Recensione
Danganronpa: The Animation
6.0/10
Recensione di Haizhong_Musume
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Danganronpa è la storia di 15 studenti, ciascuno dotato di un particolare talento, che vengono a loro insaputa rinchiusi in un'accademia che si rivela essere una prigione. L'unico modo per uscirne è uccidere qualcuno senza farsi scoprire. A gestire il tutto, un tenero (si fa per dire) orsetto per metà bianco e per metà nero, per questo chiamato monokuma.
Fatte le dovute presentazioni, veniamo subito alle mie impressioni. Innanzitutto, quest'anime è tratto da un videogioco, elemento che si riflette notevolmente nello schema di narrazione, il quale segue tre fasi: nella prima, uno studente viene ucciso; nella seconda, i sopravvissuti hanno un breve lasso di tempo per raccogliere indizi; nella terza, la più importante, si tiene un processo nel quale ognuno dovrà formulare delle ipotesi e trovare il colpevole.
Riflettendo la natura di videogioco, anche i personaggi, il loro design e il loro caratteri si rivelano alquanto irrealistici. Colui che mi ha deluso maggiormente è proprio il protagonista, che dovrebbe essere il rappresentante delle persone "ordinarie" in mezzo a un gruppo di geni, ma che per far andare avanti la storia, viene trasformato in qualcuno ancora più intelligente persino della ragazza che ricopre il ruolo di super-detective.
Dal punto di vista narrativo, gli ultimi episodi sono l'anello debole della catena: un sacco di misteri posti nel terzultimo e penultimo episodio, a un episodio dalla fine, sono naturalmente destinati ad avere spiegazioni solo abbozzate e del tutto insufficienti. Oltretutto non capisco perchè
Nel complesso, devo dire di essermi goduta abbastanza quest'anime: finito un episodio, sono corsa subito a vedere il successivo. Tornando sull'aspetto grafico, personalmente apprezzo il design coloratissimo, esagerato e un po' tamarro dei personaggi. Peccato che per i limiti di lunghezza non si sia approfondito in maniera appropriata il loro carattere. Per il resto, abbiamo musiche orecchiabili e facili da memorizzare, soprattutto l'ending spicca per la sua originalità.
Per concludere, ho apprezzato questa serie ma non posso dargli un giudizio oltre la sufficienza per le seguenti ragioni: primo, essendo tratto da un videogioco non è una creazione a sè stante, pertanto non può certo brillare per innovazione. Secondo, i limiti oggettivi di lunghezza della serie che hanno compromesso gli episodi finali. Se se ne ha la possibilità, penso sia molto meglio provare il relativo videogioco.
Fatte le dovute presentazioni, veniamo subito alle mie impressioni. Innanzitutto, quest'anime è tratto da un videogioco, elemento che si riflette notevolmente nello schema di narrazione, il quale segue tre fasi: nella prima, uno studente viene ucciso; nella seconda, i sopravvissuti hanno un breve lasso di tempo per raccogliere indizi; nella terza, la più importante, si tiene un processo nel quale ognuno dovrà formulare delle ipotesi e trovare il colpevole.
Riflettendo la natura di videogioco, anche i personaggi, il loro design e il loro caratteri si rivelano alquanto irrealistici. Colui che mi ha deluso maggiormente è proprio il protagonista, che dovrebbe essere il rappresentante delle persone "ordinarie" in mezzo a un gruppo di geni, ma che per far andare avanti la storia, viene trasformato in qualcuno ancora più intelligente persino della ragazza che ricopre il ruolo di super-detective.
Dal punto di vista narrativo, gli ultimi episodi sono l'anello debole della catena: un sacco di misteri posti nel terzultimo e penultimo episodio, a un episodio dalla fine, sono naturalmente destinati ad avere spiegazioni solo abbozzate e del tutto insufficienti. Oltretutto non capisco perchè
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
non sopravviva un solo studente com'era stato detto all'inizio, ma si salvino invece più persone. [FINE SPOILER]. Il finale fa presagire una seconda serie, che probabilmente combacierà con gli avvenimenti del secondo capitolo del videogioco.Nel complesso, devo dire di essermi goduta abbastanza quest'anime: finito un episodio, sono corsa subito a vedere il successivo. Tornando sull'aspetto grafico, personalmente apprezzo il design coloratissimo, esagerato e un po' tamarro dei personaggi. Peccato che per i limiti di lunghezza non si sia approfondito in maniera appropriata il loro carattere. Per il resto, abbiamo musiche orecchiabili e facili da memorizzare, soprattutto l'ending spicca per la sua originalità.
Per concludere, ho apprezzato questa serie ma non posso dargli un giudizio oltre la sufficienza per le seguenti ragioni: primo, essendo tratto da un videogioco non è una creazione a sè stante, pertanto non può certo brillare per innovazione. Secondo, i limiti oggettivi di lunghezza della serie che hanno compromesso gli episodi finali. Se se ne ha la possibilità, penso sia molto meglio provare il relativo videogioco.