Recensione
"Yahari Ore no Seishun Rabukome wa Machigatte Iru" è una serie di tredici episodi, diretta da Ai Yoshimura e prodotto dalla Brain Base ("Mawaru Penguindrum"), trasposizione delle light novel scritte da Wataru Watari, e splendidamente illustrate da Ponkon8.
L'opera tenta di distinguersi nel panorama dell'animazione, e lo fa inserendo in un chara design tutto sommato ordinario - seppur lievemente spigoloso - una "normale" storia d'ambientazione scolastica gestita in maniera inusuale. Lo spettatore viene guidato dentro i monologhi dell'adolescente Hachiman, cinico e solitario individuo che proporrà sin dall'inizio interessanti riflessioni sull'amicizia e sull'interazione sociale tra esseri umani, spesso stupendo per l'acume e la precisione nel descrivere le situazioni. Dalla perenne condizione di solitudine sgorgano fuori le perle acide del protagonista, e la percezione della sua realtà è talmente distorta da risultare comica. In piena coerenza con ogni cinico, Hachiman vuole prendere le distanze dalla mediocrità quotidiana e dalla vita superficiale costruita e adottata come modello dal resto della gente, considerate come gigantesche illusioni.
Questo si manifesta nei dialoghi che ci introducono alla seconda figura della vicenda, Yukino Yukinoshita, il membro principale del Club dei Volontari. Yukino superficialmente può sembrare la tipica ragazza più bella della scuola e con ottimi voti, ma dimostra presto di avere una profondità psicologica ben definita. Schiettezza, contro-battute e una sorta di antipatia naturale verso il protagonista la rendono il personaggio con più potere intellettuale dell'intero anime.
A loro si accoda Yuigahama, che, se fossimo in presenza di un anime normale, corrisponderebbe alla solita ragazza un po' svampita alla quale la recente animazione ci ha abituato. Come per gli altri personaggi l'aspetto psicologico vuole andare oltre, e a una ricerca di identità e di un comportamento adatto da applicare alle situazioni normali si aggiungono osservazione, confronto e ammirazione verso i due compagni. Il personaggio funge da completamento, ribadendo concetti meno evidenti e analizzando spesso le conseguenze delle loro affermazioni. Come fa notare in una delle prime puntate, Hachiman e Yukino non hanno assolutamente paura di quello che dicono e non si preoccupano di ferire le persone con le loro elucubrazioni.
Nel corso di questi episodi si pone grande attenzione alle regole non verbali e al rapporto con gli altri in ogni piccola sfaccettatura. Qualsiasi parola ha la sua importanza, indipendentemente dal contesto in cui viene espressa. In ogni puntata ci si può confrontare e mettere in discussione il modo di vivere comune; sotto questo aspetto "OreGairu" si rivela decisamente brillante.
I difetti, meglio definibili come punti che non ho gradito, non sono moltissimi, però hanno un loro peso. Quest'anime ha un ritmo lento e non succede assolutamente nulla, o meglio, c'è la presenza di una sottotrama, ma è molto evanescente e non è il fulcro come ci si sarebbe aspettati. Non avrei certamente voluto superpoteri o combattimenti sanguinosi, ma un minimo di trama sostanziosa che potesse evidenziare in maniera più netta la progressiva crescita dei protagonisti sì, perché se non si è completamente coinvolti si rischia di cadere agevolmente nella trappola della noia.
I dialoghi, pur evidenziando le piccolezze quotidiane a cui non si fa caso - soprattutto dal punto di vista comportamentale - avrebbero goduto di maggior interesse se inseriti in un contesto più accattivante.
Alcuni personaggi non mi hanno convinto molto. E anche se potrebbe sembrare non mi riferisco al trap - visto che almeno lui ha un senso - ma al tizio con la 'chuunibyou', completamente inutile e irritante, destinato a rovinarmi la visione con la semplice presenza.
La OST è abbastanza innocua, eccezion fatta per la bella opening a cura di Nagi Yanagi e le musiche adottate negli episodi finali. Le animazioni sono abbastanza al risparmio, ma la regia in momenti particolari sa essere efficace, gestendo bene effetti e colori.
In conclusione, non è un in nessun modo un brutto anime, data soprattutto la psicologia sopra la media, ma per tutta una serie di piccoli difetti non può considerarsi un capolavoro. Se cercate qualcosa di insolito, con dei monologhi/dialoghi intelligenti e siete disposti a mettere in secondo piano la trama, ve ne consiglio la visione.
Il voto corretto, da interpretare esclusivamente come indice di gradimento e non come validità dell'opera, è 7/8.
L'opera tenta di distinguersi nel panorama dell'animazione, e lo fa inserendo in un chara design tutto sommato ordinario - seppur lievemente spigoloso - una "normale" storia d'ambientazione scolastica gestita in maniera inusuale. Lo spettatore viene guidato dentro i monologhi dell'adolescente Hachiman, cinico e solitario individuo che proporrà sin dall'inizio interessanti riflessioni sull'amicizia e sull'interazione sociale tra esseri umani, spesso stupendo per l'acume e la precisione nel descrivere le situazioni. Dalla perenne condizione di solitudine sgorgano fuori le perle acide del protagonista, e la percezione della sua realtà è talmente distorta da risultare comica. In piena coerenza con ogni cinico, Hachiman vuole prendere le distanze dalla mediocrità quotidiana e dalla vita superficiale costruita e adottata come modello dal resto della gente, considerate come gigantesche illusioni.
Questo si manifesta nei dialoghi che ci introducono alla seconda figura della vicenda, Yukino Yukinoshita, il membro principale del Club dei Volontari. Yukino superficialmente può sembrare la tipica ragazza più bella della scuola e con ottimi voti, ma dimostra presto di avere una profondità psicologica ben definita. Schiettezza, contro-battute e una sorta di antipatia naturale verso il protagonista la rendono il personaggio con più potere intellettuale dell'intero anime.
A loro si accoda Yuigahama, che, se fossimo in presenza di un anime normale, corrisponderebbe alla solita ragazza un po' svampita alla quale la recente animazione ci ha abituato. Come per gli altri personaggi l'aspetto psicologico vuole andare oltre, e a una ricerca di identità e di un comportamento adatto da applicare alle situazioni normali si aggiungono osservazione, confronto e ammirazione verso i due compagni. Il personaggio funge da completamento, ribadendo concetti meno evidenti e analizzando spesso le conseguenze delle loro affermazioni. Come fa notare in una delle prime puntate, Hachiman e Yukino non hanno assolutamente paura di quello che dicono e non si preoccupano di ferire le persone con le loro elucubrazioni.
Nel corso di questi episodi si pone grande attenzione alle regole non verbali e al rapporto con gli altri in ogni piccola sfaccettatura. Qualsiasi parola ha la sua importanza, indipendentemente dal contesto in cui viene espressa. In ogni puntata ci si può confrontare e mettere in discussione il modo di vivere comune; sotto questo aspetto "OreGairu" si rivela decisamente brillante.
I difetti, meglio definibili come punti che non ho gradito, non sono moltissimi, però hanno un loro peso. Quest'anime ha un ritmo lento e non succede assolutamente nulla, o meglio, c'è la presenza di una sottotrama, ma è molto evanescente e non è il fulcro come ci si sarebbe aspettati. Non avrei certamente voluto superpoteri o combattimenti sanguinosi, ma un minimo di trama sostanziosa che potesse evidenziare in maniera più netta la progressiva crescita dei protagonisti sì, perché se non si è completamente coinvolti si rischia di cadere agevolmente nella trappola della noia.
I dialoghi, pur evidenziando le piccolezze quotidiane a cui non si fa caso - soprattutto dal punto di vista comportamentale - avrebbero goduto di maggior interesse se inseriti in un contesto più accattivante.
Alcuni personaggi non mi hanno convinto molto. E anche se potrebbe sembrare non mi riferisco al trap - visto che almeno lui ha un senso - ma al tizio con la 'chuunibyou', completamente inutile e irritante, destinato a rovinarmi la visione con la semplice presenza.
La OST è abbastanza innocua, eccezion fatta per la bella opening a cura di Nagi Yanagi e le musiche adottate negli episodi finali. Le animazioni sono abbastanza al risparmio, ma la regia in momenti particolari sa essere efficace, gestendo bene effetti e colori.
In conclusione, non è un in nessun modo un brutto anime, data soprattutto la psicologia sopra la media, ma per tutta una serie di piccoli difetti non può considerarsi un capolavoro. Se cercate qualcosa di insolito, con dei monologhi/dialoghi intelligenti e siete disposti a mettere in secondo piano la trama, ve ne consiglio la visione.
Il voto corretto, da interpretare esclusivamente come indice di gradimento e non come validità dell'opera, è 7/8.