Recensione
Old Boy
10.0/10
Immaginate di venire rinchiusi in un appartamento per quindici anni. Avete una televisione, un bagnetto, tutto è pulito e ordinato ed ogni giorno qualcuno che non vedete vi porta del cibo e vi addormenta con del gas alla sera. Un giorno venite inaspettatamente liberati e vi ritrovate all'ultimo piano di un grattacielo. Quale sarebbe la prima domanda che vi fareste? Quelle che di Dae-su, protagonista di "Old Boy", sono state: "Chi è stato? E perché l'ha fatto?".
Comincia così un thriller mozzafiato in cui fino all'ultimo lo spettatore resta con il fiato sospeso, cercando di scoprire l'inestricabile mistero che si cela dietro una storia così strana.
"Old Boy" è indubbiamente un capolavoro. Non ci sono altre parole per descriverlo. Innanzitutto per la trama, originalissima e costruita magistralmente, con una serie di rocamboleschi colpi di scena sul finale che lasciano lo spettatore assolutamente a bocca aperta.
Ma anche per la qualità degli attori, tutti perfetti e credibilissimi nei loro ruoli. Una carica di espressività, una mimica, un savoir-faire davvero meravigliosi. Tra parentesi, c'è da dire che la versione italiana si caratterizza per un ottimo doppiaggio che rende al meglio le capacità recitative dei protagonisti.
Altro asso nella manica del film consiste sicuramente nelle musiche, perfette nel sottolineare alcuni momenti particolarmente tragici ed immaginifici, cui fa da contraltare una fotografia veramente eccezionale.
Infine, c'è il messaggio finale di questa seconda opera della "Trilogia della Vendetta " (gli altri due titoli sono, nell'ordine, "Mr. Vendetta" e "Lady Vendetta") del regista sudcoreano Park Chan-wook. Perché siamo tutti capaci di dire che la vendetta non serve e che porta solo ulteriore sofferenze; il difficile è esprimerlo, in una maniera non banale, né buonista, come riesce ottimamente a fare questo nostro "Old Boy".
Insomma, questo film va visto da chiunque apprezzi un prodotto intellettualmente stimolante. Tanto più che, a mio avviso, è riuscito a superare nettamente il suo omonimo cartaceo da cui è tratto.
Comincia così un thriller mozzafiato in cui fino all'ultimo lo spettatore resta con il fiato sospeso, cercando di scoprire l'inestricabile mistero che si cela dietro una storia così strana.
"Old Boy" è indubbiamente un capolavoro. Non ci sono altre parole per descriverlo. Innanzitutto per la trama, originalissima e costruita magistralmente, con una serie di rocamboleschi colpi di scena sul finale che lasciano lo spettatore assolutamente a bocca aperta.
Ma anche per la qualità degli attori, tutti perfetti e credibilissimi nei loro ruoli. Una carica di espressività, una mimica, un savoir-faire davvero meravigliosi. Tra parentesi, c'è da dire che la versione italiana si caratterizza per un ottimo doppiaggio che rende al meglio le capacità recitative dei protagonisti.
Altro asso nella manica del film consiste sicuramente nelle musiche, perfette nel sottolineare alcuni momenti particolarmente tragici ed immaginifici, cui fa da contraltare una fotografia veramente eccezionale.
Infine, c'è il messaggio finale di questa seconda opera della "Trilogia della Vendetta " (gli altri due titoli sono, nell'ordine, "Mr. Vendetta" e "Lady Vendetta") del regista sudcoreano Park Chan-wook. Perché siamo tutti capaci di dire che la vendetta non serve e che porta solo ulteriore sofferenze; il difficile è esprimerlo, in una maniera non banale, né buonista, come riesce ottimamente a fare questo nostro "Old Boy".
Insomma, questo film va visto da chiunque apprezzi un prodotto intellettualmente stimolante. Tanto più che, a mio avviso, è riuscito a superare nettamente il suo omonimo cartaceo da cui è tratto.