Recensione
The Tatami Galaxy
9.0/10
Recensione di Marco Onizuka
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Visionario, onirico, stravagante, questo è principalmente "The Tatami Galaxy", un fantastico e innovativo anime.
Apparentemente, la trama può sembrare piuttosto normale, ma fin da subito si capisce che così non è. Il protagonista in ogni episodio ritorna da dove aveva iniziato, scegliendo un altro percorso universitario, e puntualmente finisce male tra varie disavventure e crisi. Il bello è che spesso alcune situazioni si ripetono, o il protagonista incontra di nuovo alcuni personaggi, e in teoria non dovrebbe ricordarsi di loro, visto che ogni episodio dovrebbe essere indipendente dall'altro; invece così non è, visto che attraverso alcune gag il regista ce lo fa notare, come ad esempio la gag della vecchietta che prevede il futuro, che ad ogni episodio chiede 1000 yen in più, e il protagonista si accorge dell'aumento ogni volta, nonostante in teoria non l'abbia mai incontrata. Piccole chicche sparse qua e là, colpi di genio, stravaganti affreschi di quotidianità che viene trasformata in follia, in esagerazione, in bizzarrie. Splendido il protagonista, che rispecchia alla perfezione, o almeno in molte occasioni, secondo me, lo spettatore che si trova a guardare questo anime, e sicuramente non sarà uno spettatore ordinario, così come non è l'anime: un protagonista che inizialmente ci mette tutta la buona volontà per fare qualcosa, ma poi man mano si lascia andare, non ce la fa, si accorge di non essere adatto ai frenetici ritmi della gente normale, uno che crede che se avesse fatto un'altra scelta tutto sarebbe andato per il meglio, quando invece anche in quel caso la scelta si rivela un fallimento. Bellissimo anche il suo modo velocissimo di parlare, in cui esprime una marea di pensieri, uno più bello dell'altro, visto che rispecchia molto anche il mio modo di pensare. Ottimi anche gli altri personaggi, ognuno con una sua particolarità, con qualcosa di strano e insolito nel loro carattere o nei loro modi di fare. Ma veniamo alla regia, il vero punto forte di questo anime strabiliante: colori sgargianti, veri e propri affreschi catturati in una naturalezza da far rabbrividire, vere e proprie opere d'arte incastonate tra una scena e l'altra. La "realtà" mostrata in "The Tatami Galaxy" è trasformista, contorta, infinita, ogni scena può cambiare improvvisamente, può subire cambi di colore, i personaggi possono trasformarsi, possono apparire sotto forma di ombre, si può esplorare nel loro corpo, o far parlare metaforicamente alcune parti di loro (come la simpaticissima gag del cavallo, che credo tutti capiranno vedendo), a volte si possono anche trovare alcune scene di vera e propria vita reale con persone in carne ed ossa. Sicuramente è da menzionare la decima puntata, una delle più folli, geniali e rivoluzionarie puntate di tutti gli anime in assoluto che abbia visto, un vero e proprio punto d'arrivo per la perfezione.
In definitiva, non mi sento però di dare un 10, perché qualche episodio non è proprio stato il massimo, mentre in altri si raggiungevano picchi di genialità altissima, e, se tutti gli episodi fossero stati così, sarebbe stato davvero qualcosa di assolutamente perfetto, ma in ogni caso un 9 e mezzo non glielo toglie nessuno. Un'importante opera, un vero e proprio esperimento della regia, riuscito benissimo, un anime da osservare bene e da capire, lasciandosi trasportare dall'incantevole mondo di immagini mostrato in ogni episodio. Fantastico.
Apparentemente, la trama può sembrare piuttosto normale, ma fin da subito si capisce che così non è. Il protagonista in ogni episodio ritorna da dove aveva iniziato, scegliendo un altro percorso universitario, e puntualmente finisce male tra varie disavventure e crisi. Il bello è che spesso alcune situazioni si ripetono, o il protagonista incontra di nuovo alcuni personaggi, e in teoria non dovrebbe ricordarsi di loro, visto che ogni episodio dovrebbe essere indipendente dall'altro; invece così non è, visto che attraverso alcune gag il regista ce lo fa notare, come ad esempio la gag della vecchietta che prevede il futuro, che ad ogni episodio chiede 1000 yen in più, e il protagonista si accorge dell'aumento ogni volta, nonostante in teoria non l'abbia mai incontrata. Piccole chicche sparse qua e là, colpi di genio, stravaganti affreschi di quotidianità che viene trasformata in follia, in esagerazione, in bizzarrie. Splendido il protagonista, che rispecchia alla perfezione, o almeno in molte occasioni, secondo me, lo spettatore che si trova a guardare questo anime, e sicuramente non sarà uno spettatore ordinario, così come non è l'anime: un protagonista che inizialmente ci mette tutta la buona volontà per fare qualcosa, ma poi man mano si lascia andare, non ce la fa, si accorge di non essere adatto ai frenetici ritmi della gente normale, uno che crede che se avesse fatto un'altra scelta tutto sarebbe andato per il meglio, quando invece anche in quel caso la scelta si rivela un fallimento. Bellissimo anche il suo modo velocissimo di parlare, in cui esprime una marea di pensieri, uno più bello dell'altro, visto che rispecchia molto anche il mio modo di pensare. Ottimi anche gli altri personaggi, ognuno con una sua particolarità, con qualcosa di strano e insolito nel loro carattere o nei loro modi di fare. Ma veniamo alla regia, il vero punto forte di questo anime strabiliante: colori sgargianti, veri e propri affreschi catturati in una naturalezza da far rabbrividire, vere e proprie opere d'arte incastonate tra una scena e l'altra. La "realtà" mostrata in "The Tatami Galaxy" è trasformista, contorta, infinita, ogni scena può cambiare improvvisamente, può subire cambi di colore, i personaggi possono trasformarsi, possono apparire sotto forma di ombre, si può esplorare nel loro corpo, o far parlare metaforicamente alcune parti di loro (come la simpaticissima gag del cavallo, che credo tutti capiranno vedendo), a volte si possono anche trovare alcune scene di vera e propria vita reale con persone in carne ed ossa. Sicuramente è da menzionare la decima puntata, una delle più folli, geniali e rivoluzionarie puntate di tutti gli anime in assoluto che abbia visto, un vero e proprio punto d'arrivo per la perfezione.
In definitiva, non mi sento però di dare un 10, perché qualche episodio non è proprio stato il massimo, mentre in altri si raggiungevano picchi di genialità altissima, e, se tutti gli episodi fossero stati così, sarebbe stato davvero qualcosa di assolutamente perfetto, ma in ogni caso un 9 e mezzo non glielo toglie nessuno. Un'importante opera, un vero e proprio esperimento della regia, riuscito benissimo, un anime da osservare bene e da capire, lasciandosi trasportare dall'incantevole mondo di immagini mostrato in ogni episodio. Fantastico.