Recensione
"Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance" è il secondo capitolo del "Rebuild of Evangelion". Con questo film si pongono le basi per un nuovo svolgimento della serie, diverso da quello originale. Infatti, a differenza del primo capitolo che costituiva in pratica solo un riassunto dei primi sei episodi della serie, You Can (Not) Advance, pur riprendendo gran parte della trama originale, introduce anche dei cospicui cambiamenti, soprattutto verso il finale. Si può dire che se il primo film segue fedelmente la serie, il secondo invece se ne distacca in parte per permettere (spero) al terzo di staccarsene totalmente.
Non mi soffermo troppo sui cambiamenti della trama per non fare spoiler, ma non posso non evidenziare la maggior importanza attribuita al rapporto tra Shinji e Rei e alla crescita umana di quest'ultima, su cui a mio parere è stato fatto un ottimo lavoro. Purtroppo non si può dire altrettanto degli altri personaggi, che rispetto alla serie sono molto meno approfonditi sul versante psicologico. Certo, ciò è logico visto il diverso formato (serie televisiva e tetralogia cinematografica), che non permette quell'approfondimento psicologico così caratteristico di Evangelion, ma come fan questo non può che dispiacere. Al contempo ritengo che un paragone troppo stretto con la serie originale possa essere fuorviante, nonché inevitabilmente deludente sul piano psicologico dei personaggi, perché il Rebuild, oltre, come ho già detto, ad avere un formato diverso, non è e non deve essere una copia della serie, e non lo devono essere neanche i personaggi e il loro sviluppo - questo ovviamente non vuol dire che si possa ignorare completamente il lato psicologico.
Un altro tasto dolente, collegato a quanto detto, è l'assoluta marginalità di Mari, il tanto atteso nuovo personaggio su cui alla fine non sappiamo ancora niente, né come carattere né come storia. C'è poi un uso parecchio abbondante del fan-service, che personalmente reputo persino eccessivo, soprattutto nella tuta dello 03 indossata da Asuka.
Passando al comparto grafico, esso è, come nel primo film, di altissimo livello e fornisce degli spettacolari scontri tra gli Eva e gli angeli. Da parte mia non reputo il lato tecnico il più importante, ma in questo caso assistere al film è stata una vera gioia per gli occhi!
La colonna sonora introduce, insieme a quelli originali, altri brani, tutti di grande impatto. A questo riguardo c'è la scelta di una canzone "dolce" in un momento drammatico, che ha un po' diviso gli appassionati. Personalmente io l'ho apprezzata per il contrasto che creava tra la scena e la musica che, a mio parere, evidenziava ancora di più l'aspetto tragico di quanto stava avvenendo (per certi versi e con le dovute differenze mi ha ricordato la sequenza di "The End of Evangelion" con sotto Komm susser Tod).
In conclusione You Can (Not) Advance, pur non raggiungendo il livello della serie originale, si rileva essere un ottimo film d'animazione, un po' debole su certi lati (caratterizzazione dei personaggi), ma comunque di alto livello.
Voto: 8,5, ma stavolta, a differenza del precedente capitolo, me la sento di alzare il voto a 9 premiando sia i cambiamenti operati sia gli aspetti conservati uguali (o simili), sperando nel prossimo film per nuovi mutamenti e sviluppi.
Non mi soffermo troppo sui cambiamenti della trama per non fare spoiler, ma non posso non evidenziare la maggior importanza attribuita al rapporto tra Shinji e Rei e alla crescita umana di quest'ultima, su cui a mio parere è stato fatto un ottimo lavoro. Purtroppo non si può dire altrettanto degli altri personaggi, che rispetto alla serie sono molto meno approfonditi sul versante psicologico. Certo, ciò è logico visto il diverso formato (serie televisiva e tetralogia cinematografica), che non permette quell'approfondimento psicologico così caratteristico di Evangelion, ma come fan questo non può che dispiacere. Al contempo ritengo che un paragone troppo stretto con la serie originale possa essere fuorviante, nonché inevitabilmente deludente sul piano psicologico dei personaggi, perché il Rebuild, oltre, come ho già detto, ad avere un formato diverso, non è e non deve essere una copia della serie, e non lo devono essere neanche i personaggi e il loro sviluppo - questo ovviamente non vuol dire che si possa ignorare completamente il lato psicologico.
Un altro tasto dolente, collegato a quanto detto, è l'assoluta marginalità di Mari, il tanto atteso nuovo personaggio su cui alla fine non sappiamo ancora niente, né come carattere né come storia. C'è poi un uso parecchio abbondante del fan-service, che personalmente reputo persino eccessivo, soprattutto nella tuta dello 03 indossata da Asuka.
Passando al comparto grafico, esso è, come nel primo film, di altissimo livello e fornisce degli spettacolari scontri tra gli Eva e gli angeli. Da parte mia non reputo il lato tecnico il più importante, ma in questo caso assistere al film è stata una vera gioia per gli occhi!
La colonna sonora introduce, insieme a quelli originali, altri brani, tutti di grande impatto. A questo riguardo c'è la scelta di una canzone "dolce" in un momento drammatico, che ha un po' diviso gli appassionati. Personalmente io l'ho apprezzata per il contrasto che creava tra la scena e la musica che, a mio parere, evidenziava ancora di più l'aspetto tragico di quanto stava avvenendo (per certi versi e con le dovute differenze mi ha ricordato la sequenza di "The End of Evangelion" con sotto Komm susser Tod).
In conclusione You Can (Not) Advance, pur non raggiungendo il livello della serie originale, si rileva essere un ottimo film d'animazione, un po' debole su certi lati (caratterizzazione dei personaggi), ma comunque di alto livello.
Voto: 8,5, ma stavolta, a differenza del precedente capitolo, me la sento di alzare il voto a 9 premiando sia i cambiamenti operati sia gli aspetti conservati uguali (o simili), sperando nel prossimo film per nuovi mutamenti e sviluppi.