Recensione
School Rumble
8.0/10
Recensione di Vagabond90
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"School Rumble" è un titolo che fino a qualche tempo fa conoscevo solo di nome, ma che non mi era mai passato per la testa di seguire, pensando si omogeneizzasse a tutto quel filone del genere scolastico senza nulla aggiungere; invece è stato capace di farmi affezionare e anche davvero in poco tempo, grazie al giusto mix di tutti gli elementi necessari per ottenere un'opera perfetta nel suo genere.
La prima serie animata, del 2004, insieme alla seconda del 2005, entrambe di ventisei episodi, e ai due OAV finali del 2008, costituiscono la trasposizione in anime di tutta l'opera omonima in ventidue volumetti del mangaka Jin Kobayashi. Alla regia dell'animazione Shinji Takamatsu, che qualche anno dopo si cimenterà alla direzione del riuscitissimo "Danshi Koukosei no Nichijou", che per certi versi risulta anche avere delle analogie con "School Rumble".
L'opening già da sé è la migliore presentazione per questo "trambusto scolastico" che ci attende di lì a poco: la giusta compresenza di azione, scene demenziali, momenti sentimentali e gag comiche riesce a consegnare un'animazione in questa prima serie priva di difetti, che invece risente necessariamente di qualche momento di stanca nella seconda. I primi episodi sono scoppiettanti e pieni di situazioni comiche, per cui è davvero impossibile non ridere come matti.
Il trascinante protagonista di questa commedia sentimentale e scolastica è il teppista dal cuore buono Harima Kenji, caratterizzato dai baffi e un vistoso pizzetto, oltre che dagli inseparabili occhialini scuri, follemente innamorato della compagna di classe Tenma Tsukamoto, per motivi che scopriremo via facendo. Sarà impossibile non entrare in empatia con questo improbabile e indomito soggetto, che per seguire la ragazza di cui è innamorato è disposto a cambiare la sua indole di burbero attaccabrighe, e persino a mantenere una buona percentuale di presenze scolastiche. La buffa e pasticciona Tenma, però, dal canto suo non ha occhi che per Karasuma, altro improbabile compagno di classe con il caschetto, tutto d'un pezzo e totalmente inespressivo. A questo triangolo se vogliamo "amoroso" ma in realtà generatore di una serie di sequenze comiche, si sovrappongono le situazioni sentimentali e demenziali di tutta un'altra serie di personaggi, compagni nella classe 2-C, frequentata proprio dai protagonisti. Con le amiche di Tenma che di volta in volta assistono ai suoi improbabili approcci nei confronti di Karasuma, e avranno più volte un ruolo centrale. Ognuno degli studenti è dipinto nei minimi dettagli delle sue più disparate stramberie.
Le riuscitissime gag comiche mi hanno in qualche modo ricordato maschere comiche come quelle di "Ranma ½"; inoltre i personaggi, pur esprimendosi il più delle volte in scenette demenziali, hanno anche dei loro momenti introspettivi, il che consente all'azione di essere sempre corale e raramente stancante. Non mancano anche gli intrecci sentimentali, tutti giocati sull'espediente dell'equivoco, che fa nascere una serie di incomprensioni tra i personaggi.
Nel mare di personaggi strambi, poi, riescono ad emergere anche caratteri che in una commedia del genere non ti aspetteresti, come Yakumo, la bella sorella minore di Tenma, per cui tutti i ragazzi del liceo hanno una cotta e che dimostra più di una volta di avere grande spirito di generosità e di essere in qualche modo la protagonista "morale" dell'anime. Lo stesso Harima poi, è un personaggio tutto giocato sulla dicotomia teppista testardo/ragazzo dal cuore buono, e ci regala momenti memorabili.
L'episodio, talvolta auto conclusivo altrimenti finalizzato alla trama complessiva della serie, si articola solitamente in tre diverse sequenze narrative, separate o tra di loro congiunte.
Lo spettatore sarà portato nei primi episodi a pensare, pur godendo della grande quantità di situazioni comiche presenti, che non vi sia una trama specifica, che invece prenderà forma mano mano. Per un quadro d'insieme sarebbe necessario per l'appunto visionare la seconda serie e leggere il manga, che negli ultimi volumi, accanto alla componente comica, ne fa viaggiare anche una leggermente più drammatica, e lascia più spazio agli accadimenti sentimentali dei personaggi, completando giustamente quanto iniziato, senza lasciare domande irrisolte.
Il character design è molto bello e rispettoso in maniera fedele dei disegni del manga, ma anche questi appartengono a una scuola di disegno oramai non più mainstream, a una decina d'anni dalla produzione.
Di rado le animazioni più recenti nel campo del genere scolastico riescono a farmi sorridere o ridere, puntando solo a ciò che va di moda e avendo perso lo spirito più sincero di base, alla ricerca di clichè che consolidino solo dei buoni risultati di mercato. E si vede perché non comunicano un fico secco.
La cosa bella di quest'anime invece è che riesce a regalare delle risate di vero cuore, puntando su degli elementi genuini e semplici, e ne è risultata un'opera fresca e che non appassisce per niente al passare degli anni. E mi ci sono da subito affezionato.
La prima serie animata, del 2004, insieme alla seconda del 2005, entrambe di ventisei episodi, e ai due OAV finali del 2008, costituiscono la trasposizione in anime di tutta l'opera omonima in ventidue volumetti del mangaka Jin Kobayashi. Alla regia dell'animazione Shinji Takamatsu, che qualche anno dopo si cimenterà alla direzione del riuscitissimo "Danshi Koukosei no Nichijou", che per certi versi risulta anche avere delle analogie con "School Rumble".
L'opening già da sé è la migliore presentazione per questo "trambusto scolastico" che ci attende di lì a poco: la giusta compresenza di azione, scene demenziali, momenti sentimentali e gag comiche riesce a consegnare un'animazione in questa prima serie priva di difetti, che invece risente necessariamente di qualche momento di stanca nella seconda. I primi episodi sono scoppiettanti e pieni di situazioni comiche, per cui è davvero impossibile non ridere come matti.
Il trascinante protagonista di questa commedia sentimentale e scolastica è il teppista dal cuore buono Harima Kenji, caratterizzato dai baffi e un vistoso pizzetto, oltre che dagli inseparabili occhialini scuri, follemente innamorato della compagna di classe Tenma Tsukamoto, per motivi che scopriremo via facendo. Sarà impossibile non entrare in empatia con questo improbabile e indomito soggetto, che per seguire la ragazza di cui è innamorato è disposto a cambiare la sua indole di burbero attaccabrighe, e persino a mantenere una buona percentuale di presenze scolastiche. La buffa e pasticciona Tenma, però, dal canto suo non ha occhi che per Karasuma, altro improbabile compagno di classe con il caschetto, tutto d'un pezzo e totalmente inespressivo. A questo triangolo se vogliamo "amoroso" ma in realtà generatore di una serie di sequenze comiche, si sovrappongono le situazioni sentimentali e demenziali di tutta un'altra serie di personaggi, compagni nella classe 2-C, frequentata proprio dai protagonisti. Con le amiche di Tenma che di volta in volta assistono ai suoi improbabili approcci nei confronti di Karasuma, e avranno più volte un ruolo centrale. Ognuno degli studenti è dipinto nei minimi dettagli delle sue più disparate stramberie.
Le riuscitissime gag comiche mi hanno in qualche modo ricordato maschere comiche come quelle di "Ranma ½"; inoltre i personaggi, pur esprimendosi il più delle volte in scenette demenziali, hanno anche dei loro momenti introspettivi, il che consente all'azione di essere sempre corale e raramente stancante. Non mancano anche gli intrecci sentimentali, tutti giocati sull'espediente dell'equivoco, che fa nascere una serie di incomprensioni tra i personaggi.
Nel mare di personaggi strambi, poi, riescono ad emergere anche caratteri che in una commedia del genere non ti aspetteresti, come Yakumo, la bella sorella minore di Tenma, per cui tutti i ragazzi del liceo hanno una cotta e che dimostra più di una volta di avere grande spirito di generosità e di essere in qualche modo la protagonista "morale" dell'anime. Lo stesso Harima poi, è un personaggio tutto giocato sulla dicotomia teppista testardo/ragazzo dal cuore buono, e ci regala momenti memorabili.
L'episodio, talvolta auto conclusivo altrimenti finalizzato alla trama complessiva della serie, si articola solitamente in tre diverse sequenze narrative, separate o tra di loro congiunte.
Lo spettatore sarà portato nei primi episodi a pensare, pur godendo della grande quantità di situazioni comiche presenti, che non vi sia una trama specifica, che invece prenderà forma mano mano. Per un quadro d'insieme sarebbe necessario per l'appunto visionare la seconda serie e leggere il manga, che negli ultimi volumi, accanto alla componente comica, ne fa viaggiare anche una leggermente più drammatica, e lascia più spazio agli accadimenti sentimentali dei personaggi, completando giustamente quanto iniziato, senza lasciare domande irrisolte.
Il character design è molto bello e rispettoso in maniera fedele dei disegni del manga, ma anche questi appartengono a una scuola di disegno oramai non più mainstream, a una decina d'anni dalla produzione.
Di rado le animazioni più recenti nel campo del genere scolastico riescono a farmi sorridere o ridere, puntando solo a ciò che va di moda e avendo perso lo spirito più sincero di base, alla ricerca di clichè che consolidino solo dei buoni risultati di mercato. E si vede perché non comunicano un fico secco.
La cosa bella di quest'anime invece è che riesce a regalare delle risate di vero cuore, puntando su degli elementi genuini e semplici, e ne è risultata un'opera fresca e che non appassisce per niente al passare degli anni. E mi ci sono da subito affezionato.