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I racconti di Terramare è un film prodotto dallo Studio Ghibli, che vede per la prima volta alla regia il figlio del grande regista Hayao Miyazaki, Goro Miyazaki. La trama del film è tratta dal famoso ciclo di romanzi di Earthsea della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin...

Ok, non c'è da girarci troppo intorno: questo film d'animazione è probabilmente il meno bello di quelli prodotti dallo studio Ghibli. E questo risultato non è che il prodotto di una serie di scelte e fattori inusuali per questo famoso studio: prima di tutto lo scarso budget che con cui è stato realizzato il film.
Ciò si può notare dalla povertà delle ambientazioni e in generale dagli scarni paesaggi che caratterizzano tutto il film. Tutto inoltre sembra immobile e privo di vitalità, la stessa che spesso si vede nei film dello studio Ghibli.
Però fin qui si può anche soprassedere, dato che non sempre un budget limitato è sinonimo di scarsezza.
Ciò che mi ha fatto storcere di più il naso, da conoscitore dei libri de La Guin, è legato soprattutto all'infelice connubio tra le scelte di regia e la sceneggiatura.
E' vero che il regista Goro Miyazaki all'epoca aveva scarsa esperienza, e che per buona parte della produzione fu lasciato a se stesso, però ciò non giustifica il risultato.
I romanzi di Earthsea è senz'altro una delle saghe fantasy più rappresentative del secolo scorso, inoltre è anche una delle più influenti dell'intero genere. I punti di forza che li hanno contraddistinti sono essenzialmente due: il concetto di magia e il percorso introspettivo del protagonista. Senza entrare troppo nel dettaglio, basti sapere che in questa trasposizione animata, di fatto, i punti di forza della saga, diventano i maggiori difetti. Il cuore della trama che dovrebbe ruotare intorno ai concetti della magia come essenza delle cose, al rapporto con la vita e alla conoscenza di se stessi, nel film vengono banalizzati all'inverosimile, rapidamente accennati e sommati in maniera confusionaria.
Capisco che riassumere tutto in un unico film fosse molto complicato, però ciò non fa che legittimare il mio dubbio: perchè confrontarsi con un modello così complicato, quando non si hanno grandi disponibilità di budget e Goro Miyazaki è a una delle sue prime esperienze in cabina di regia?
Alla fine il film raggiunge una stiracchiata sufficienza perchè si lascia guardare, soltanto che sia gli amanti delle opere dello studio Ghibli, sia i conoscitori dei romanzi della serie, avranno molto da ridire....