Recensione
Toaru Hikuushi e no Koiuta
7.0/10
Ultimamente gli editori di anime giapponesi hanno preso la brutta piega di suddividere la durata di titoli importanti e promettenti in diverse stagioni di circa tredici puntate. Il che normalmente non sarebbe neanche un problema, ma il punto è che in realtà nessuno assicura che "ci sarà" realmente una seconda stagione. L'editore, infatti, per mille motivi potrebbe decidere di non finanziare più il progetto, e di dedicare le proprie risorse ad altre serie. E questo fa ancor più male quando l’anime finisce con parecchie cose lasciate in sospeso, come è il caso di questo "Pilot's Love Song", che viene interrotto proprio sul più bello. Stranamente, poi, ci sono delle serie stupidissime di cui se ne fanno diverse stagioni e, viceversa, anime che potrebbero stare tranquillamente in dieci puntate ma che vengono allungati all'estremo pur di raggiungere quota ventisei. Misteri dell'animazione giapponese...
Ma veniamo al dunque: com'è questo anime? E' una storia ambientata in un mondo steampunk, dove strambi aeroplani (che sembrano catorci da Prima Guerra Mondiale) decollano da navi da guerra volanti super-corazzate, che a loro volta decollano da enormi isole svolazzanti!
L'ambientazione e alcuni particolari della trama ricordano per certi versi "Last Exile", ma a differenza di quest'ultimo, "Pilot's Love Song" dedica più spazio alle relazioni sentimentali e d'amicizia fra i piloti dell'accademia, avvicinandosi maggiormente a titoli quali "Aquarion Evol", ma perdendo abbastanza in termini di epica. Globalmente, infatti, l'anime non è malaccio, ma, purtroppo, c'è un qualcosa che impedisce a "Pilot's Love Song" di raggiungere vette elevate: manca un vero e proprio antagonista! I personaggi sembrano condurre tutti una propria battaglia personale contro sé stessi, più che col nemico. Nemico che, fra l'altro, per tutto l’anime non avrà mai una faccia, ma sarà rappresentato soltanto da anonimi aerei e navi ostili ai protagonisti (e non si capisce neanche bene il perché di quest'ostilità). Immancabile poi il classico e scontato triangolo amoroso di stampo giapponese, che tutti già sanno come andrà a finire fin dalla prima puntata.
Come già anticipato a inizio commento, la storia dell'anime non si conclude del tutto alla puntata 13, e alcuni piccoli ma importanti particolari, svelati durante la stessa, fanno presumere (e sperare) che gli autori abbiano intenzione di organizzarne un sequel conclusivo. A questo punto è difficile dare un giudizio all'opera, poiché molto dipenderà dalla sua (eventuale) seconda stagione. Certo è che quanto visto in questa prima stagione mi ha lasciato la netta impressione che si sarebbe potuto fare di meglio, sfruttando il materiale a disposizione. Del resto, la stagione invernale 2013/2014 è stata davvero pessima per gli anime... A mio avviso una delle peggiori in assoluto a livello di qualità delle produzioni animate, perciò, tutto sommato, questo "Pilot's Love Song", pur non essendo certo un capolavoro, è riuscito a venir fuori dal marasma di anime mediocri (o peggio) di questo periodo.
Come voto finale, se dovesse rimanere così, privo di un sequel, meriterebbe 6. Per ora gli do un 7 di incoraggiamento.
Ma veniamo al dunque: com'è questo anime? E' una storia ambientata in un mondo steampunk, dove strambi aeroplani (che sembrano catorci da Prima Guerra Mondiale) decollano da navi da guerra volanti super-corazzate, che a loro volta decollano da enormi isole svolazzanti!
L'ambientazione e alcuni particolari della trama ricordano per certi versi "Last Exile", ma a differenza di quest'ultimo, "Pilot's Love Song" dedica più spazio alle relazioni sentimentali e d'amicizia fra i piloti dell'accademia, avvicinandosi maggiormente a titoli quali "Aquarion Evol", ma perdendo abbastanza in termini di epica. Globalmente, infatti, l'anime non è malaccio, ma, purtroppo, c'è un qualcosa che impedisce a "Pilot's Love Song" di raggiungere vette elevate: manca un vero e proprio antagonista! I personaggi sembrano condurre tutti una propria battaglia personale contro sé stessi, più che col nemico. Nemico che, fra l'altro, per tutto l’anime non avrà mai una faccia, ma sarà rappresentato soltanto da anonimi aerei e navi ostili ai protagonisti (e non si capisce neanche bene il perché di quest'ostilità). Immancabile poi il classico e scontato triangolo amoroso di stampo giapponese, che tutti già sanno come andrà a finire fin dalla prima puntata.
Come già anticipato a inizio commento, la storia dell'anime non si conclude del tutto alla puntata 13, e alcuni piccoli ma importanti particolari, svelati durante la stessa, fanno presumere (e sperare) che gli autori abbiano intenzione di organizzarne un sequel conclusivo. A questo punto è difficile dare un giudizio all'opera, poiché molto dipenderà dalla sua (eventuale) seconda stagione. Certo è che quanto visto in questa prima stagione mi ha lasciato la netta impressione che si sarebbe potuto fare di meglio, sfruttando il materiale a disposizione. Del resto, la stagione invernale 2013/2014 è stata davvero pessima per gli anime... A mio avviso una delle peggiori in assoluto a livello di qualità delle produzioni animate, perciò, tutto sommato, questo "Pilot's Love Song", pur non essendo certo un capolavoro, è riuscito a venir fuori dal marasma di anime mediocri (o peggio) di questo periodo.
Come voto finale, se dovesse rimanere così, privo di un sequel, meriterebbe 6. Per ora gli do un 7 di incoraggiamento.