Recensione
Nel 2010 la pellicola "Ogre, l'armata più potente", aveva dimostrato le potenzialità del brand Inazuma Eleven anche sottoforma di lungometraggio, oltre che come anime e videogioco e per questo motivo, la Level 5 ritentò l'anno successivo l'esperimento con un nuovo film dedicato stavolta alla prima parte di Inazuma Eleven GO.
A differenza del predecessore, "Kyukyoku no Kizuna Gurifon" non è affatto una sorta di what if o di recap, ma al contrario si inserisce perfettamente (tranne forse per qualche forzatura durante i vari match) nella continuity dell'anime, anticipando addirittura l'identità di diversi personaggi e relativi archi narrativi che verranno poi presentati in Chrono Stone e in Galaxy. Un'ulteriore conferma, quindi, del miglior pregio ed elemento nuovo introdotto con le varie serie di GO: una trama non lineare, ricca di molti risvolti e colpi di scena, lontana dalla faciloneria, a volte un po' disarmante, di quella del primo Inazuma Eleven.
Il lungometraggio fa luce, in particolare, su altri aspetti del Fifth Sector non mostrati poi nella serie televisiva, come ad esempio l'educazione e l'allenamento dei Seed, oltre che diversi piccoli dettagli su Ishido/Shuuya, grazie all'inserimento di vari indizi relativi al suo ruolo all'interno dell'organizzazione e al suo vero obiettivo, entrambi svelati poi nell'ultima decade di episodi di GO. Sono proprio questi due elementi la parte più interessante del film, assieme alle apparizioni di alcuni membri della vecchia Inazuma Japan che mostreranno agli spettatori la loro maturazione sia a livello di gioco ma soprattutto a livello psicologico, dimostrando di essere cresciuti e di esser diventati delle guide effettive per le nuove leve della Raimon.
Nuove leve che, però, così come nell'anime, non riescono a spiccare poi troppo e a farsi carico allo stesso modo dello spirito di Endou e compagni. A questo proposito, non aiuta il poco spazio concesso a ciascuno di loro, eccezion fatta per Tenma e Tsurugi a cui saranno riservate le interazioni rispettivamente con Shuu e Hakuryuu, nuovi personaggi introdotti proprio in questo film. Questi ultimi, nonostante abbiano personalità e background non troppo memorabili, si rivelano essere piacevolissime aggiunte, lungi dall'essere dei semplici boss di fine livello, al contrario di chi li aveva preceduti nel lungometraggio degli Ogre.
Tecnicamente siamo su livelli più che ottimi, forse anche troppo. L'impegno dello staff è evidente soprattutto durante le partite, davvero puro spettacolo visivo, tra tecniche di tiro coloratissime (vecchie e nuove) e keshin vari. Il problema sta però nei troppi power-up immotivati concessi ai personaggi, un po' per fare scena e un po' per colmare l'enorme disparità con gli avversari, che conferiscono loro poteri che non useranno più nella serie originale fino alla saga di Chrono Stone.
In definitiva, Kyukyoku no Kizuna Gurifon è un buon film che mantiene sia i pregi e i difetti della serie alla quale è dedicato. La visione è comunque consigliata per le varie aggiunte alla trama principale e, soprattutto, per godersi un'ora e mezza di fanta-calcio e amore per lo sport nello spirito di Inazuma Eleven.
A differenza del predecessore, "Kyukyoku no Kizuna Gurifon" non è affatto una sorta di what if o di recap, ma al contrario si inserisce perfettamente (tranne forse per qualche forzatura durante i vari match) nella continuity dell'anime, anticipando addirittura l'identità di diversi personaggi e relativi archi narrativi che verranno poi presentati in Chrono Stone e in Galaxy. Un'ulteriore conferma, quindi, del miglior pregio ed elemento nuovo introdotto con le varie serie di GO: una trama non lineare, ricca di molti risvolti e colpi di scena, lontana dalla faciloneria, a volte un po' disarmante, di quella del primo Inazuma Eleven.
Il lungometraggio fa luce, in particolare, su altri aspetti del Fifth Sector non mostrati poi nella serie televisiva, come ad esempio l'educazione e l'allenamento dei Seed, oltre che diversi piccoli dettagli su Ishido/Shuuya, grazie all'inserimento di vari indizi relativi al suo ruolo all'interno dell'organizzazione e al suo vero obiettivo, entrambi svelati poi nell'ultima decade di episodi di GO. Sono proprio questi due elementi la parte più interessante del film, assieme alle apparizioni di alcuni membri della vecchia Inazuma Japan che mostreranno agli spettatori la loro maturazione sia a livello di gioco ma soprattutto a livello psicologico, dimostrando di essere cresciuti e di esser diventati delle guide effettive per le nuove leve della Raimon.
Nuove leve che, però, così come nell'anime, non riescono a spiccare poi troppo e a farsi carico allo stesso modo dello spirito di Endou e compagni. A questo proposito, non aiuta il poco spazio concesso a ciascuno di loro, eccezion fatta per Tenma e Tsurugi a cui saranno riservate le interazioni rispettivamente con Shuu e Hakuryuu, nuovi personaggi introdotti proprio in questo film. Questi ultimi, nonostante abbiano personalità e background non troppo memorabili, si rivelano essere piacevolissime aggiunte, lungi dall'essere dei semplici boss di fine livello, al contrario di chi li aveva preceduti nel lungometraggio degli Ogre.
Tecnicamente siamo su livelli più che ottimi, forse anche troppo. L'impegno dello staff è evidente soprattutto durante le partite, davvero puro spettacolo visivo, tra tecniche di tiro coloratissime (vecchie e nuove) e keshin vari. Il problema sta però nei troppi power-up immotivati concessi ai personaggi, un po' per fare scena e un po' per colmare l'enorme disparità con gli avversari, che conferiscono loro poteri che non useranno più nella serie originale fino alla saga di Chrono Stone.
In definitiva, Kyukyoku no Kizuna Gurifon è un buon film che mantiene sia i pregi e i difetti della serie alla quale è dedicato. La visione è comunque consigliata per le varie aggiunte alla trama principale e, soprattutto, per godersi un'ora e mezza di fanta-calcio e amore per lo sport nello spirito di Inazuma Eleven.