Recensione
Gundress
4.0/10
Mettiamo subito in chiaro un aspetto: se siete, come me, irresistibilmente attratti dal character design di Shirow difficilmente riuscirete a resistere alla tentazione di guardare Gundress. Poi, se avete anche un minimo di senso critico, difficilmente resisterete alla tentazione di scriverne una recensione per evitare ad altri di cadere nella stessa trappola.
Gundress è ambientato in una metropoli del futuro martoriata dalla cyber-criminalità e difesa, oltre dalle deboli forze dell'ordine, anche dalla task force "Angel Arms" che è costituita interamente da agenti-ragazze. Questo team si occupa, in via non "ufficiale", di sistemare i casi più delicati entrando in azione con potenti robot-esoscheletri chiamati "landmate" (termine mutuato dal più famoso Appleseed). L'intreccio si focalizza in particolare sul personaggio dell'agente Alissa, il cui misterioso passato è collegato a quello di un criminale coinvolto in un traffico di armi altamente distruttive. Questo criminale incrocerà il suo destino con quello delle Angel Arms nel corso di una delicata missione.
Come si può evincere, l'originalità non regna sovrana in Gundress e anche i colpi di scena durante il film scarseggiano. Questo potrebbe spiegare per quale motivo questo titolo abbia avuto scarsa distribuzione e anche scarsi fondi di realizzazione, visto che in patria ne venne pubblicata inizialmente una versione incompleta per recuperare le risorse necessarie a completarlo.
Personalmente credo che il character design di Shirow sia l'unico vero aspetto salvabile di questo titolo, che fa davvero acqua sotto tutti gli altri punti di vista: l'animazione è appena sufficiente, il mecha-design è piuttosto sciatto, i meccanismi narrativi e i dialoghi sanno tutti di già visto e sentito mille altre volte (e meglio). Non bisogna farsi ingannare nemmeno dal look abbastanza "vintage" del disegno, perchè Gundress è stato pubblicato nel 1999 anche se l'animazione, il mecha design e la sceneggiatura sembrano più un prodotto low-budget del decennio precedente.
Tirando le somme: non consiglio Gundress a nessuno se non ai fan sfegatati del verbo di Shirow (anche se complessivamente la sua influenza è qui abbastanza limitata) o a coloro che vanno matti per le storie condite da un po' di blando "girl power" e altrettanto blando fanservice su uno scenario futuristico. Chi cerca il meglio della fantascienza shirowiana farebbe bene a riprendere i superclassici come Ghost in the Shell ed Appleseed, chi vuole toni più leggeri potrebbe puntare sulla serie di Dominion. Se si cercano un po' di armature robotiche, ambientazioni cyberpunk e fanciulle in stile 'vintage' ci sono sempre Bubblegum Crisis e affini. Chi ha già visto tutti questi titoli...potrebbe essere attratto da Gundress a patto di abbassare, e di parecchio, il livello delle pretese e tenendo conto (aspetto non del tutto trascurabile) che si tratta di un'opera posteriore a tutte quelle sopracitate.
PS: attualmente (gennaio 2014) è reperibile solo una versione ben sottotitolata dall'SSA Fansub. Difficilmente ne vedremo una versione doppiata in Italiano - ma oserei dire che possiamo farcene tranquillamente una ragione.
Gundress è ambientato in una metropoli del futuro martoriata dalla cyber-criminalità e difesa, oltre dalle deboli forze dell'ordine, anche dalla task force "Angel Arms" che è costituita interamente da agenti-ragazze. Questo team si occupa, in via non "ufficiale", di sistemare i casi più delicati entrando in azione con potenti robot-esoscheletri chiamati "landmate" (termine mutuato dal più famoso Appleseed). L'intreccio si focalizza in particolare sul personaggio dell'agente Alissa, il cui misterioso passato è collegato a quello di un criminale coinvolto in un traffico di armi altamente distruttive. Questo criminale incrocerà il suo destino con quello delle Angel Arms nel corso di una delicata missione.
Come si può evincere, l'originalità non regna sovrana in Gundress e anche i colpi di scena durante il film scarseggiano. Questo potrebbe spiegare per quale motivo questo titolo abbia avuto scarsa distribuzione e anche scarsi fondi di realizzazione, visto che in patria ne venne pubblicata inizialmente una versione incompleta per recuperare le risorse necessarie a completarlo.
Personalmente credo che il character design di Shirow sia l'unico vero aspetto salvabile di questo titolo, che fa davvero acqua sotto tutti gli altri punti di vista: l'animazione è appena sufficiente, il mecha-design è piuttosto sciatto, i meccanismi narrativi e i dialoghi sanno tutti di già visto e sentito mille altre volte (e meglio). Non bisogna farsi ingannare nemmeno dal look abbastanza "vintage" del disegno, perchè Gundress è stato pubblicato nel 1999 anche se l'animazione, il mecha design e la sceneggiatura sembrano più un prodotto low-budget del decennio precedente.
Tirando le somme: non consiglio Gundress a nessuno se non ai fan sfegatati del verbo di Shirow (anche se complessivamente la sua influenza è qui abbastanza limitata) o a coloro che vanno matti per le storie condite da un po' di blando "girl power" e altrettanto blando fanservice su uno scenario futuristico. Chi cerca il meglio della fantascienza shirowiana farebbe bene a riprendere i superclassici come Ghost in the Shell ed Appleseed, chi vuole toni più leggeri potrebbe puntare sulla serie di Dominion. Se si cercano un po' di armature robotiche, ambientazioni cyberpunk e fanciulle in stile 'vintage' ci sono sempre Bubblegum Crisis e affini. Chi ha già visto tutti questi titoli...potrebbe essere attratto da Gundress a patto di abbassare, e di parecchio, il livello delle pretese e tenendo conto (aspetto non del tutto trascurabile) che si tratta di un'opera posteriore a tutte quelle sopracitate.
PS: attualmente (gennaio 2014) è reperibile solo una versione ben sottotitolata dall'SSA Fansub. Difficilmente ne vedremo una versione doppiata in Italiano - ma oserei dire che possiamo farcene tranquillamente una ragione.