Recensione
"Higurashi no naku koro ni Rei" è la terza stagione della serie degli "Higurashi no naku koro ni" - o "When They Cry", in inglese - ed è composto da soli 5 episodi che si collocano temporalmente dopo la fine delle precedenti serie.
Racconta di un'altra avventura di Furude Rika, che dopo aver trascorso qualche giornata in allegria con i suoi amici Mion, Rena, Satoko e Keiichi si ritrova ad affrontare un nuovo ostacolo, che sarà diverso rispetto alle serie precedenti e che la porterà a una scelta molto difficile. È molto profonda come mini-serie, contando che in pratica la storia vera e propria si svolge nei 3 episodi centrali, mentre il 1 e il 5 sono due episodi fatti per far divertire lo spettatore e per staccare un po' dalla lunga serie degli omicidi e pazzie varie della serie precedente; essi sono molto belli e danno un tocco particolare alla serie, in modo particolare il primo, dove tutti i personaggi comparsi nel corso delle varie serie si ritrovano in piscina a inseguire Keiichi - o ad aiutarlo a scappare - a causa di una storiella sorta sul suo costume da bagno prestatogli dal proprietario del negozio dove Mion lavora part-time. Nel 5 invece è Rena la protagonista che si ritrova in una situazione assai particolare e ambigua a causa di strane pietre magiche e leggendarie. Sono belli sia gli episodi centrali sia quelli "esterni".
I personaggi sono sempre gli stessi e la loro caratterizzazione è sempre quella, forse Rena con il "gioco della caramella" e tutto quel discorso nell'episodio 4 eleva maggiormente il suo personaggio.
Le animazioni sono sensibilmente migliorate, si vede che è trascorso molto tempo dalla prima serie e questa stupenda grafica rende il tutto più godibile. Anche la prospettiva è molto più accentuata e rende meglio le varie scene. I colori sono molto più accesi e brillanti e sono quasi una gioia per gli occhi.
La colonna sonora è sempre molto buona e l'opening, "Superscription of data", è davvero molto profonda e bella, degna della serie.
Commento personale: un bell'anime, non c'è che dire e poi Higurashi è pur sempre Higurashi (a parte per la quarta serie, ma questo è un altro discorso), tuttavia data la breve durata non me la sento di dargli più di un 7, che comunque non è un brutto voto, anzi è un voto di tutto rispetto.
Racconta di un'altra avventura di Furude Rika, che dopo aver trascorso qualche giornata in allegria con i suoi amici Mion, Rena, Satoko e Keiichi si ritrova ad affrontare un nuovo ostacolo, che sarà diverso rispetto alle serie precedenti e che la porterà a una scelta molto difficile. È molto profonda come mini-serie, contando che in pratica la storia vera e propria si svolge nei 3 episodi centrali, mentre il 1 e il 5 sono due episodi fatti per far divertire lo spettatore e per staccare un po' dalla lunga serie degli omicidi e pazzie varie della serie precedente; essi sono molto belli e danno un tocco particolare alla serie, in modo particolare il primo, dove tutti i personaggi comparsi nel corso delle varie serie si ritrovano in piscina a inseguire Keiichi - o ad aiutarlo a scappare - a causa di una storiella sorta sul suo costume da bagno prestatogli dal proprietario del negozio dove Mion lavora part-time. Nel 5 invece è Rena la protagonista che si ritrova in una situazione assai particolare e ambigua a causa di strane pietre magiche e leggendarie. Sono belli sia gli episodi centrali sia quelli "esterni".
I personaggi sono sempre gli stessi e la loro caratterizzazione è sempre quella, forse Rena con il "gioco della caramella" e tutto quel discorso nell'episodio 4 eleva maggiormente il suo personaggio.
Le animazioni sono sensibilmente migliorate, si vede che è trascorso molto tempo dalla prima serie e questa stupenda grafica rende il tutto più godibile. Anche la prospettiva è molto più accentuata e rende meglio le varie scene. I colori sono molto più accesi e brillanti e sono quasi una gioia per gli occhi.
La colonna sonora è sempre molto buona e l'opening, "Superscription of data", è davvero molto profonda e bella, degna della serie.
Commento personale: un bell'anime, non c'è che dire e poi Higurashi è pur sempre Higurashi (a parte per la quarta serie, ma questo è un altro discorso), tuttavia data la breve durata non me la sento di dargli più di un 7, che comunque non è un brutto voto, anzi è un voto di tutto rispetto.