Recensione
Hamatora
6.0/10
Recensione di Anonimo Sulla Terra
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Serie invernale appena conclusasi, Hamatora è un'anime del genere 'poliziesco' in cui nel mondo una piccola parte della popolazione possiede super poteri, chiamati Minimum Holder. I nostri protagonisti lavorano come detective privati in un'agenzia investigativa detta 'Hamatora' , il cui ufficio sarebbe un bar, i quali verranno presto coinvolti in una serie di casi di omicidio in cui le vittime sono portatori di Minimum, proprio come loro.
Diciamo subito che la componente poliziesca è decisamente debole e carente in questa serie, causa la semplicità della risoluzione dei casi, rispetto al solito tema dell'integrazione difficile tra umani privi di potere e non , benché in questa serie è stato accentuato lo sfruttamento e gli apparenti privilegi riservati ai 'Minimum Holder' e focalizzando l'attenzione sull'invidia che le persone normali provano nei loro confronti.
Come potete vedere la trama è semplice e poco originale, non è una novità né necessariamente un difetto, tuttavia è scorrevole ed abbastanza interessante con qualche discreto colpo di scena, salvo l'intromissione di episodi sconnessi alla trama principale che spezzano il ritmo guastando non poco la visione.
I personaggi in generale non possiedono una caratterizzazione entusiasmante, ma almeno per molti è stato fornito un background tramite flashback capace di renderli più credibili e più comprensibili le loro azioni. Tuttavia tra questi troviamo tre personalità decisamente più complesse e meglio caratterizzate: il protagonista Nice è considerato un genio pure tra i ' Minimum Holder' e possiede un atteggiamento tutt'altro che eroico visto che fa ciò che gli pare e piace, uno spirito libero che odia gli incoscienti e chi non pensa alle conseguenze delle proprie azioni; Alt è un detective con il potenziale di avere un 'Minimum' ma mai espresso, e ciò gli provoca spesso un senso di inadeguatezza e un forte desiderio di dare il massimo in ogni cosa; l'antagonista principale possiede un distorto senso della pietà in cui crede di poter salvare le persone deboli, le persone comuni, donando il potere, Minimum, dalla loro 'misera condizione' rendendolo un buon personaggio simile a Makishima di Psycho Pass senza ahimè il suo carisma ma ci accontenta.
Il reparto tecnico è molto buono, animazioni fluide dai colori ben nitidi e soprattutto senza evidenti cali durante il proseguo della serie, quindi da questo punto di vista non ci sono problemi.
Il finale invece lascia molte cose in sospeso causa la scena finale che spiazza bene lo spettatore dando l'impressione di una futura seconda serie, sempre che ci sia causa incassi soddisfacenti, e il combattimento finale è stato troppo sbrigativo e con troppi dialoghi, quando ormai non c'era più nulla da dire. In sostanza Hamatora è una serie godibile con la consapevolezza che richiede necessariamente un seguito per concludere gli avvenimenti lasciati in sospeso, con una sceneggiatura lineare e leggera salvo scene stagnanti e inutili dal punto di vista della trama e un cast discreto ma neanche memorabile: la classica serie da vedere senza nessuna pretesa.
Diciamo subito che la componente poliziesca è decisamente debole e carente in questa serie, causa la semplicità della risoluzione dei casi, rispetto al solito tema dell'integrazione difficile tra umani privi di potere e non , benché in questa serie è stato accentuato lo sfruttamento e gli apparenti privilegi riservati ai 'Minimum Holder' e focalizzando l'attenzione sull'invidia che le persone normali provano nei loro confronti.
Come potete vedere la trama è semplice e poco originale, non è una novità né necessariamente un difetto, tuttavia è scorrevole ed abbastanza interessante con qualche discreto colpo di scena, salvo l'intromissione di episodi sconnessi alla trama principale che spezzano il ritmo guastando non poco la visione.
I personaggi in generale non possiedono una caratterizzazione entusiasmante, ma almeno per molti è stato fornito un background tramite flashback capace di renderli più credibili e più comprensibili le loro azioni. Tuttavia tra questi troviamo tre personalità decisamente più complesse e meglio caratterizzate: il protagonista Nice è considerato un genio pure tra i ' Minimum Holder' e possiede un atteggiamento tutt'altro che eroico visto che fa ciò che gli pare e piace, uno spirito libero che odia gli incoscienti e chi non pensa alle conseguenze delle proprie azioni; Alt è un detective con il potenziale di avere un 'Minimum' ma mai espresso, e ciò gli provoca spesso un senso di inadeguatezza e un forte desiderio di dare il massimo in ogni cosa; l'antagonista principale possiede un distorto senso della pietà in cui crede di poter salvare le persone deboli, le persone comuni, donando il potere, Minimum, dalla loro 'misera condizione' rendendolo un buon personaggio simile a Makishima di Psycho Pass senza ahimè il suo carisma ma ci accontenta.
Il reparto tecnico è molto buono, animazioni fluide dai colori ben nitidi e soprattutto senza evidenti cali durante il proseguo della serie, quindi da questo punto di vista non ci sono problemi.
Il finale invece lascia molte cose in sospeso causa la scena finale che spiazza bene lo spettatore dando l'impressione di una futura seconda serie, sempre che ci sia causa incassi soddisfacenti, e il combattimento finale è stato troppo sbrigativo e con troppi dialoghi, quando ormai non c'era più nulla da dire. In sostanza Hamatora è una serie godibile con la consapevolezza che richiede necessariamente un seguito per concludere gli avvenimenti lasciati in sospeso, con una sceneggiatura lineare e leggera salvo scene stagnanti e inutili dal punto di vista della trama e un cast discreto ma neanche memorabile: la classica serie da vedere senza nessuna pretesa.