Recensione
.hack//Sign
7.0/10
Questo è un anime molto particolare. La storia segue il giovane Tsukasa, la cui coscienza rimane intrappolata, non si sa come, nel World, un famoso gioco di ruolo online, non potendone più uscire. Ottiene degli strani poteri che lo rendono praticamente invincibile e sembra interessarsi a una eterea bambina che non fa che dormire. La vicenda parla di lui e delle persone che incontra, giocatori del MMORPG incuriositi dalla sua presenza: alcuni vogliono aiutarlo a capire come tornare alla vita normale (anche se Tsukasa stesso non vuole) e comprendere i misteri che avvolgono il gioco, altri reputano la sua esistenza e i suoi comportamenti come pericolosi.
Gli episodi si succedono davvero troppo lentamente e l'intera vicenda sarebbe risultata più entusiasmante da vedere con metà di essi. Molte volte i personaggi rimangono per lo più a parlare e le vere svolte di trama avvengono raramente, anche se verso la fine della serie le cose si vivacizzano parecchio, con un finale che, paradossalmente, sembra invece fin troppo veloce negli avvenimenti.
Il protagonista è quanto di più apatico e flemmatico mi sia capitato di vedere in un anime; non vuole tornare nella realtà ma neanche capire cosa gli stia succedendo, è spesso antipatico e brusco, anche se col passare degli episodi subirà un cambiamento.
Ho apprezzato il character design (Yoshiyuki Sadamoto, dopotutto!) anche se a volte la qualità dei disegni è altalenate; le ambientazioni invece rimangono sempre molto suggestive. La colonna sonora è davvero splendida da sentire, molto particolare e originale.
Resta qualcosa da vedere sopratutto se si è apprezzata anche solo la prima quadrilogia dei videogiochi di ".hack"; infatti la trama finisce al ventiseiesimo episodio e quelli successivi sono degli extra che riguardano anche i personaggi della saga videoludica, ben integrati nella trama.
Il tutto, nonostante i difetti, mi ha lasciato una bella impressione; se avete la pazienza per seguire la vacuità di molti episodi, potrebbe in ogni caso piacervi.
Gli episodi si succedono davvero troppo lentamente e l'intera vicenda sarebbe risultata più entusiasmante da vedere con metà di essi. Molte volte i personaggi rimangono per lo più a parlare e le vere svolte di trama avvengono raramente, anche se verso la fine della serie le cose si vivacizzano parecchio, con un finale che, paradossalmente, sembra invece fin troppo veloce negli avvenimenti.
Il protagonista è quanto di più apatico e flemmatico mi sia capitato di vedere in un anime; non vuole tornare nella realtà ma neanche capire cosa gli stia succedendo, è spesso antipatico e brusco, anche se col passare degli episodi subirà un cambiamento.
Ho apprezzato il character design (Yoshiyuki Sadamoto, dopotutto!) anche se a volte la qualità dei disegni è altalenate; le ambientazioni invece rimangono sempre molto suggestive. La colonna sonora è davvero splendida da sentire, molto particolare e originale.
Resta qualcosa da vedere sopratutto se si è apprezzata anche solo la prima quadrilogia dei videogiochi di ".hack"; infatti la trama finisce al ventiseiesimo episodio e quelli successivi sono degli extra che riguardano anche i personaggi della saga videoludica, ben integrati nella trama.
Il tutto, nonostante i difetti, mi ha lasciato una bella impressione; se avete la pazienza per seguire la vacuità di molti episodi, potrebbe in ogni caso piacervi.