Recensione
Sword Art Online
6.0/10
Questa recensione si divide in due parti, una prima parte schematica e una seconda parte riflessiva.
Storia, ambientazione e struttura narrativa (5/10 - peso: 50%).
"Sword Art Online" è un anime che, come da recente moda, affronta il variegato mondo dei videogiochi MMORPG. Sebbene sia piuttosto inflazionata come idea, trattandosi pur sempre di una novità, viene sfruttata dagli autori della serie in modo eccellente, creando un iniziale e crescente interesse verso lo sviluppo della storia.
La giustificazione di questo voto mediocre è da ricercare nelle scelte di trama (che si susseguono oltre un certo momento della storia) del tutto opinabili. Molti episodi sembrano come dei filler autoconclusivi, durante i quali, ai fini della trama, non accade quasi nulla, ma che tuttavia vengono sfruttati per presentarci il mondo in cui la storia di "Sword Art Online" si svolge. Il grande problema è che questi episodi, per una ragione ben precisa, perderanno completamente la loro utilità. Si parte da un'idea geniale, resa inizialmente in modo eccelso, per arrivare alla banalità, sfociando poi nel fan-service (vedere la parte riflessiva per ulteriori informazioni), nelle contraddizioni e nel pessimo gusto (alcune situazioni inconfondibilmente artificiose, ed alcuni cliché del tutto evitabili). I dialoghi fortunatamente sono molto buoni, anche se tendono a ripetersi e a diventare un po' prevedibili, anche se questo è facilmente riscontrabile in tutti gli slice of life moderni.
Video e Audio (9/10 - peso: 20%).
Risoluzione 720p per l'edizione trasmessa su Tokyo TV, 1080p per l'edizione Blu-Ray (ovviamente). Audio 2.0 Stereo Jap (Tokyo TV) - Audio 5.1 PCM Jap (Blu-Ray).
Qui non c'è niente da dire. "Sword Art Online" è una serie dell'anno 2012 animata in modo spettacolare, con eccellenti scelte registiche, scenari mozzafiato e grafiche (in particolare, mi riferisco alle interfacce di gioco che hanno a disposizione i personaggi della storia) geniali. La colonna sonora è ottima, la prima opening è eccezionale. La seconda, a mio giudizio, cala molto.
Personaggi (7/10 - peso: 30%):
Pochi personaggi all'inizio e pochi alla fine. Non è un male, per carità, ma quando mi trovo di fronte a una serie di venticinque episodi con meno di dieci personaggi essenziali, mi piacerebbe vedere una discreta caratterizzazione, oltre che uno sviluppo (ove necessario, come in questo caso). Mentre la prima è presente, anche se con degli stereotipi non poco fastidiosi, il secondo manca quasi del tutto. I personaggi sono statici.
Media ponderata: 6,4. Voto finale: 6.
Attenzione: la parte che segue contiene spoiler
Riflessioni.
Io ho visto e sentito giudizi molto discordanti tra loro per quanto riguarda "Sword Art Online". C'è chi lo odia, c'è chi lo ama... non trovo quasi mai opinioni che si collocano in mezzo a questi due schieramenti. "Sword Art Online" è una serie che già durante la prima stagione ha subito una netta divisione per quanto riguarda i contenuti e la storia, al punto che io considererei la seconda parte della serie come un'opera totalmente diversa. La grave scelta narrativa a cui alludevo nella prima parte della recensione è proprio questa. Non riesco a dare una spiegazione logica alla necessità di terminare in trenta minuti scarsi un arco narrativo bellissimo, per poi entrare a tutta manetta in una storia banale, molto più spenta rispetto alla prima parte (si perde moltissimo nel momento in cui quello che era un gioco torna a essere effettivamente un gioco, niente più vita in pericolo), piena di cliché e di pessimo gusto. Quasi come se gli autori avessero fatto un sondaggio con più opzioni, chiedendo ai fan che cosa volessero vedere negli episodi successivi (considerazione del tutto personale).
Non ho digerito molto il concetto di mandare la prima linea a schiantarsi come se fosse carne da macello (pressapochismo), né ho digerito il clima di rilassamento generale (semi-utopia), che regnava in "Sword Art Online". Sto un po' esagerando, ma un certo signor Hobbes (come fa giustamente notare un altro recensore) avrebbe molto da ridire a riguardo. E, proprio perché il gioco dura circa due anni, come è possibile che in tutto questo tempo le personalità dei giocatori non siano cambiate di una virgola?
Ma è il modo in cui si conclude la prima parte a darmi sui nervi. Hanno scelto il modo più banale possibile... bello, ma banale. Ci possono essere alcune spiegazioni più o meno logiche che possono essere usate per giustificare la modalità scelta, ma proprio perché una buona parte dell'anime viene spesa a spiegarci le fondamenta tecniche di questo programma (vi è un vero e proprio elogio al creatore, un vero e proprio "genio", che però non riesce a dare una spiegazione al perché delle sue azioni... bah!), non accetto che Kirito, a zero punti ferita, riesca a sconfiggere quel "genio" del Game Master. Volontà, karma, intervento divino, chi più ne ha più ne metta, non possono essere sfruttate per terminare il gioco nel modo che hanno scelto, dopo che si mostra come il sistema sia a prova di ogni errore, al punto da riuscire addirittura a riconoscere e terminare un suo stesso ipotetico processo malfunzionante. Non ha senso.
Poi c'è una seconda parte con una nuova ambientazione che vede il nostro protagonista, improvvisamente diventato un vero e proprio latin lover ('everybody loves Kirito'), alle prese del salvataggio della sua amata. Salvataggio che deve avvenire entro sette giorni, perché altrimenti il nuovo "genio", nemico della situazione, avrebbe sposato la povera ragazza ancora in coma. Ditemi, quanto può essere malata questa cosa? In realtà esiste una giustificazione a questa cosa, che si nasconde dietro al motivo per cui alcuni giocatori (circa trecento) non si sono ripresi successivamente all'arresto della prima esecuzione di Sword Art Online: l'idea è molto carina, ed è l'unica cosa che ho apprezzato di questa nuova storia.
Personaggi riciclati, ambientazione mal presentata e - mio Dio! - sono veramente delle Winx! Mi domando se con il passaggio tra il tredicesimo e il quattordicesimo episodio sia andato qualcosa storto con il character design. E, per finire, con la seconda parte, approda su "Sword Art Online" il pessimo gusto: Game Operator, che per qualche ragione devono assumere la forma di lumache dotate di tentacoli, per permettere la consumazione del solito tentacle rape di turno, pseudo-incesti, tette e sederi... Povertà di contenuti.
Non che questo mi abbia scandalizzato, perché tutto ciò si vede anche in molte serie, ma in "Sword Art Online" questo non doveva vedersi. L'avrei accettato se fosse stato presente nella prima parte, per poi scomparire nella seconda, ma il trend negativo mi fa solo pensare che agli autori serviva qualcosa per tappare quei cinque minuti qua e là (cinque minuti in "Sword Art Online" equivalgono ad un buon 1% del tempo totale, che, secondo me, poteva essere usato in modo migliore). Ribadisco, non è tanto il cliché a infastidirmi, quanto il contesto ove si presenta.
Detto questo, concludo con una domanda: "Caro Kirito, sei un genio della programmazione, un gamer incallito, presumo tu sia anche piuttosto benestante, visto che l'azienda che aveva in gestione Sword Art Online è fallita a causa dei rimborsi erogati alle vittime, ma come ti viene in mente di riutilizzare la stessa attrezzatura, notoriamente buggata e insicura? Vuoi farti friggere il cervello a ogni costo?"
E una domanda a "quel genio del nemico della seconda parte", anzi due:
1) "Se conosci così tanto Kirito, come ti viene in mente di dirgli in ospedale che ti saresti sposato la sua amata, sottraendogliela senza il suo stesso consenso? Per fare incavolare Kirito? Oppure per far sì che la seconda parte della serie potesse cominciare?"
2) "Se conoscevi così tanto Kirito, e sei il nuovo Game Master, ma perché non hai trattenuto Kirito all'interno del gioco dopo la prima fase? Perché sai, avere il controllo di un genio come Kirito, magari di avrebbe risparmiato un sacco di fatiche."
Se volete passare del tempo, vedendo qualcosa di insolito, "Sword Art Online" fa per voi. Non si tratta di tempo buttato, ma preparatevi ad accettare un'eventuale delusione. Se questa serie si fosse fermata all'episodio 13/14, il mio voto sarebbe stato molto più alto.
Storia, ambientazione e struttura narrativa (5/10 - peso: 50%).
"Sword Art Online" è un anime che, come da recente moda, affronta il variegato mondo dei videogiochi MMORPG. Sebbene sia piuttosto inflazionata come idea, trattandosi pur sempre di una novità, viene sfruttata dagli autori della serie in modo eccellente, creando un iniziale e crescente interesse verso lo sviluppo della storia.
La giustificazione di questo voto mediocre è da ricercare nelle scelte di trama (che si susseguono oltre un certo momento della storia) del tutto opinabili. Molti episodi sembrano come dei filler autoconclusivi, durante i quali, ai fini della trama, non accade quasi nulla, ma che tuttavia vengono sfruttati per presentarci il mondo in cui la storia di "Sword Art Online" si svolge. Il grande problema è che questi episodi, per una ragione ben precisa, perderanno completamente la loro utilità. Si parte da un'idea geniale, resa inizialmente in modo eccelso, per arrivare alla banalità, sfociando poi nel fan-service (vedere la parte riflessiva per ulteriori informazioni), nelle contraddizioni e nel pessimo gusto (alcune situazioni inconfondibilmente artificiose, ed alcuni cliché del tutto evitabili). I dialoghi fortunatamente sono molto buoni, anche se tendono a ripetersi e a diventare un po' prevedibili, anche se questo è facilmente riscontrabile in tutti gli slice of life moderni.
Video e Audio (9/10 - peso: 20%).
Risoluzione 720p per l'edizione trasmessa su Tokyo TV, 1080p per l'edizione Blu-Ray (ovviamente). Audio 2.0 Stereo Jap (Tokyo TV) - Audio 5.1 PCM Jap (Blu-Ray).
Qui non c'è niente da dire. "Sword Art Online" è una serie dell'anno 2012 animata in modo spettacolare, con eccellenti scelte registiche, scenari mozzafiato e grafiche (in particolare, mi riferisco alle interfacce di gioco che hanno a disposizione i personaggi della storia) geniali. La colonna sonora è ottima, la prima opening è eccezionale. La seconda, a mio giudizio, cala molto.
Personaggi (7/10 - peso: 30%):
Pochi personaggi all'inizio e pochi alla fine. Non è un male, per carità, ma quando mi trovo di fronte a una serie di venticinque episodi con meno di dieci personaggi essenziali, mi piacerebbe vedere una discreta caratterizzazione, oltre che uno sviluppo (ove necessario, come in questo caso). Mentre la prima è presente, anche se con degli stereotipi non poco fastidiosi, il secondo manca quasi del tutto. I personaggi sono statici.
Media ponderata: 6,4. Voto finale: 6.
Attenzione: la parte che segue contiene spoiler
Riflessioni.
Io ho visto e sentito giudizi molto discordanti tra loro per quanto riguarda "Sword Art Online". C'è chi lo odia, c'è chi lo ama... non trovo quasi mai opinioni che si collocano in mezzo a questi due schieramenti. "Sword Art Online" è una serie che già durante la prima stagione ha subito una netta divisione per quanto riguarda i contenuti e la storia, al punto che io considererei la seconda parte della serie come un'opera totalmente diversa. La grave scelta narrativa a cui alludevo nella prima parte della recensione è proprio questa. Non riesco a dare una spiegazione logica alla necessità di terminare in trenta minuti scarsi un arco narrativo bellissimo, per poi entrare a tutta manetta in una storia banale, molto più spenta rispetto alla prima parte (si perde moltissimo nel momento in cui quello che era un gioco torna a essere effettivamente un gioco, niente più vita in pericolo), piena di cliché e di pessimo gusto. Quasi come se gli autori avessero fatto un sondaggio con più opzioni, chiedendo ai fan che cosa volessero vedere negli episodi successivi (considerazione del tutto personale).
Non ho digerito molto il concetto di mandare la prima linea a schiantarsi come se fosse carne da macello (pressapochismo), né ho digerito il clima di rilassamento generale (semi-utopia), che regnava in "Sword Art Online". Sto un po' esagerando, ma un certo signor Hobbes (come fa giustamente notare un altro recensore) avrebbe molto da ridire a riguardo. E, proprio perché il gioco dura circa due anni, come è possibile che in tutto questo tempo le personalità dei giocatori non siano cambiate di una virgola?
Ma è il modo in cui si conclude la prima parte a darmi sui nervi. Hanno scelto il modo più banale possibile... bello, ma banale. Ci possono essere alcune spiegazioni più o meno logiche che possono essere usate per giustificare la modalità scelta, ma proprio perché una buona parte dell'anime viene spesa a spiegarci le fondamenta tecniche di questo programma (vi è un vero e proprio elogio al creatore, un vero e proprio "genio", che però non riesce a dare una spiegazione al perché delle sue azioni... bah!), non accetto che Kirito, a zero punti ferita, riesca a sconfiggere quel "genio" del Game Master. Volontà, karma, intervento divino, chi più ne ha più ne metta, non possono essere sfruttate per terminare il gioco nel modo che hanno scelto, dopo che si mostra come il sistema sia a prova di ogni errore, al punto da riuscire addirittura a riconoscere e terminare un suo stesso ipotetico processo malfunzionante. Non ha senso.
Poi c'è una seconda parte con una nuova ambientazione che vede il nostro protagonista, improvvisamente diventato un vero e proprio latin lover ('everybody loves Kirito'), alle prese del salvataggio della sua amata. Salvataggio che deve avvenire entro sette giorni, perché altrimenti il nuovo "genio", nemico della situazione, avrebbe sposato la povera ragazza ancora in coma. Ditemi, quanto può essere malata questa cosa? In realtà esiste una giustificazione a questa cosa, che si nasconde dietro al motivo per cui alcuni giocatori (circa trecento) non si sono ripresi successivamente all'arresto della prima esecuzione di Sword Art Online: l'idea è molto carina, ed è l'unica cosa che ho apprezzato di questa nuova storia.
Personaggi riciclati, ambientazione mal presentata e - mio Dio! - sono veramente delle Winx! Mi domando se con il passaggio tra il tredicesimo e il quattordicesimo episodio sia andato qualcosa storto con il character design. E, per finire, con la seconda parte, approda su "Sword Art Online" il pessimo gusto: Game Operator, che per qualche ragione devono assumere la forma di lumache dotate di tentacoli, per permettere la consumazione del solito tentacle rape di turno, pseudo-incesti, tette e sederi... Povertà di contenuti.
Non che questo mi abbia scandalizzato, perché tutto ciò si vede anche in molte serie, ma in "Sword Art Online" questo non doveva vedersi. L'avrei accettato se fosse stato presente nella prima parte, per poi scomparire nella seconda, ma il trend negativo mi fa solo pensare che agli autori serviva qualcosa per tappare quei cinque minuti qua e là (cinque minuti in "Sword Art Online" equivalgono ad un buon 1% del tempo totale, che, secondo me, poteva essere usato in modo migliore). Ribadisco, non è tanto il cliché a infastidirmi, quanto il contesto ove si presenta.
Detto questo, concludo con una domanda: "Caro Kirito, sei un genio della programmazione, un gamer incallito, presumo tu sia anche piuttosto benestante, visto che l'azienda che aveva in gestione Sword Art Online è fallita a causa dei rimborsi erogati alle vittime, ma come ti viene in mente di riutilizzare la stessa attrezzatura, notoriamente buggata e insicura? Vuoi farti friggere il cervello a ogni costo?"
E una domanda a "quel genio del nemico della seconda parte", anzi due:
1) "Se conosci così tanto Kirito, come ti viene in mente di dirgli in ospedale che ti saresti sposato la sua amata, sottraendogliela senza il suo stesso consenso? Per fare incavolare Kirito? Oppure per far sì che la seconda parte della serie potesse cominciare?"
2) "Se conoscevi così tanto Kirito, e sei il nuovo Game Master, ma perché non hai trattenuto Kirito all'interno del gioco dopo la prima fase? Perché sai, avere il controllo di un genio come Kirito, magari di avrebbe risparmiato un sacco di fatiche."
Se volete passare del tempo, vedendo qualcosa di insolito, "Sword Art Online" fa per voi. Non si tratta di tempo buttato, ma preparatevi ad accettare un'eventuale delusione. Se questa serie si fosse fermata all'episodio 13/14, il mio voto sarebbe stato molto più alto.