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8.0/10
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Nel corso del tempo, anime dopo anime, ho sviluppato un radar cosiddetto "rileva giapponesate". Con questo termine, ovviamente da intendere in senso benevolo e non denigratorio, intendo riferirmi a quelle trame, situazioni e caratterizzazioni che, vuoi per motivi di irrealismo o eccessività, risultano un po' forzate, strambe e godibili solo con notevole astrazione mentale.
Leggendo per la prima volta di quest'opera la probabilità di ricadere in queste casistiche sembrava alta: una liceale vergine che vuole avere cento "trombamici"? Mah!
Eppure, superando un crescente scetticismo, ho cominciato la visione di quest'anime e, devo proprio dirlo, mi sbagliavo!

Gli elementi vincenti sono due, in primis la trama. Nonostante a primo avviso sembri stupida e volgarotta, alla prova dei fatti si rivela invece peculiare e innovativa. L'elemento geniale è dato dal fatto che nonostante faccia spesso il verso alle scene tipiche delle commedie romantiche (sovente abbinandole a contenuti piccanti, ma mai eccessivi), di fatto essa è da ascrivere alle stesse per le situazioni che si presentano e per la centralità dei sentimenti dei protagonisti. Il senso di piacevole spiazzamento che si prova nel corso delle puntate di fatto tiene incollati allo schermo, eliminando il rischio di ripetitività.

La vera marcia in più è però costituita dalla componente legata al sesso.
Se in molti anime il fanservice può risultare fastidioso perché fine a se stesso e slegato dalla trama, in questo caso invece non solo è elemento centrale della stessa, ma è parte del particolare umorismo che pervade questa serie. Le gag, a differenza di altri casi, fanno ridere non tanto per gli ovvi riferimenti anatomici, quanto per la familiarità di certe situazioni: i primi contatti con l'altro sesso e gli annessi sentimenti (preoccupazione, imbarazzo, insicurezza) sono certo rappresentati in taluni casi in maniera esagerata in virtù della componente demenziale, ma generalmente si può dire che siano godibilissimi, in quanto coerenti con la realtà.
L'altro punto di forza è senz'altro la protagonista: Yamada è un personaggio riuscito, in quanto riesce a essere buffa, romantica e anche provocante allo stesso tempo, un mix coraggioso che si dimostra ideale per la vicenda raccontata. Il coprotagonista è stato reso in maniera "gommosa", cioè abbastanza anonimo e funzionale alla controparte femminile: una scelta azzeccata, atta a valorizzare la figura della scatenata liceale.

L'aspetto grafico si attesta su buoni livelli, pulito, con ottimi disegni e molto luminoso. Le musiche sono nel complesso orecchiabili, con un'intro deliziosa.
Se dovessi definire "B gata H Kei" direi: scherzare sul sesso e sull'amore è il miglior modo di raccontarli per quello che sono. Sono i momenti che di più segnano la nostra vita e che per più tempo ricorderemo.