Recensione
Wolf Children
10.0/10
Recensione di Sebastian87
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Un piccolo capolavoro dell'animazione giapponese: la semplice storia della vita di Ame e Yuki, i due bambini lupo, e della loro incrollabile madre, alle prese con le incertezze della crescita che ogni bambino, e per conseguenza ogni genitore, si trova ad affrontare.
Mamoru Hosoda ci racconta tredici anni di vita di Hana, una giovane donna di origine modesta, dedita all'impegno e al sorriso come chiavi di volta per reggere le fatiche della vita, che, innamoratasi di un uomo-lupo in grado di cambiare a suo piacimento forma tra l'una e l'altra specie, si ritrova faccia a faccia non soltanto con le difficoltà che ogni madre incontra mettendo al mondo dei figli, ma anche col costante rischio che la città, fredda e cinica, intraveda le orecchie da lupo che inavvertitamente Ame e Yuki lasciano apparire alla prima occasione buona.
Coglie nel segno l'idea di utilizzare una figura come quella del licantropo, tradizionalmente spaventosa, per mostrare il difficile rapporto che il mondo ha rispetto alla diversità. Il film è incredibilmente coinvolgente: per tutte le due ore di durata, ci si riscopre a ridere e piangere insieme ai protagonisti, in un impeto di emotività che perdura anche dopo i titoli di coda.
La storia scorre fluida, anche grazie alle sagge scelte grafiche che integrano tecniche d'animazione tradizionale in 2D con le tecniche digitali in 3D. Il mondo mostratoci da Takaaki Yamashita, direttore della fotografia, è un mondo dettagliato e coerente, ricco di colori e di vita, in cui fanno da padroni la natura incontaminata delle montagne giapponesi e cieli sempre diversi e fortemente allegorici. I nomi di Ame (pioggia) e Yuki (neve), scelti non a caso, celebrano il tempo scandito dall'incedere delle stagioni, che diventeranno una sfida importante per Hana e per i bambini.
Una colonna sonora eccellente, modellata sulle scene così finemente da integrarsi con esse in modo compiuto, accompagna il racconto esaltandone i momenti di climax senza mai distrarre dalla narrazione.
L'educazione è il tema principale della storia: la difficile alternativa tra scegliere la strada migliore per i propri figli e far seguire loro quella che sentono più adatta alla loro crescita. Ma sono molti i valori positivi che questo film riscopre: la tenacia, la solidarietà, la capacità di annullare pregiudizi e barriere. Adatto sia alla mente di un adulto sia all'animo più innocente di un bambino, è un capolavoro che potrebbe senz'altro rappresentare una tappa importante nella corretta crescita di un figlio, al pari delle storie che un tempo ci venivano raccontate prima di prendere sonno. Una fiaba moderna che scalda l'animo di chi si apre ad ascoltarla.
Mamoru Hosoda ci racconta tredici anni di vita di Hana, una giovane donna di origine modesta, dedita all'impegno e al sorriso come chiavi di volta per reggere le fatiche della vita, che, innamoratasi di un uomo-lupo in grado di cambiare a suo piacimento forma tra l'una e l'altra specie, si ritrova faccia a faccia non soltanto con le difficoltà che ogni madre incontra mettendo al mondo dei figli, ma anche col costante rischio che la città, fredda e cinica, intraveda le orecchie da lupo che inavvertitamente Ame e Yuki lasciano apparire alla prima occasione buona.
Coglie nel segno l'idea di utilizzare una figura come quella del licantropo, tradizionalmente spaventosa, per mostrare il difficile rapporto che il mondo ha rispetto alla diversità. Il film è incredibilmente coinvolgente: per tutte le due ore di durata, ci si riscopre a ridere e piangere insieme ai protagonisti, in un impeto di emotività che perdura anche dopo i titoli di coda.
La storia scorre fluida, anche grazie alle sagge scelte grafiche che integrano tecniche d'animazione tradizionale in 2D con le tecniche digitali in 3D. Il mondo mostratoci da Takaaki Yamashita, direttore della fotografia, è un mondo dettagliato e coerente, ricco di colori e di vita, in cui fanno da padroni la natura incontaminata delle montagne giapponesi e cieli sempre diversi e fortemente allegorici. I nomi di Ame (pioggia) e Yuki (neve), scelti non a caso, celebrano il tempo scandito dall'incedere delle stagioni, che diventeranno una sfida importante per Hana e per i bambini.
Una colonna sonora eccellente, modellata sulle scene così finemente da integrarsi con esse in modo compiuto, accompagna il racconto esaltandone i momenti di climax senza mai distrarre dalla narrazione.
L'educazione è il tema principale della storia: la difficile alternativa tra scegliere la strada migliore per i propri figli e far seguire loro quella che sentono più adatta alla loro crescita. Ma sono molti i valori positivi che questo film riscopre: la tenacia, la solidarietà, la capacità di annullare pregiudizi e barriere. Adatto sia alla mente di un adulto sia all'animo più innocente di un bambino, è un capolavoro che potrebbe senz'altro rappresentare una tappa importante nella corretta crescita di un figlio, al pari delle storie che un tempo ci venivano raccontate prima di prendere sonno. Una fiaba moderna che scalda l'animo di chi si apre ad ascoltarla.