Recensione
The Weathering Continent
6.0/10
Tratto da una serie di light novel (un genere ibrido fra manga e romanzo) pubblicate negli anni '90, "Kaze No Tairiku" narra le vicende di tre avventurieri che attraversano una terra desolata in un'epoca antica e non identificabile, e ne affrontano i pericoli.
Il gruppo è composto da un guerriero, un mago e un'avventuriera, e il loro viaggio li porterà ad attraversare deserti, avamposti abbandonati e soprattutto una città fantasma dominata da forze oscure, nella quale nulla è davvero come sembra.
Uscito nel 1992, questo film è da intendersi fondamentalmente come un promo per l'opera cartacea che era, allora, in corso di pubblicazione nel Sol Levante. Non esiste una vera trama, non conosciamo nulla o quasi dei personaggi né le ragioni del loro viaggio. Regista e sceneggiatore infatti hanno scelto di focalizzarsi sul mondo e sull'atmosfera del racconto, dal momento che la vicenda inizia e si conclude con i protagonisti che viaggiano, lasciando così intendere che si tratti solo di un episodio di molte altre avventure vissute dallo stesso gruppo. Gli elementi magici tipici del fantasy e l'ambientazione desertica vagamente 'orientaleggiante' sono ben amalgamati, grazie anche a una realizzazione tecnica complessiva buona: disegno e animazioni sono convincenti, e lo sono anche le scelte cromatiche che enfatizzano bene le ambientazioni diurne o notturne e le espressioni dei protagonisti. Anche la musica, onnipresente, sottolinea l'elemento epico della narrazione.
Volendo andare oltre l'aspetto puramente tecnico dell'opera, però, "Kaze No Tairiku" mostra qualche evidente limite proprio nella sua natura di "semplice episodio": è ben difficile farsi coinvolgere da una vicenda che parte così "in medias res", le cui dinamiche tra i personaggi sono già così ben definite all'inizio e senza che ci venga spiegato alcunché rispetto alle ragioni della loro avventura. La caratterizzazione psicologica è l'altro vero limite dell'opera: si tratta del classico team assortito e stereotipato che si trova in tutti gli anime fantasy, anche se è ridotto a soli tre elementi: un guerriero taciturno e temerario, un mago dalla natura gentile dotato di grandi poteri spirituali e una ragazzina avventuriera insicura e un po' imbranata - che è anche la vera protagonista, dal momento che è l'unica di cui ci vengono mostrati elementi del passato.
"Kaze No Tairiku" è un anime "di genere" il cui valore fondamentale sta nella buona realizzazione tecnica e nella sua piena adesione a certi canoni narrativi del fantasy giapponese. E' un peccato che di questo film non esistano prequel o sequel in grado di delineare meglio un mondo narrativo potenzialmente davvero interessante. Di sicuro, chi ha saputo apprezzare altre opere pubblicate a cavallo tra anni '80 e '90 (mi riferisco ad esempio a 'La leggenda di Arslan', ma anche 'RG Veda' delle Clamp o i vari episodi di 'Lodoss') ne godrà come un piacevole diversivo.
Il gruppo è composto da un guerriero, un mago e un'avventuriera, e il loro viaggio li porterà ad attraversare deserti, avamposti abbandonati e soprattutto una città fantasma dominata da forze oscure, nella quale nulla è davvero come sembra.
Uscito nel 1992, questo film è da intendersi fondamentalmente come un promo per l'opera cartacea che era, allora, in corso di pubblicazione nel Sol Levante. Non esiste una vera trama, non conosciamo nulla o quasi dei personaggi né le ragioni del loro viaggio. Regista e sceneggiatore infatti hanno scelto di focalizzarsi sul mondo e sull'atmosfera del racconto, dal momento che la vicenda inizia e si conclude con i protagonisti che viaggiano, lasciando così intendere che si tratti solo di un episodio di molte altre avventure vissute dallo stesso gruppo. Gli elementi magici tipici del fantasy e l'ambientazione desertica vagamente 'orientaleggiante' sono ben amalgamati, grazie anche a una realizzazione tecnica complessiva buona: disegno e animazioni sono convincenti, e lo sono anche le scelte cromatiche che enfatizzano bene le ambientazioni diurne o notturne e le espressioni dei protagonisti. Anche la musica, onnipresente, sottolinea l'elemento epico della narrazione.
Volendo andare oltre l'aspetto puramente tecnico dell'opera, però, "Kaze No Tairiku" mostra qualche evidente limite proprio nella sua natura di "semplice episodio": è ben difficile farsi coinvolgere da una vicenda che parte così "in medias res", le cui dinamiche tra i personaggi sono già così ben definite all'inizio e senza che ci venga spiegato alcunché rispetto alle ragioni della loro avventura. La caratterizzazione psicologica è l'altro vero limite dell'opera: si tratta del classico team assortito e stereotipato che si trova in tutti gli anime fantasy, anche se è ridotto a soli tre elementi: un guerriero taciturno e temerario, un mago dalla natura gentile dotato di grandi poteri spirituali e una ragazzina avventuriera insicura e un po' imbranata - che è anche la vera protagonista, dal momento che è l'unica di cui ci vengono mostrati elementi del passato.
"Kaze No Tairiku" è un anime "di genere" il cui valore fondamentale sta nella buona realizzazione tecnica e nella sua piena adesione a certi canoni narrativi del fantasy giapponese. E' un peccato che di questo film non esistano prequel o sequel in grado di delineare meglio un mondo narrativo potenzialmente davvero interessante. Di sicuro, chi ha saputo apprezzare altre opere pubblicate a cavallo tra anni '80 e '90 (mi riferisco ad esempio a 'La leggenda di Arslan', ma anche 'RG Veda' delle Clamp o i vari episodi di 'Lodoss') ne godrà come un piacevole diversivo.