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10.0/10
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Sigh... scusate, sto ancora pensando alla fine di quest'anime. Mi chiedo come possa ancora avere tutte queste lacrime da versare dopo ventisei puntate che mi hanno emozionato a tal punto da farmi piangere ogni santo giorno. Ciò che mi stupisce è il fatto che abbia pianto non solo per il dolore, ma per la forte emozione suscitata dai grandi insegnamenti che questo anime dà sull'amore. Un amore che distrugge ma che dà vita. Un amore che è fondamento di tutto ciò che è bello, ma anche di tutto ciò che è sofferenza. Un amore aspro e dolce nello stesso tempo.
Ah, che soddisfazione, che sentimento di quiete che provo mentre sto scrivendo queste parole, ripensando a questa bellissima avventura che ho vissuto grazie a "Nagi no Asukara". Mi sento come se fossi appena stata tratta in salvo dal mare in tempesta.

Non avrei mai immaginato che quest'opera contenesse così tanta bellezza. Mi ha decisamente colta di sorpresa, mi ha rapita e intrappolata nelle sue piacevoli corde che mi hanno cullata in questo torpore caldo e accogliente. Ciò che rende questo anime incredibilmente travolgente è la sua non banalità. Diciamoci la verità, dalla trama e dai disegni già mi ero preparata ad affrontare una settimana accompagnata da un anime superfluo e bambinesco. Ho totalmente preso un granchio (per restare in tema). Sono tuttora scossa dai continui colpi di scena eclatanti (eclatantissimi!)
che hanno capovolto mille e mille volte gli intrecci della storia, arrivando a una conclusione totalmente inaspettata. Fino all'ultima puntata ci sono misteri da svelare, cose nuove da imparare e cuori da scoprire.

Un'idea innovativa, un intreccio mozzafiato e una grafica indescrivibile fanno di quest'anime uno dei migliori che abbia mai visionato.

La trama è semplice, anzi, sembra semplice: l'uomo originariamente viveva nel mare, ma con il passare del tempo cominciò a migrare verso la superficie perdendo completamente la capacità di poter vivere tra le acque profonde. Solo un piccolo insieme di uomini rimase "incorrotto" e continuò a vivere come gli antenati. Tra questi vi sono i quattro protagonisti che, a causa della chiusura della loro scuola, sono costretti ad acculturarsi in superficie. Nuovi incontri, nuove avventure, nuove sofferenze, nuove scoperte e nuove problematiche cominciano a sorgere e a intrecciarsi tra di loro in maniera così intrigante che la voglia di scoprire la verità porta lo spettatore a ingurgitare una dopo l'altra le puntate senza sosta. Il cuore di quest'ultimo sarà sempre in continuo tumulto: una sensazione meravigliosa. Non si può restare passivi guardando tutto ciò che viene rappresentato in quest'anime. Soprattutto con così numerosi colpi di scena, tra cui uno totalmente scioccante. Ricordo che vidi la puntata 14 con la bocca aperta e gli occhi spalancati per l'incredulità. Assolutamente sconvolgente.

Non parliamo poi della caratterizzazione di personaggi, per niente stereotipata. Ogni personaggio è unico ed è quasi impenetrabile. Nessuno è uno specchio totale dei propri sentimenti e questo porta anche ad errori di "calcolo" da parte dello spettatore. Tutto si bilancia: c'è il ragazzo vivace ma che non riesce a esprimere i propri sentimenti, c'è la ragazza ingenua ma piena di un allegria tanto pura da sollevare gli animi degli altri uomini, c'è la ragazza timida ma con un carattere forte e determinato, il ragazzo sempre gentile ma che si sente isolato, il ragazzo introverso ma con una tempesta dentro. Nessun personaggio è banale, tutti sono dettagliatamente caratterizzati. Una matassa di sentimenti e di amicizie che viene sciolta soltanto alla fine, quando tutto appare chiaro e distinto.

Incredibile, sono senza parole. Un capolavoro, assolutamente. In tutti i sensi, questo anime ha tutto ciò che dovrebbe avere un "signor" anime. Visionarlo è quasi un dovere da parte di un otaku appassionato. Attenzione però, c'è un'unica pecca. Essa, secondo il mio parere, è abbastanza rilevante, ma probabilmente secondo l'autore non lo è: gli abitanti del mare sono esattamente uguali a quelli della superficie e non solo dal punto di vista fisico ma anche dalla modalità di vita. Il villaggio del fondale è identico a quello della superficie, con qualche pesce e lumaca di mare sparso qua e là come differenza. Per non parlare del fatto che anche le case sotto il mare hanno un rubinetto. Ma mi spiegate a cosa cavolo gli serve un rubinetto?! Perché la gente che abita nel fondale usa le scarpe da tennis e gonnelline che rimangono magicamente attaccate alle gambe nonostante vi sia l'attrito dell'acqua? Perché riescono a versarsi le bevande dentro un bicchiere e a berle con tranquillità nonostante siano immersi in un fluido?
Che gran peccato, nonostante la magnifica immaginazione dell'autore essa non ha dato frutto a elementi che caratterizzassero in maniera più evidente la differenza di coloro che abitano in acqua e coloro che abitano fuori da essa. Unica pecca che mi ha un po' impettito. Ma si può perdonare, paragonata alla grande portata dell'anime in generale.

Che altro dire? Ci sarebbero un'infinità di cose di cui discutere e da analizzare con più attenzione, ma non sarebbe corretto nei confronti di chi non l'ha ancora visto.
E allora cosa aspetti? Va', inizia immediatamente ed entra in un mondo di emozioni che risvegliano il cuore!