Recensione
Trigun
9.0/10
"Trigun" è uno di quegli anime che hanno segnato un'epoca. Anche per questo magari la mia recensione potrebbe apparire un po' di parte, ma non è così. Dopo averlo visto la prima volta decisi di comprare il manga e così, dopo aver letto anche questo, posso dire che l'anime mi ha soddisfatta, e non poco.
La trama non è delle più interessanti, o almeno all'inizio: ambientata in un futuro non ben definito in un pianeta ancor meno definito, ritroviamo tanti uomini che, grazie alla criogenesi, sono riusciti ad abbandonare la Terra, ormai luogo invivibile, e colonizzare un nuovo pianeta. Però questo non è dei migliori, caratterizzato da un territorio principalmente desertico, e porta gli uomini a far fronte a innumerevoli problemi legati alla scarsità delle risorse, come acqua e cibo. Non vi sono molte ferrovie o strade, è tutto tornato a un'epoca che noi potremmo definire "western", ma nel contempo con tecnologie anacronistiche che la maggior parte della popolazione non può neanche permettersi, in quanto la piramide sociale è caratterizzata da una base enorme e una cima ben ristretta. Con questa ambientazione completamente originale e innovativa inizia la storia di Vash the Stampede, l'uomo più ricercato al mondo in quanto "tifone umanoide" e distruttore di intere città in pochissimi istanti.
Questa opera mette insieme moltissimi elementi tutti ben delineati, ma amalgamati tra loro in modo egregio. Con disegni dai tratti sfuggenti e a volte fin troppo allungati e spigolosi, "Trigun" è un continuo sovrapporsi di personaggi che senza lunghi dialoghi riescono a far capire il disagio di quell'epoca lontana e la felicità per le cose più semplici, esplicando con una certa crudeltà e ruvidezza la sottile linea, quasi impercettibile, tra il bene e il male.
Le musiche danno all'anime un tocco di anacronismo totale, tra una sigla iniziale piena di carica e musiche strumentali per tutta la puntata. I personaggi, purtroppo, non vengono trattati fino in fondo come invece avviene nel manga e questa probabilmente è la più grande pecca dell'anime, che senza il manga lascia un po' di dubbi e po' di perplessità. Ogni puntata è colma di intensità, ma l'autore è anche in grado di alternare momenti di grandissima riflessione a momenti esilaranti che rendono questo anime molto scorrevole.
Concludendo, ritengo che "Trigun" all'epoca fu uno dei più grandi capolavori, ma, purtroppo, paragonandolo al manga, si percepisce la mancanza di un po' di trama che darebbe un'ulteriore spessore ai personaggi. D'altro canto, l'anime ha semplificato molto le linee di disegno del manga, rendendo la visione molto piacevole. Ritengo che si possa vedere anche senza leggere il manga e apprezzarlo comunque in quanto un ottimo prodotto.
La trama non è delle più interessanti, o almeno all'inizio: ambientata in un futuro non ben definito in un pianeta ancor meno definito, ritroviamo tanti uomini che, grazie alla criogenesi, sono riusciti ad abbandonare la Terra, ormai luogo invivibile, e colonizzare un nuovo pianeta. Però questo non è dei migliori, caratterizzato da un territorio principalmente desertico, e porta gli uomini a far fronte a innumerevoli problemi legati alla scarsità delle risorse, come acqua e cibo. Non vi sono molte ferrovie o strade, è tutto tornato a un'epoca che noi potremmo definire "western", ma nel contempo con tecnologie anacronistiche che la maggior parte della popolazione non può neanche permettersi, in quanto la piramide sociale è caratterizzata da una base enorme e una cima ben ristretta. Con questa ambientazione completamente originale e innovativa inizia la storia di Vash the Stampede, l'uomo più ricercato al mondo in quanto "tifone umanoide" e distruttore di intere città in pochissimi istanti.
Questa opera mette insieme moltissimi elementi tutti ben delineati, ma amalgamati tra loro in modo egregio. Con disegni dai tratti sfuggenti e a volte fin troppo allungati e spigolosi, "Trigun" è un continuo sovrapporsi di personaggi che senza lunghi dialoghi riescono a far capire il disagio di quell'epoca lontana e la felicità per le cose più semplici, esplicando con una certa crudeltà e ruvidezza la sottile linea, quasi impercettibile, tra il bene e il male.
Le musiche danno all'anime un tocco di anacronismo totale, tra una sigla iniziale piena di carica e musiche strumentali per tutta la puntata. I personaggi, purtroppo, non vengono trattati fino in fondo come invece avviene nel manga e questa probabilmente è la più grande pecca dell'anime, che senza il manga lascia un po' di dubbi e po' di perplessità. Ogni puntata è colma di intensità, ma l'autore è anche in grado di alternare momenti di grandissima riflessione a momenti esilaranti che rendono questo anime molto scorrevole.
Concludendo, ritengo che "Trigun" all'epoca fu uno dei più grandi capolavori, ma, purtroppo, paragonandolo al manga, si percepisce la mancanza di un po' di trama che darebbe un'ulteriore spessore ai personaggi. D'altro canto, l'anime ha semplificato molto le linee di disegno del manga, rendendo la visione molto piacevole. Ritengo che si possa vedere anche senza leggere il manga e apprezzarlo comunque in quanto un ottimo prodotto.