Recensione
Il castello errante di Howl
8.0/10
Ennesimo capolavoro del maestro Miyazaki, "Il Castello Errante di Howl" è una delle opere più famose e apprezzate del celeberrimo regista nipponico. Tuttavia, a mio avviso, non è il suo prodotto migliore e, pur restando un film di altissimo livello, presenta alcuni importanti difetti.
Protagonista indiscussa della pellicola è la giovane Sophie, che lavora nel negozio di famiglia finché un giorno la Strega delle Lande non la trasforma in una vecchietta, costringendola a partire in cerca della perduta giovinezza. Troverà rifugio nel castello errante di Howl, come domestica a fianco del demone del fuoco Calcifer e del giovane apprendista Markl. Tutto bene, se non fosse che Howl, all'apparenza scanzonato e superficiale sciupafemmine, si rivelerà un personaggio dal carattere molto più complesso di quello che appare, mentre la guerra incombente, con la sua potenza devastante, causerà non pochi problemi ai nostri protagonisti.
Partiamo dai lati positivi: la grafica e le musiche sono fantastiche! E' veramente un piacere per gli occhi vedere dei disegni così belli, dettagliati e realistici che, insieme a un ottimo comparto musicale, calano direttamente lo spettatore nell'atmosfera fantasy-medievale della pellicola. E ci rendiamo conto di come in un film d'animazione questo non sia un dettaglio da poco.
Anche dal doppiaggio sono rimasto positivamente colpito. Ho apprezzato in particolare Francesco Buclkaen, la voce dello stesso Howl.
I personaggi sono tutti costruiti molto bene, mai banali, con personalità complesse ed evoluzioni inaspettate, con cattivi che diventano buoni e viceversa, in puro stile Miyazaki. Inoltre, sono tutti "well round characters" la cui maturazione psicologica è evidente e profonda.
La storia, tratta dall'omonimo romanzo di Diana Wynne Jones, è originale e riesce a mescolare con sapienza il genere romantico, drammatico, comico e persino un pizzico di mistero con annessi colpi di scena (uno dei quali però un po' bruciato sbrigativamente sul finale). Tuttavia, la costruzione della trama poteva essere strutturata meglio, essendo alle volte troppo lenta e altre viceversa eccessivamente rapida, con il risultato che il film può risultare macchinoso alla prima visione. "Howl" è infatti un'opera che va rivista almeno una seconda volta per comprendere appieno tutti i passaggi, le sfumature e i piccoli dettagli del caso.
Riassumendo: "Il Castello Errante di Howl" è un film che va assolutamente visto e che colpirà positivamente tutti i neofiti del genere, nonostante non sia, a mio avviso, il capolavoro di Miyazaki.
Protagonista indiscussa della pellicola è la giovane Sophie, che lavora nel negozio di famiglia finché un giorno la Strega delle Lande non la trasforma in una vecchietta, costringendola a partire in cerca della perduta giovinezza. Troverà rifugio nel castello errante di Howl, come domestica a fianco del demone del fuoco Calcifer e del giovane apprendista Markl. Tutto bene, se non fosse che Howl, all'apparenza scanzonato e superficiale sciupafemmine, si rivelerà un personaggio dal carattere molto più complesso di quello che appare, mentre la guerra incombente, con la sua potenza devastante, causerà non pochi problemi ai nostri protagonisti.
Partiamo dai lati positivi: la grafica e le musiche sono fantastiche! E' veramente un piacere per gli occhi vedere dei disegni così belli, dettagliati e realistici che, insieme a un ottimo comparto musicale, calano direttamente lo spettatore nell'atmosfera fantasy-medievale della pellicola. E ci rendiamo conto di come in un film d'animazione questo non sia un dettaglio da poco.
Anche dal doppiaggio sono rimasto positivamente colpito. Ho apprezzato in particolare Francesco Buclkaen, la voce dello stesso Howl.
I personaggi sono tutti costruiti molto bene, mai banali, con personalità complesse ed evoluzioni inaspettate, con cattivi che diventano buoni e viceversa, in puro stile Miyazaki. Inoltre, sono tutti "well round characters" la cui maturazione psicologica è evidente e profonda.
La storia, tratta dall'omonimo romanzo di Diana Wynne Jones, è originale e riesce a mescolare con sapienza il genere romantico, drammatico, comico e persino un pizzico di mistero con annessi colpi di scena (uno dei quali però un po' bruciato sbrigativamente sul finale). Tuttavia, la costruzione della trama poteva essere strutturata meglio, essendo alle volte troppo lenta e altre viceversa eccessivamente rapida, con il risultato che il film può risultare macchinoso alla prima visione. "Howl" è infatti un'opera che va rivista almeno una seconda volta per comprendere appieno tutti i passaggi, le sfumature e i piccoli dettagli del caso.
Riassumendo: "Il Castello Errante di Howl" è un film che va assolutamente visto e che colpirà positivamente tutti i neofiti del genere, nonostante non sia, a mio avviso, il capolavoro di Miyazaki.