Recensione
Persona 4 The Animation
7.0/10
Ho passato ore a giocare a Persona 4, circa 150 in totale. Sinceramente lo ritengo tra i migliori giochi dell'era PS2 e lo consiglio sempre a chi mi chieda un parere sui JRPG. Ho appena concluso la visione della trasposizione animata, questo Persona 4 The Animation: il responso?
Innanzi tutto la trama: la storyline principale è abbastanza complessa, si snoda come un thriller attraverso un'arco temporale di un'anno esatto. Nella tranquilla cittadina di Inaba, dove il nostro protagonista è appena arrivato, cominciano ad esserci inspiegabili omicidi, per cui le vittime vengono trovate appese ad antenne. Per caso il nostro, insieme ai suoi nuovi amici scopre di poter evocare degli spiriti, chiamati Persona, ed il gruppetto si porrà delle domande: cosa sono davvero le Persona? chi è l'assassino arrivato ad Inaba? E perché uccide in un simile modo? E' collegato al misterioso Midnight Channel?
Questa la storia principale che in realtà non si sviluppa in 25 puntate, dato che circa la metà di esse può essere ricondotta ad uno stile narrativo diverso, decisamente più vicino al genere "commedia scolastica demenziale" piuttosto che al thriller/mistery. Un'alchimia di generi che se nel gioco originale funzionava a meraviglia, dato che il "simulatore di appuntamento" era fondamentale per proseguire nell'avventura "battagliera", in questo anime può dare la sensazione di trovarsi di fronte a parecchie puntate filler. I numerosi personaggi secondari entrano ed escono, spesso con una visibilità limitata ad una sola puntata o poco più: per chi come me si ricorda benissimo i loro nomi o le loro storie sarà un piacevole riepilogo, ma è possibile che altri lo trovino incomprensibile.
I comprimari del protagonista sono azzeccati e ben caratterizzati, hanno storie e motivazioni interessanti, anche se qualcuno abbastanza tirata; non tanto per un errore nella caratterizzazione del personaggio, quanto piuttosto per una mancanza di tempo nel mostrare la loro completa evoluzione. Inoltre potrebbe dare fastidio il modo in cui entrano in possesso dei loro poteri, dato che sebbene in salse diverse, la meccanica è sempre la stessa.
Graficamente c'è sempre il solito problema: perché in una scuola si distinguono sempre e solo i protagonisti, mentre gli altri ragazzi e ragazze sono totalmente anonimi e uguali tra di loro? Ma questo è un problema di concezione giapponese, quindi sorvoliamo. Per il resto, il design è azzeccato - seppur identico a quello del videogame - i combattimenti abbastanza movimentati, anche se spesso non si capisce cosa stia accadendo. Da menzionare l'inserimento di alcuni fermi immagine dei protagonisti in pose plastiche mentre fanno attacchi combinati: una evidente citazione del gioco che faceva lo stesso, ma qui potrebbe per alcuni risultare fuori luogo.
Il finale può essere reputato buonista, banale e poco approfondito, ma come al solito, è un problema della riduzione anime: il classico "potere dell'amicizia" (qui chiamato Social Link) nel gioco originale è veramente, tangibilmente, il potere più forte di tutti, perché lo si sente coltivato giorno per giorno ed ogni errore porta ad un indebolimento delle nostre Persona. Le evoluzioni, le fusioni, i cambi di Persona sono possibili solo perché si fanno amicizie, si diventa adulti, si ottengono risultati con sacrificio ma anche grande soddisfazione. Mi spiace che questo traspare poco dall'anime proprio perché poco e male è spiegato il potere dei Social Link e dei suoi effetti, così somiglia al finale di uno di quegli shonen stile "Rave", con l'amicizia che tutto può perché lo dice l'autore.
Menzione d'onore alle musiche, sempre ispirate e piazzate al momento giusto - anche se quasi nessuna non-originale, ma tutte prese di peso dall'opera ispiratrice.
Persona 4 The Animation ha, a mio avviso, un unico grande difetto: è un prodotto realizzato quasi esclusivamente per i fan del gioco, che può piacere anche a chi non l'ha giocato (per carità, la storia è comprensibilissima) mentre per alcune forzature di sceneggiatura può risultare poco digeribile ad altri. Il responso quindi è: se vi piacciono anime dove spesso la storia principale a sfondo essenzialmente action viene interrotta da puntate di demenzialità gratuita spesso al limite del cliché (alla "Full Metal Panic!" per capirci), allora fa per voi, per tutti gli altri forse prima è meglio se vi giocate il videogame sulla vostra vecchia e polverosa PS2.
Il mio voto tiene quindi in conto di ciò ed è stato abbassato in funzione di questo, altrimenti un 8/9 non glielo levava nessuno.
Innanzi tutto la trama: la storyline principale è abbastanza complessa, si snoda come un thriller attraverso un'arco temporale di un'anno esatto. Nella tranquilla cittadina di Inaba, dove il nostro protagonista è appena arrivato, cominciano ad esserci inspiegabili omicidi, per cui le vittime vengono trovate appese ad antenne. Per caso il nostro, insieme ai suoi nuovi amici scopre di poter evocare degli spiriti, chiamati Persona, ed il gruppetto si porrà delle domande: cosa sono davvero le Persona? chi è l'assassino arrivato ad Inaba? E perché uccide in un simile modo? E' collegato al misterioso Midnight Channel?
Questa la storia principale che in realtà non si sviluppa in 25 puntate, dato che circa la metà di esse può essere ricondotta ad uno stile narrativo diverso, decisamente più vicino al genere "commedia scolastica demenziale" piuttosto che al thriller/mistery. Un'alchimia di generi che se nel gioco originale funzionava a meraviglia, dato che il "simulatore di appuntamento" era fondamentale per proseguire nell'avventura "battagliera", in questo anime può dare la sensazione di trovarsi di fronte a parecchie puntate filler. I numerosi personaggi secondari entrano ed escono, spesso con una visibilità limitata ad una sola puntata o poco più: per chi come me si ricorda benissimo i loro nomi o le loro storie sarà un piacevole riepilogo, ma è possibile che altri lo trovino incomprensibile.
I comprimari del protagonista sono azzeccati e ben caratterizzati, hanno storie e motivazioni interessanti, anche se qualcuno abbastanza tirata; non tanto per un errore nella caratterizzazione del personaggio, quanto piuttosto per una mancanza di tempo nel mostrare la loro completa evoluzione. Inoltre potrebbe dare fastidio il modo in cui entrano in possesso dei loro poteri, dato che sebbene in salse diverse, la meccanica è sempre la stessa.
Graficamente c'è sempre il solito problema: perché in una scuola si distinguono sempre e solo i protagonisti, mentre gli altri ragazzi e ragazze sono totalmente anonimi e uguali tra di loro? Ma questo è un problema di concezione giapponese, quindi sorvoliamo. Per il resto, il design è azzeccato - seppur identico a quello del videogame - i combattimenti abbastanza movimentati, anche se spesso non si capisce cosa stia accadendo. Da menzionare l'inserimento di alcuni fermi immagine dei protagonisti in pose plastiche mentre fanno attacchi combinati: una evidente citazione del gioco che faceva lo stesso, ma qui potrebbe per alcuni risultare fuori luogo.
Il finale può essere reputato buonista, banale e poco approfondito, ma come al solito, è un problema della riduzione anime: il classico "potere dell'amicizia" (qui chiamato Social Link) nel gioco originale è veramente, tangibilmente, il potere più forte di tutti, perché lo si sente coltivato giorno per giorno ed ogni errore porta ad un indebolimento delle nostre Persona. Le evoluzioni, le fusioni, i cambi di Persona sono possibili solo perché si fanno amicizie, si diventa adulti, si ottengono risultati con sacrificio ma anche grande soddisfazione. Mi spiace che questo traspare poco dall'anime proprio perché poco e male è spiegato il potere dei Social Link e dei suoi effetti, così somiglia al finale di uno di quegli shonen stile "Rave", con l'amicizia che tutto può perché lo dice l'autore.
Menzione d'onore alle musiche, sempre ispirate e piazzate al momento giusto - anche se quasi nessuna non-originale, ma tutte prese di peso dall'opera ispiratrice.
Persona 4 The Animation ha, a mio avviso, un unico grande difetto: è un prodotto realizzato quasi esclusivamente per i fan del gioco, che può piacere anche a chi non l'ha giocato (per carità, la storia è comprensibilissima) mentre per alcune forzature di sceneggiatura può risultare poco digeribile ad altri. Il responso quindi è: se vi piacciono anime dove spesso la storia principale a sfondo essenzialmente action viene interrotta da puntate di demenzialità gratuita spesso al limite del cliché (alla "Full Metal Panic!" per capirci), allora fa per voi, per tutti gli altri forse prima è meglio se vi giocate il videogame sulla vostra vecchia e polverosa PS2.
Il mio voto tiene quindi in conto di ciò ed è stato abbassato in funzione di questo, altrimenti un 8/9 non glielo levava nessuno.