Recensione
Recensione di MattyPiranha
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Il fanservice è uno di quei fattori che negli ultimi ha caratterizzato gran parte degli anime, e ciò è stato motivo di divisione tra gli amanti dell'animazione giapponese: c'è chi lo apprezza e appena sa che un anime ha questo elemento ci si fionda all'istante, oppure ci sono quelli che dicono che il fanservice sia la rovina dell'anime e lo evitano come la peste. Personalmente credo che questo sia un fattore che ha i suoi pregi e i suoi difetti, e per evitare quest'ultimi bisogna saperlo usare nel giusto modo. Nel caso che sto per analizzare, quello di "Mangaka-san to Assistant-san", il fanservice è la prima cosa che salta agli occhi e, nonostante sia così sfruttato, non è un elemento negativo della serie, anzi, è proprio questo ciò che la fa stare in piedi.
Questo anime è composto da dodici episodi della durata di circa dieci minuti, e ogni episodio è auto-conclusivo e spesso è diviso in due-tre parti (nonostante la sua durata complessiva). Il protagonista è Yuuki, un mangaka dal carattere molto bizzarro e perverso che si cimenta nel disegnare il suo manga incentrato sulle mutandine, e nel fare questo viene aiutato dalla sua assistente, Ashisu, che deve sopportare quotidianamente le perversioni e le stranezze del suo sensei; durante la notte cerca di realizzare un manga tutto suo in modo da poter essere indipendente, ma ogni suo lavoro verrà sempre rifiutato dalla stessa editrice di Yuuki, Otosuna, costretta a giustificare spesso i ritardi del mangaka, anche lei vittima delle sue cavolate. In tutto questo macello verranno coinvolte altre due ragazze che aiuteranno occasionalmente Yuuki: Fuwa, la ragazza che accetta più volentieri le pazze idee del suo sensei, e Kuroi, che è la "bambinetta" del gruppo.
In questo anime possiamo vedere tutte, ma proprio tutte le caratteristiche del fanservice: vediamo una notevole attenzione verso l'abbigliamento femminile (tanto che lo stesso Yuuki si vestirà e si comporterà da donna) per poi passare agli atteggiamenti a sfondo sessuale vero a proprio (palpeggiamenti, proposte sconce, tette sempre dietro l'angolo, etc.). Tutto questo, però, non diventa fastidioso e monotono come succede in gran parte degli anime di oggi, anzi, come ho già detto prima è proprio questo che caratterizza questa serie in modo deciso, ed è proprio questa la base della comicità di questa serie. L'elemento comico non è mai scontato ed è proprio questo il maggior pregio della serie che in ogni puntata ci offre delle perle che difficilmente non fanno ridere. Per fare un esempio anche io che solitamente faccio poche "smorfie" mentre guardo un anime mi sono ritrovato a ridere davanti alle porcate nonsense del protagonista e, anche se tutto ciò è al limite del surreale, riesce facilmente a farti ridere e a farti riconsiderare il fanservice, che ultimamente era dato per monotono e ormai noioso.
Nonostante questa serie non sia certo chissà quale capolavoro, invito tutti a vederla per una serie di fattori: 1) gli episodi durano poco; 2) se ha fatto ridere me allora farà ridere sicuramente gran parte di voi; 3) questa serie dimostra come il fanservice abbia una faccia positiva e quando viene usato nel modo giusto può diventare un pregio non indifferente.
Dunque, se pensare che il fanservice abbia ormai rotto le scatoline, vi consiglio questa serie per provare a cambiare idea.
Questo anime è composto da dodici episodi della durata di circa dieci minuti, e ogni episodio è auto-conclusivo e spesso è diviso in due-tre parti (nonostante la sua durata complessiva). Il protagonista è Yuuki, un mangaka dal carattere molto bizzarro e perverso che si cimenta nel disegnare il suo manga incentrato sulle mutandine, e nel fare questo viene aiutato dalla sua assistente, Ashisu, che deve sopportare quotidianamente le perversioni e le stranezze del suo sensei; durante la notte cerca di realizzare un manga tutto suo in modo da poter essere indipendente, ma ogni suo lavoro verrà sempre rifiutato dalla stessa editrice di Yuuki, Otosuna, costretta a giustificare spesso i ritardi del mangaka, anche lei vittima delle sue cavolate. In tutto questo macello verranno coinvolte altre due ragazze che aiuteranno occasionalmente Yuuki: Fuwa, la ragazza che accetta più volentieri le pazze idee del suo sensei, e Kuroi, che è la "bambinetta" del gruppo.
In questo anime possiamo vedere tutte, ma proprio tutte le caratteristiche del fanservice: vediamo una notevole attenzione verso l'abbigliamento femminile (tanto che lo stesso Yuuki si vestirà e si comporterà da donna) per poi passare agli atteggiamenti a sfondo sessuale vero a proprio (palpeggiamenti, proposte sconce, tette sempre dietro l'angolo, etc.). Tutto questo, però, non diventa fastidioso e monotono come succede in gran parte degli anime di oggi, anzi, come ho già detto prima è proprio questo che caratterizza questa serie in modo deciso, ed è proprio questa la base della comicità di questa serie. L'elemento comico non è mai scontato ed è proprio questo il maggior pregio della serie che in ogni puntata ci offre delle perle che difficilmente non fanno ridere. Per fare un esempio anche io che solitamente faccio poche "smorfie" mentre guardo un anime mi sono ritrovato a ridere davanti alle porcate nonsense del protagonista e, anche se tutto ciò è al limite del surreale, riesce facilmente a farti ridere e a farti riconsiderare il fanservice, che ultimamente era dato per monotono e ormai noioso.
Nonostante questa serie non sia certo chissà quale capolavoro, invito tutti a vederla per una serie di fattori: 1) gli episodi durano poco; 2) se ha fatto ridere me allora farà ridere sicuramente gran parte di voi; 3) questa serie dimostra come il fanservice abbia una faccia positiva e quando viene usato nel modo giusto può diventare un pregio non indifferente.
Dunque, se pensare che il fanservice abbia ormai rotto le scatoline, vi consiglio questa serie per provare a cambiare idea.