Recensione
Nuocome (Ore no nounai sentakushi ga, gakuen love come wo zenryoku de jama shiteiru) è una commedia dell'autunno 2013, prodotta dallo studio Diomedea e tratta dall'omonima light novel. La storia si basa su Kanade Amakusa, uno sfortunato ragazzo affetto da una "maledizione", la scelta assoluta: all'improvviso, nelle situazioni o nei momenti più disparati, due o più scelte appaiono davanti ai suoi occhi, dettate da un dio che pare volersi prendere gioco di lui; egli, nonostante le opzioni siano spesso umilianti e non-sense, è costretto a sceglierne una ed eseguirla, pena forti e sempre maggiori dolori al cervello; questo come è ovvio rovina costantemente i suoi rapporti interpersonali, permettendogli così suo malgrado di entrare a far parte della cerchia di persone più strambe del suo istituto… riuscirà in qualche modo a guarire da questa condanna?
Questa commedia è forse una delle più riuscite degli ultimi anni, tante sono le risate che riesce a suscitare: la trama non è complessa (seguiamo semplicemente il protagonista che cerca di districarsi quanto può tra le scelte mentre tenta di liberarsi dalla maledizione eseguendo delle prove) ma sono talmente tanti i non-sense, le citazioni (mitico il "nice boat" di Yukihira), le situazioni imbarazzanti e i personaggi improbabili da lasciare spiazzati e con le lacrime agli occhi ad ogni episodio. Forse solo i giochi di parole non possono essere apprezzati a meno di non essere un conoscitore del giapponese, ma questo ovviamente non è da reputare come colpa alla serie. La scelta di inserire quindi nella vita reale delle scelte, tipiche di videogiochi come le visual novel, si rivela molto originale e azzeccata, permettendo di dare vita a gag che altrimenti in condizioni normali non avrebbero mai potuto esistere, perché sarebbero apparse completamente fuori luogo.
I personaggi, non poteva essere altrimenti, sono abbastanza strambi (in senso positivo): il protagonista costantemente perseguitato dalle scelte viene portato ad interagire con varie persone (soprattutto ragazze, da qui la caratteristica harem dell'anime) che vengono in qualche modo isolati (i cinque rifiutati) o idolatrati (i cinque popolari) dai compagni proprio per i loro comportamenti eccentrici; a questi si aggiunge la bionda Chocolat, inviata dal cielo per aiutare il protagonista ma che si rivela anche lei una stramba affamata di dolci, che non aiuterà affatto il povero protagonista; molti di loro risultano parodie di personaggi classici degli anime (come la tettona o la loli sorellina) e proprio per questo riescono a divertire e sorprendere per alcune caratteristiche uniche che prendono in giro gli stereotipi. Menzione particolare va al personaggio di Yukihira Furano, che spicca con i suoi giochi di parole e frecciate dette con una perfetta poker face, risultando autentica mattatrice di molti episodi della serie.
Se le animazioni sono sostanzialmente nella norma (l'anime non punta certo su questo) così come le tracce audio, comunque orecchiabili e ben adeguate ai momenti divertenti, un plauso va fatto ai doppiatori, in particolare quelli di Yukihira Furano e Kanade Amakusa: le loro voci sono incredibilmente adatte e rendono perfettamente credibile cosa provano e subiscono i personaggi nei vari momenti, fattore a parer mio decisivo nella riuscita o meno di battute o scene comiche; la doppiatrice di Yukihira per esempio cambia talmente tonalità di voce in base al comportamento della ragazza (sottolineandone così la sua personalità duplice) da sembrare quasi un'altra persona.
In definitiva un titolo ottimo che si eleva a livelli superiori rispetto a molte altre commedie prodotte, riuscendo a far ridere veramente di gusto e non solo a strappare sorrisi.
Questa commedia è forse una delle più riuscite degli ultimi anni, tante sono le risate che riesce a suscitare: la trama non è complessa (seguiamo semplicemente il protagonista che cerca di districarsi quanto può tra le scelte mentre tenta di liberarsi dalla maledizione eseguendo delle prove) ma sono talmente tanti i non-sense, le citazioni (mitico il "nice boat" di Yukihira), le situazioni imbarazzanti e i personaggi improbabili da lasciare spiazzati e con le lacrime agli occhi ad ogni episodio. Forse solo i giochi di parole non possono essere apprezzati a meno di non essere un conoscitore del giapponese, ma questo ovviamente non è da reputare come colpa alla serie. La scelta di inserire quindi nella vita reale delle scelte, tipiche di videogiochi come le visual novel, si rivela molto originale e azzeccata, permettendo di dare vita a gag che altrimenti in condizioni normali non avrebbero mai potuto esistere, perché sarebbero apparse completamente fuori luogo.
I personaggi, non poteva essere altrimenti, sono abbastanza strambi (in senso positivo): il protagonista costantemente perseguitato dalle scelte viene portato ad interagire con varie persone (soprattutto ragazze, da qui la caratteristica harem dell'anime) che vengono in qualche modo isolati (i cinque rifiutati) o idolatrati (i cinque popolari) dai compagni proprio per i loro comportamenti eccentrici; a questi si aggiunge la bionda Chocolat, inviata dal cielo per aiutare il protagonista ma che si rivela anche lei una stramba affamata di dolci, che non aiuterà affatto il povero protagonista; molti di loro risultano parodie di personaggi classici degli anime (come la tettona o la loli sorellina) e proprio per questo riescono a divertire e sorprendere per alcune caratteristiche uniche che prendono in giro gli stereotipi. Menzione particolare va al personaggio di Yukihira Furano, che spicca con i suoi giochi di parole e frecciate dette con una perfetta poker face, risultando autentica mattatrice di molti episodi della serie.
Se le animazioni sono sostanzialmente nella norma (l'anime non punta certo su questo) così come le tracce audio, comunque orecchiabili e ben adeguate ai momenti divertenti, un plauso va fatto ai doppiatori, in particolare quelli di Yukihira Furano e Kanade Amakusa: le loro voci sono incredibilmente adatte e rendono perfettamente credibile cosa provano e subiscono i personaggi nei vari momenti, fattore a parer mio decisivo nella riuscita o meno di battute o scene comiche; la doppiatrice di Yukihira per esempio cambia talmente tonalità di voce in base al comportamento della ragazza (sottolineandone così la sua personalità duplice) da sembrare quasi un'altra persona.
In definitiva un titolo ottimo che si eleva a livelli superiori rispetto a molte altre commedie prodotte, riuscendo a far ridere veramente di gusto e non solo a strappare sorrisi.