Recensione
A volte c'è seriamente da chiedersi se uno sceneggiatore, dopo aver ultimato la sceneggiatura di un film, la rilegga. E se il regista allo stesso modo la legga prima di girare il film, o se lo faccia man mano che gira, a volte dimenticandosi dei passaggi precedenti. E questo è senza dubbio uno di questi casi. Sì, perché altrimenti non si spiegano i buchi, anzi le voragini presenti nella trama, nonché i dialoghi e le situazioni dove le contraddizioni regnano sovrane. Tutte cose che rovinano quello che, tra i film prodotti fino ad ora, aveva la storia più solida e più interessante.
Per fortuna, non siamo ai catastrofici livelli del secondo film, ma ci siamo vicini in modo molto pericoloso. E se Bay non si doterà al più presto di uno sceneggiatore decente, il rischio che i film futuri escano ancora peggio è terribilmente concreto.
Di buono c'è il messaggio globale, nonché il fatto che il film (superata la solita mezz'ora iniziale soporifera) si lasci guardare tranquillamente fino alla fine (mentre il terzo, giunti a un certo punto, diventava davvero troppo estenuante), ma i difetti e le incongruenze sono troppo preponderanti, e solo chi non si limiterà a spegnere il cervello, ma proprio a metterlo in freezer, potrà davvero godersi questa ennesima "roba" di Bay.
Per fortuna, non siamo ai catastrofici livelli del secondo film, ma ci siamo vicini in modo molto pericoloso. E se Bay non si doterà al più presto di uno sceneggiatore decente, il rischio che i film futuri escano ancora peggio è terribilmente concreto.
Di buono c'è il messaggio globale, nonché il fatto che il film (superata la solita mezz'ora iniziale soporifera) si lasci guardare tranquillamente fino alla fine (mentre il terzo, giunti a un certo punto, diventava davvero troppo estenuante), ma i difetti e le incongruenze sono troppo preponderanti, e solo chi non si limiterà a spegnere il cervello, ma proprio a metterlo in freezer, potrà davvero godersi questa ennesima "roba" di Bay.