Recensione
"Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo" è il terzo film della serie "Rebuild of Evangelion", arrivato dopo tre anni di attesa come seguito di "You Can (Not) Advance". Parlare del film evitando il minimo spoiler non è facile, perciò <b>seppur limitati, attenzione agli spoiler.</b>
Cercare di giudicare questo film è una cosa molto difficile, in quanto sembra quasi che il regista abbia fatto di tutto per "impedircelo": in effetti all'inizio del film il nostro Third Children Shinji si trova catapultato in una realtà di cui non sa nulla, senza che abbia la minima idea di cosa sta succedendo, visto che il mondo è andato avanti senza di lui per molti anni; nessuno pare voler prendere la briga di spiegargli la situazione e, anzi, i cambiamenti caratteriali dei personaggi lo confondono se possibile ancora maggiormente; così lui va avanti trascinato dagli eventi, senza sapere cosa fare, aggrappato a quella che lui crede essere una certezza (il salvataggio di Rei alla fine del 2.0), ma sempre più sconvolto dallo scoprire cosa questo pare aver comportato. Il risultato è che lo spettatore è perfettamente in grado di immedesimarsi in Shinji, in quanto anche lui come il protagonista non capisce cosa sta succedendo. In effetti il film è stato scritto appositamente per non svelare nessuno dei suoi misteri, ma anzi aggiungerne molti. Questo lo rende appunto difficile da giudicare senza aver visto il film successivo, perché da esso dipenderà quanto della matassa verrà dipanato e quanto invece rimarrà irrisolto.
Passando all'analisi della trama, il film pare quasi avere un messaggio chiaro: le azioni hanno sempre delle conseguenze e spesso cercare di rimediare può essere difficile o peggiorare la situazione; ma non è detto che alla fine non si possa avere ancora un'altra possibilità. In effetti mentre passano i minuti ci si rende sempre più conto che qualcosa nel mondo è cambiato rispetto al 2.0 ed è proprio uno dei principali personaggi, Kaworu, a rivelare lo stato delle cose e i profondi mutamenti che la Terra ha dovuto subire a causa delle azioni di Shinji: il paesaggio apocalittico che ci si trova davanti è l'immagine della sua colpa, le conseguenze delle sue azioni; se questo non bastasse, il povero Third Children apprende la verità su Rei e sapere che tutto ciò che ha fatto alla fine non ha portato a nulla se non a distruzione lo getta nella disperazione più profonda. Il film in effetti pare voler puntare a rappresentare al massimo il suo smarrimento e il suo dolore nello scoprire alcune cose, così come il non sapere nulla di altre; è un film molto semplice da questo punto di vista, che non cerca di stupire e far saltare sul divano con grandi scene d'azione come era avvenuto con il 2.0. In effetti i combattimenti, presenti nella prima e terza parte del film, sono spettacolari ma più misurati.
Passiamo all'altro protagonista del film, Kaworu: in questo film l'unica persona a trattare con gentilezza il protagonista è proprio lui. Il suo rapporto con esso è tracciato molto bene nella pellicola, tanto che la parte centrale del film è in gran parte dedicata alla crescita della sintonia dei due, tramite il bellissimo parallelismo del suonare al pianoforte. Il tema della musica, sempre importante in Evangelion, qui raggiunge la sua massima espressione. In effetti è proprio Kaworu a rivelare e ad addossare la responsabilità dello stato del mondo a Shinji, ma gli dà anche una speranza di poter rimediare alla fine del film, anche se poi le cose vanno diversamente.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, le new entry hanno troppo poco spazio in effetti per poterne fare una vera analisi; quelli che invece conosciamo, come Misato e Asuka, appaiono molto diversi caratterialmente, induriti dagli anni tanto da lasciare esterrefatto Shinji per le loro reazioni. Per quanto riguarda Rei, invece, in questo film scopriamo parte della verità su di lei (chi conosce la serie già lo sapeva) e questo giustifica in pieno il suo comportamento durante il film: in effetti mai come nel 3.0 Rei rappresenta l'immagine della "bambola" intenta solo a eseguire gli ordini senza preoccuparsi di cose come sentimenti o legami tra persone. Già il cubicolo dove vive ben rappresenta la scarsa cura per se stessa, come se si ritenesse un oggetto sostituibile, non una persona. In effetti una delle cose più tristi del film è vedere come Shinji cerchi costantemente di riallacciare i rapporti con lei, senza ottenere risposte o la ben che minima reazione alle sue attenzioni, come il portarle tutti quei libri che a lei piace leggere. Lo scoprire che chi ha davanti non è la Rei che conosceva è la goccia che fa traboccare il suo vaso già colmo di dolore. Proprio a questo punto però la Rei che vediamo inizia a prendere una minima coscienza di sé, tanto che alla fine del film possiamo supporre abbia preso la prima decisione autonoma della propria vita; resterà da vedere come si svilupperà il futuro di Rei nell'ultimo film.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, questo film raggiunge altissimi livelli: le animazioni sono splendide e le ambientazioni tra le più significative viste in Evangelion, soprattutto per quanto riguarda la desolazione del quartier generale della Nerv; la colonna sonora non usa molte tracce della serie classica, ma quelle presenti sono splendide, come "Gods Message", "L'Apôtre de la Lune" e "From Beethoven 9", per citarne alcune.
In definitiva penso che 9 sia un voto adeguato, anche se un giudizio definitivo potrà essere dato solo dopo l'uscita del 4.0. Comunque, per quello che ha mostrato, la serie del Rebuild si è smarcata definitivamente dell'originale e il progetto è entrato nel vivo; a questo punto possiamo e dobbiamo sicuramente sperare che l'ultimo film porti una degna conclusione di questo nuovo viaggio nel mondo di Evangelion cominciato nel 2006.
Cercare di giudicare questo film è una cosa molto difficile, in quanto sembra quasi che il regista abbia fatto di tutto per "impedircelo": in effetti all'inizio del film il nostro Third Children Shinji si trova catapultato in una realtà di cui non sa nulla, senza che abbia la minima idea di cosa sta succedendo, visto che il mondo è andato avanti senza di lui per molti anni; nessuno pare voler prendere la briga di spiegargli la situazione e, anzi, i cambiamenti caratteriali dei personaggi lo confondono se possibile ancora maggiormente; così lui va avanti trascinato dagli eventi, senza sapere cosa fare, aggrappato a quella che lui crede essere una certezza (il salvataggio di Rei alla fine del 2.0), ma sempre più sconvolto dallo scoprire cosa questo pare aver comportato. Il risultato è che lo spettatore è perfettamente in grado di immedesimarsi in Shinji, in quanto anche lui come il protagonista non capisce cosa sta succedendo. In effetti il film è stato scritto appositamente per non svelare nessuno dei suoi misteri, ma anzi aggiungerne molti. Questo lo rende appunto difficile da giudicare senza aver visto il film successivo, perché da esso dipenderà quanto della matassa verrà dipanato e quanto invece rimarrà irrisolto.
Passando all'analisi della trama, il film pare quasi avere un messaggio chiaro: le azioni hanno sempre delle conseguenze e spesso cercare di rimediare può essere difficile o peggiorare la situazione; ma non è detto che alla fine non si possa avere ancora un'altra possibilità. In effetti mentre passano i minuti ci si rende sempre più conto che qualcosa nel mondo è cambiato rispetto al 2.0 ed è proprio uno dei principali personaggi, Kaworu, a rivelare lo stato delle cose e i profondi mutamenti che la Terra ha dovuto subire a causa delle azioni di Shinji: il paesaggio apocalittico che ci si trova davanti è l'immagine della sua colpa, le conseguenze delle sue azioni; se questo non bastasse, il povero Third Children apprende la verità su Rei e sapere che tutto ciò che ha fatto alla fine non ha portato a nulla se non a distruzione lo getta nella disperazione più profonda. Il film in effetti pare voler puntare a rappresentare al massimo il suo smarrimento e il suo dolore nello scoprire alcune cose, così come il non sapere nulla di altre; è un film molto semplice da questo punto di vista, che non cerca di stupire e far saltare sul divano con grandi scene d'azione come era avvenuto con il 2.0. In effetti i combattimenti, presenti nella prima e terza parte del film, sono spettacolari ma più misurati.
Passiamo all'altro protagonista del film, Kaworu: in questo film l'unica persona a trattare con gentilezza il protagonista è proprio lui. Il suo rapporto con esso è tracciato molto bene nella pellicola, tanto che la parte centrale del film è in gran parte dedicata alla crescita della sintonia dei due, tramite il bellissimo parallelismo del suonare al pianoforte. Il tema della musica, sempre importante in Evangelion, qui raggiunge la sua massima espressione. In effetti è proprio Kaworu a rivelare e ad addossare la responsabilità dello stato del mondo a Shinji, ma gli dà anche una speranza di poter rimediare alla fine del film, anche se poi le cose vanno diversamente.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, le new entry hanno troppo poco spazio in effetti per poterne fare una vera analisi; quelli che invece conosciamo, come Misato e Asuka, appaiono molto diversi caratterialmente, induriti dagli anni tanto da lasciare esterrefatto Shinji per le loro reazioni. Per quanto riguarda Rei, invece, in questo film scopriamo parte della verità su di lei (chi conosce la serie già lo sapeva) e questo giustifica in pieno il suo comportamento durante il film: in effetti mai come nel 3.0 Rei rappresenta l'immagine della "bambola" intenta solo a eseguire gli ordini senza preoccuparsi di cose come sentimenti o legami tra persone. Già il cubicolo dove vive ben rappresenta la scarsa cura per se stessa, come se si ritenesse un oggetto sostituibile, non una persona. In effetti una delle cose più tristi del film è vedere come Shinji cerchi costantemente di riallacciare i rapporti con lei, senza ottenere risposte o la ben che minima reazione alle sue attenzioni, come il portarle tutti quei libri che a lei piace leggere. Lo scoprire che chi ha davanti non è la Rei che conosceva è la goccia che fa traboccare il suo vaso già colmo di dolore. Proprio a questo punto però la Rei che vediamo inizia a prendere una minima coscienza di sé, tanto che alla fine del film possiamo supporre abbia preso la prima decisione autonoma della propria vita; resterà da vedere come si svilupperà il futuro di Rei nell'ultimo film.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, questo film raggiunge altissimi livelli: le animazioni sono splendide e le ambientazioni tra le più significative viste in Evangelion, soprattutto per quanto riguarda la desolazione del quartier generale della Nerv; la colonna sonora non usa molte tracce della serie classica, ma quelle presenti sono splendide, come "Gods Message", "L'Apôtre de la Lune" e "From Beethoven 9", per citarne alcune.
In definitiva penso che 9 sia un voto adeguato, anche se un giudizio definitivo potrà essere dato solo dopo l'uscita del 4.0. Comunque, per quello che ha mostrato, la serie del Rebuild si è smarcata definitivamente dell'originale e il progetto è entrato nel vivo; a questo punto possiamo e dobbiamo sicuramente sperare che l'ultimo film porti una degna conclusione di questo nuovo viaggio nel mondo di Evangelion cominciato nel 2006.