Recensione
Basette
9.0/10
Di questo cortometraggio potrei parlare per ore, ma visto che per l'appunto è un mini-film non posso essere incoerente. E' un film di Gabriele Mainetti del 2008 girato a Roma (zona Quadraro) e tra gli attori più famosi possiamo ritrovare Valerio Mastrandrea e Flavio Insinna. Credo che, un 9, se lo meriti tutto, sia per il coraggio sia per il tentativo (riuscito) di rendere il corto fantasioso proprio come l'opera originale.
<b>Purtroppo non potrò fare a meno di scrivere qualche spoiler, ma cercherò comunque di essere il meno invasivo possibile.</b>
Antonio è un ragazzo che ha cominciato da poco a fare il ladruncolo, a causa di un suo passato in cui assisteva la famiglia a rubare all'UPIM, e compie piccoli furti per la città, ma un giorno decide di passare di livello rapinando un ufficio postale. Purtroppo il colpo non va come lui (e i suoi due inseparabili amici) aveva previsto, infatti si ritrova a terra in una pozza di sangue trapassato da un proiettile e, prima di morire, vola con la fantasia sognando di essere proprio Lupin III, il suo eroe fin da quando era bambino.
La sua fantasia è assolutamente interessante in quanto vedremo un Lupin nei giorni nostri (o poco prima) e alle prese con un Zenigata un po' troppo stressato. Troveremo Goemon e Jigen penetrare nella stazione di Polizia cercando di liberare Lupin e poi ritrovarli a fumare canne nel deposito degli stupefacenti. Infine ci sarà una classica Fujiko che aiuterà il nostro eroe a fuggire.
Il cortometraggio di Mainetti, dal punto di vista tecnico, cerca di riportare fedelmente le scene dell'anime, puntando su inquadrature in primo piano e altre che, scendendo nei dettagli, aiutano così il telespettatore a capire in anticipo quello che succederà subito dopo. Probabilmente comprendere il corto la prima volta risulterà un po' complicato, ma in fondo sono 16 minuti e una seconda visione potrebbe aiutare a posizionare i tasselli al posto giusto.
In conclusione, penso che questo cortometraggio sia assolutamente da vedere, soprattutto per noi amanti degli anime, Mainetti ha voluto rendere omaggio al ladro più famoso del mondo nato dalla mano di Monkey Punch volando nel passato ma al tempo stesso accettando l'inevitabile presente così come si nota nella scena finale in cui il povero Antonio, steso a terra, scruta tra la folla un bambino con la felpa di "Cowboy Beebop". E probabilmente intravedendo in Spike Spiegel, il più quotato successore di Lupin III, riuscirà ad andarsene con il sorriso sul volto.
<b>Purtroppo non potrò fare a meno di scrivere qualche spoiler, ma cercherò comunque di essere il meno invasivo possibile.</b>
Antonio è un ragazzo che ha cominciato da poco a fare il ladruncolo, a causa di un suo passato in cui assisteva la famiglia a rubare all'UPIM, e compie piccoli furti per la città, ma un giorno decide di passare di livello rapinando un ufficio postale. Purtroppo il colpo non va come lui (e i suoi due inseparabili amici) aveva previsto, infatti si ritrova a terra in una pozza di sangue trapassato da un proiettile e, prima di morire, vola con la fantasia sognando di essere proprio Lupin III, il suo eroe fin da quando era bambino.
La sua fantasia è assolutamente interessante in quanto vedremo un Lupin nei giorni nostri (o poco prima) e alle prese con un Zenigata un po' troppo stressato. Troveremo Goemon e Jigen penetrare nella stazione di Polizia cercando di liberare Lupin e poi ritrovarli a fumare canne nel deposito degli stupefacenti. Infine ci sarà una classica Fujiko che aiuterà il nostro eroe a fuggire.
Il cortometraggio di Mainetti, dal punto di vista tecnico, cerca di riportare fedelmente le scene dell'anime, puntando su inquadrature in primo piano e altre che, scendendo nei dettagli, aiutano così il telespettatore a capire in anticipo quello che succederà subito dopo. Probabilmente comprendere il corto la prima volta risulterà un po' complicato, ma in fondo sono 16 minuti e una seconda visione potrebbe aiutare a posizionare i tasselli al posto giusto.
In conclusione, penso che questo cortometraggio sia assolutamente da vedere, soprattutto per noi amanti degli anime, Mainetti ha voluto rendere omaggio al ladro più famoso del mondo nato dalla mano di Monkey Punch volando nel passato ma al tempo stesso accettando l'inevitabile presente così come si nota nella scena finale in cui il povero Antonio, steso a terra, scruta tra la folla un bambino con la felpa di "Cowboy Beebop". E probabilmente intravedendo in Spike Spiegel, il più quotato successore di Lupin III, riuscirà ad andarsene con il sorriso sul volto.