logo GamerClick.it

5.0/10
-

Mi sono avvicinata a questa serie per un solo motivo: me ne hanno parlato così tanto, mi sono sentita ripetere tante di quelle volte «Vedilo, vedilo!» che alla fine l'ho fatto per non sentire più gli altri. E anche per curiosità, certo. Perché, voglio dire, dopo il primo, il secondo, il terzo, alla fine ti chiedi che abbia di speciale 'sta serie per piacere tanto.
Probabilmente sarò strana io, sarò una persona troppo acida, che non dà valore all'amicizia, che non sa godersi dei bei ragazzi, che, boh, qualsiasi commento vi va di fare sulla mia persona mi va bene lo stesso, ma a me, questa serie non ha lasciato niente. Anzi, l'unico motivo per cui l'ho finita è stato perché volevo sapere come avrebbero risolto la cosa e i famosi misteri che si celavano dietro i vari personaggi.

Ma partiamo da loro, i famosi ragazzi: signori miei, che piattume. Dove starebbe la profondità dei personaggi? Certo, non nego che Rin sia quello più compless(at)o, ma il suo famoso trauma è talmente idiota, talmente stupido, che mi cadono le braccia. Molto più seria, invece, era la questione di Makoto che però è stata liquidata in pochissime scene.
Ma il problema non è soltanto questo: è tutto l'impianto che non mi piace. I protagonisti (tranne Rin, almeno fino a un certo punto) sono tutto amore-sorrisi-amicizia con scene al limite del diabete. Cioè, Se fossi un ragazzo io mi offenderei a vedermi tratteggiato come un cretino. Tutti vogliono nuotare con Haru. Tutti vogliono il bene di Haru. Ma Haru tanto tipo da meritare tutto ciò non mi pare: se ne sta sempre per conto suo, in acqua, non parla, non fa niente. Diciamo che non esiste e fanno tutto gli altri. E va bene che capiscono il "lui interiore", ma io non lo vedo.
E la trama? Dov'è la trama? Questo anime parla di uno sport. E uno sport è sacrificio, sudore, ore e ore di lavoro. Invece 'sti qui stanno sì sempre in acqua, ma a sparare fesserie sul voler nuotare con Haru. Rei in poche puntate, da non saper nuotare, può gareggiare a certi livelli. Oh, andiamo! Qualsiasi anime sportivo dà più valore gli allenamenti, ai regolamenti, alle partite. Qua, invece, il nuoto mi sembra solo utilizzato per il fanservice gratuito.
Perché, sì, signori, è questo il punto: questa serie piace tanto al gentil sesso perché ci sono così tante scene equivoche tra i ragazzi, che neanche il più ingenuo del mondo non noterebbe strani discorsi tra i ragazzi. Cosa che può piacere e non piacere. A me piace, di solito, ma qui mi sembra così troppo marcato che alla fine mi irrita, avessero fatto uno yaoi, me lo sarei goduta di più!
I ragazzi sono perennemente in costume. E mostrano i muscoli. Anche l'unica ragazza del gruppo, invece di pensare a trovarsi un fidanzato, come in qualsiasi altra serie (e nella vita reale), pensa solo a guardare i muscoli (ok, forse questo potrebbe essere elemento innovativo, ma per come è stato fatto mi ha solo infastidita). Praticamente, Gou incarna qualsiasi fangirl. Che poi, siamo seri: ho visto tanti anime, io, e di ragazzi strafighi su cui sbavare, ne ho visti a BIZZEFFE migliori di 'sti qui. Perché sì, il chara non è male, ma c'è di meglio: voglio dire, se si vuol creare una serie di figoni, fate dei disegni migliori. O sono io ad avere standard troppo elevati? Non che siano così brutti, eh; ma ecco, non ispirano la fangirl che è in me.
L'unica cosa che si salva davvero in questa sere sono i doppiatori che, alla fine, mi fanno solo pena: Mamoru Miyano, figlio mio, passi da Light a quell'idiota di Rin: mi spiace tanto per te.
Le canzoni sono carine, ma niente di più; praticamente, sono i ragazzi che cantano, quindi sono canzonette da idol (come quello di Uta no Prince, né più né meno).

Insomma, ragazze (perché, ragazzi miei, vi voglio troppo bene per consigliarvi 'sta cosa): vedetelo solo se amate il fanservice; se siete nuotatrici vere, se pensate di trovare un anime SERIO sullo sport... guardate altro, che è meglio!