutamente dedicato all'aspetto dei personaggi per farlo sembrare realistico, cosa che, almeno a mio parere, non ha comunque aspetti negativi. I colori sono stupefacenti, davvero ben scelti e appropriati, mi sono piaciuti molto, soprattutto quelli nelle immagini a metà episodio.
Le musiche non si possono definire delle sinfonie straordinarie, ma trovo che si addicano perfettamente alle situazioni e all'aspetto grafico del tutto.
In conclusione, si può dire che questa sia un'opera perfetta sotto ogni aspetto. Trama estremamente coinvolgente, inizio e finale stupendi, caratterizzazione dei personaggi sopra la media, insomma, cosa mi ha spinto a non dargli un 10 come voto? Niente, proprio niente. Ma un 10 è un 10, è un voto che meritano solo i gioielli, è un voto che darei esclusivamente a titoli come 'Clannad'. Credo, tuttavia, che se l'autore avesse pensato meno a quello che appare come suo target e più a essere "spietato" con trama e personaggi, si sarebbe guadagnato senza troppa difficoltà quel voto in più.
La trama descritta in questa recensione può apparire poco interessante, ed è quello che temevo fin dal principio, ma è davvero difficile descrivere una serie di avvenimenti del genere senza fare spoiler, quindi il massimo che posso fare è consigliarvi vivamente questa serie, anche se non siete fan di questo sport (ne ho imparato io le regole guardandolo), non ne rimarrete certamente delusi.
La trama vede come protagonista Ko, un ragazzo delle medie che ritrova la passione per il baseball dopo alcuni anni in cui si era allontanato da esso, grazie a un suo vecchio compagno di squadra che gli propone di giocare una partita con i giocatori di quel che era allora il suo team.
Sotto lo stupore di tutti, si scoprirà che Ko ha un talento particolare che ha coltivato negli anni. Il ragazzo decide quindi di unirsi alla squadra della sua scuola, la Seishu, dove il suo obiettivo sarà raggiungere il Koshien, uno degli stadi di baseball più importanti del Giappone.
Ciò che mi ha colpito di questa serie è stata senza dubbio la sua atipicità, caratteristica ormai estremamente rara nei prodotti più recenti. Essa tenderà molto a sorprendere lo spettatore, già dal primo episodio, che si aspetterà spesso l'esatto contrario di ciò che sta effettivamente per succedere. E' un grave errore attribuire a quest'anime un target minore di quel che gli spetta, perché, nonostante il genere sportivo e divertente, tratta temi ben più profondi e toccanti.
I disegni sono molto appariscenti, è facile notare che l'autore non si sia volutamente dedicato all'aspetto dei personaggi per farlo sembrare realistico, cosa che, almeno a mio parere, non ha comunque aspetti negativi. I colori sono stupefacenti, davvero ben scelti e appropriati, mi sono piaciuti molto, soprattutto quelli nelle immagini a metà episodio.
Le musiche non si possono definire delle sinfonie straordinarie, ma trovo che si addicano perfettamente alle situazioni e all'aspetto grafico del tutto.
In conclusione, si può dire che questa sia un'opera perfetta sotto ogni aspetto. Trama estremamente coinvolgente, inizio e finale stupendi, caratterizzazione dei personaggi sopra la media, insomma, cosa mi ha spinto a non dargli un 10 come voto? Niente, proprio niente. Ma un 10 è un 10, è un voto che meritano solo i gioielli, è un voto che darei esclusivamente a titoli come 'Clannad'. Credo, tuttavia, che se l'autore avesse pensato meno a quello che appare come suo target e più a essere "spietato" con trama e personaggi, si sarebbe guadagnato senza troppa difficoltà quel voto in più.
La trama descritta in questa recensione può apparire poco interessante, ed è quello che temevo fin dal principio, ma è davvero difficile descrivere una serie di avvenimenti del genere senza fare spoiler, quindi il massimo che posso fare è consigliarvi vivamente questa serie, anche se non siete fan di questo sport (ne ho imparato io le regole guardandolo), non ne rimarrete certamente delusi.